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Più libri più liberi, i piccoli editori guidano la lotta di resistenza contro la crisi

'Se si legge di più si è più liberi, e viceversa: se si riesce a favorire la circolazione non solo dei grandi marchi ma anche dei piccoli editori, si incrementa la domanda di libertà e insieme se ne favorisce lo sviluppo': così Giampaolo D'Andrea...

MILANO – ‘Se si legge di più si è più liberi, e viceversa: se si riesce a favorire la circolazione non solo dei grandi marchi ma anche dei piccoli editori, si incrementa la domanda di libertà e insieme se ne favorisce lo sviluppo‘: così Giampaolo D’Andrea, capogabinetto del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, spiega il significato della Fiera Più libri più liberi: ‘Vi porto il saluto e la gratitudine del Ministro Dario Franceschini per un’iniziativa che consideriamo strategica per lo sviluppo culturale del Paese‘. Sviluppo che vede nell’editoria indipendente un motore propulsivo fondamentale: ‘I piccoli editori rappresentano il 30% del mercato e dobbiamo a loro l’infinita varietà di idee, proposte e cataloghi che troviamo nelle librerie che ancora svolgono un ruolo di promozione culturale‘ ricorda Romano Montroni, Presidente del Centro per il Libro e la Lettura. ‘Sono un po’ come cani da tartufo: seguendo un’intuizione, vanno a scovare libri sui quali i grandi gruppi editoriali non scommetterebbero‘, continua, ‘e credo sia un atto di coraggio da difendere e valorizzare. Come Centro per il Libro e la Lettura continueremo a sostenere Più libri più liberi in ogni modo, perché la passione e l’entusiasmo che anima questi editori sono gli stessi nostri‘.

L’INAUGURAZIONE – Si è aperta così la XIII edizione di Più libri più liberi, all’insegna di un senso profondo di gratitudine e speranza per la ripresa: ‘Fa un certo effetto pensare che sono già passati 13 anni e che, nonostante i colpi della crisi e il mutamento delle strutture commerciali, i piccoli editori continuino a proporre con entusiasmo novità, ricerche, iniziative‘ sottolinea in apertura Enrico Iacometti, Presidente Comitato promotore di Più libri più liberi. Uno ‘sforzo elevatissimo‘ che spiega anche perché questa Fiera, organizzata e gestita direttamente dagli stessi editori, ‘riesce a ottenere anno dopo anno un successo crescente nonostante un budget limitato‘. Ed è il motivo per cui ha ancora tante potenzialità da realizzare nella speranza di poter contare su nuove risorse.

DISAFFEZIONE AL LIBRO – Ѐ il medesimo auspicio di Marco Polillo, Presidente dell’Associazione Italiana Editori: ‘Ritengo che questo tipo di manifestazione dovrebbe durare all’infinito, se soltanto si potesse‘. E spiega: ‘Ogni volta che vengo a Roma mi stupisco dell’affetto che la gente riserva ai libri. Mi trovo continuamente a dover commentare numeri col segno meno davanti ma poi qui vedo la coda alle biglietterie, gli stand e le sale gremite. E allora mi domando se questa fantomatica crisi del libro sia vera o non sia, invece, una sorta di distrazione, di disaffezione e mancanza di interesse costruito‘. Attività di edificazione culturale che vede gli editori indipendenti in prima linea: ‘Qui a Più libri più liberi c’è quel 30% del mercato che citava Montroni e fra loro i più creativi: qui trovate quella parte dell’editoria davvero all’avanguardia, l’unica che tiene in vita il mercato‘. Una lotta di resistenza che vede tutti compatti, affinché il libro possa crescere e svilupparsi: ne è convinta Lidia Ravera, Assessore alla Cultura e Politiche giovanili della Regione Lazio, che ricorda come i libri siano un bene rifugio di cui non si può fare a meno: ‘Abbiamo bisogno di libri, di pluralismo, di leggere i libri che non sono sostenuti dalle major o dal grande mercato editoriale. Ѐ inutile nasconderci che siamo sconcertati, offesi, tristi, spesso delusi e disillusi e un libro è il nostro personale spazio di resistenza a tutto quello che non ci piace‘.

LE BIBLIOTECHE – Lo sa bene Giovanna Marinelli, Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale, che da tredici anni segue la Fiera, e ringrazia anzitutto la rete delle Biblioteche, autentici avamposti di cultura e speranza. ‘La cultura è un’arma importantissima per superare un periodo così complesso e difficile come quello che viviamo: trovo bellissimo il vociare dei ragazzi qui dietro e sono grata a Più libri più liberi per il loro contributo alla riqualificazione delle periferie‘. Il riferimento è alla collaborazione offerta dai piccoli editori e in particolare dal fumettista Zerocalcare, che ieri sera ha completato un gigantesco murale alla stazione metro di Rebibbia, suo quartiere: ‘Senza Più libri più liberi non saremmo riusciti a portare a termine questo progetto‘, sottolinea l’Assessore.

OLTRE LA CRISI – Ma l’impegno dell’editoria indipendente va oltre la Fiera: come ricordano Marco Polillo, Presidente AIE, e Giampaolo D’Andrea, capogabinetto del MiBACT, un’altra grande battaglia per risollevare le sorti della cultura è quella per l’equiparazione dell’IVA fra libri cartacei e digitali. ‘Siamo molto soddisfatti come editori dell’attività di Dario Franceschini‘, sostiene Marco Polillo, ‘c’è un’assoluta sintonia di vedute e risultati già si vedono. Il fatto che i Ministri dei Beni Culturali europei abbiano accettato l’idea che #unlibroèunlibro, cartaceo o digitale, è fondamentale: l’Europa è sempre stata un grande ostacolo all’equiparazione dell’IVA fra i due formati e anche se siamo solo all’inizio questo cambio di tendenza, partito dall’Italia, può essere quello scatto iniziale necessario per invertire la tendenza, allargare la platea dei lettori e partire alla riscossa‘. Con questa dichiarazione di guerra alla crisi e una vibrante iniezione di entusiasmo, si parte con i cinque giorni di Più libri più liberi: ‘Qui più che altrove si respira passione: è quella per cui vivono i piccoli editori, spesso la loro unica ricompensa. Ma alla fine la verità è che dei libri non abbiamo solo bisogno: i libri li desideriamo‘, conclude Lidia Ravera, nella sua doppia anima di scrittrice e assessore.

4 dicembre 2014

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