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”I Bibanesi”, l’azienda che porta l’arte e la cultura sulle tavole delle famiglie italiane

Sostenere iniziative e attività umanitarie con la consapevolezza che la responsabilità d’impresa è una responsabilità sociale più ampia che varca i confini del territorio in cui opera per abbracciare realtà e progetti di crescita e sviluppo umanitario..

Giuseppe Dal Re, responsabile dell’azienda, ci illustra le iniziative portate avanti e ci spiega l’importanza delle aziende nello sposare progetti dall’ampio respiro culturale

MILANO – Sostenere iniziative e attività umanitarie con la consapevolezza che la responsabilità d’impresa è una responsabilità sociale più ampia che varca i confini del territorio in cui opera per abbracciare realtà e progetti di crescita e sviluppo umanitario, culturale ed economico per un mondo più umano e più giusto. E’ questa la mission portata avanti da “I Bibanesi”, l’azienda trevigiana che vanta da generazioni un’antica tradizione nel campo della lavorazione del pane tipico veneto. Oltre a promuovere attraverso i propri panetti e le confezioni mostre d’arte ed iniziative sociali, l’azienda è media partner di eventi letterari come il Premio Porta D’Oriente, l’evento letterario che celebra la cultura mediterranea ideato dall’omonima associazione presieduta dalla dott.ssa Concetta Fazio Bonina. Giuseppe Dal Re, responsabile dell’azienda, ci illustra le iniziative portate avanti e ci spiega l’importanza delle aziende nel portare avanti e sposare progetti dall’ampio respiro culturale.

Perché avete deciso con la vostra azienda di sostenere iniziative culturali?

La cultura va finanziata. Se un’azienda è sana ed ha bilanci buoni, ritengo che un occhio di riguardo verso un premio letterario, compatibilmente con le proprie risorse, debba essere assicurato. Noi sponsorizziamo anche una Montagna di Libri a Cortina, e con il Premio Porta d’Oriente mi è sembrato doveroso dare il nostro contributo per un’iniziativa che celebra la cultura e la lettura. Non sempre quando si sponsorizza cultura si deve avere automaticamente un riscontro. Certe cose vanno fatte per il piacere di farle, perché si percepisce la necessità di sostenere l’organizzazione di un evento culturale.

Qual è il legame della sua azienda con la cultura?

Io amo tutto ciò che è cultura e creatività. Quando ho iniziato, ho trovato in eredità un piccolo panificio, che con gli anni è diventato sempre più importante. Ciò ha comportato sacrifici per me e i miei collaboratori. Attraverso una maggiore organizzazione del lavoro e una migliore gestione delle risorse, col tempo ho realizzato tre stabilimenti.

I nostri prodotti raggiungono le tavole di 3 milioni di famiglie, circa 10-11 milioni di persone, con le quali io “gioco”. Produciamo 4 milioni di panetti bibanesi al giorno, tutti diversi tra loro. Amo disegnare, e da questa mia passione ho pensato di creare serie speciali a tiratura limitata in cui questi panetti diventano personaggi e storie. Ciò con l’obiettivo anche di stimolare la creatività dei bambini. Ho dato da gestire questi progetti ai più bravi vignettisti italiani come Altan, Nicoletta Costa, Emilio Giannelli, Giorgio Forattini e Guillermo Mordillo.

La vostra azienda, in particolare, si fa portavoce di iniziative legate al mondo dell’arte…

Siccome amo l’arte a tutto tondo, per “occupare” il tempo che passava da una serie speciale all’altra ho ideato la serie Art. Grazie al sostegno del curatore Marco Goldin, abbiamo realizzato una prima serie portando nelle case di 3 milioni di famiglie la notizia della mostra “Canaletto. Venezia e i suoi splendori”,  in programma a Treviso nel 2008. Tale iniziativa è proseguita con la mostra “Van Gogh e il viaggio di Gauguin” di Genova e con “Verso Monet Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento” in programmazione a Verona. Nei prossimi giorni stamperemo Art5, con una confezione raffigurante il quadro di Van Gogh “Sentiero di notte in Provenza” per annunciare a 3 milioni di famiglie la mostra “Tutankamon, Caravaggio e Van Gogh” che partirà a Vicenza dal prossimo 24 dicembre.

In quali altri ambiti siete impegnati?

Oltre alla cultura e all’arte, promuoviamo anche iniziative dall’ampio respiro sociale. Sto organizzando un progetto con Carlo Petrini di Slowfood: quest’ultimo ha convinto un gruppo di persone laureate in agraria ad andare in Africa e a far partire nel Continente Nero 10.000 orti da finanziare attraverso l’iniziativa “Slowfood for Africa – 10 mila orti per coltivare il futuro”. Il mio pacco uscirà ad aprile con sul davanti una piccola cartina geografica dell’Africa a forma di cuore. Un modo per sensibilizzare i cuori delle persone e di cui siamo molto orgogliosi.

3 novembre 2014

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