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Biancardi di Iperborea, ”Caffè Stoccolma porta in Italia la cultura svedese a 360 gradi”

La rassegna è in programma fino al 29 maggio, con presentazioni di libri, incontri con autori, seminari, proiezioni di film e spettacoli teatrali. Ce ne parla Pietro Biancardi, l’editore di Iperborea che cura l’iniziativa

MILANO – Ha preso il via ieri sera a Milano – con una cena svedese cucinata dal cuoco Robert Maglia di Göteborg e l’incontro con l’autore Mikael Niemi in Cascina Cuccagna – il festival di cultura svedese Caffè Stoccolma, organizzato dalla casa editrice Iperborea e in programma fino al 29 maggio. Ce ne parla l’editore Pietro Biancardi, che cura l’iniziativa.

Come sono nati questi “Caffè letterari” annuali organizzati da Iperborea e dedicati a ogni edizione a un Paese diverso del Nord Europa?
È nato tutto nel 2009 con Caffè Amsterdam, che naturalmente aveva il suo focus sulla cultura olandese. Era principalmente un festival letterario, con in più la proiezione di un film e uno spettacolo di teatro. In quell’occasione abbiamo capito che le persone non erano interessate solo alla letteratura, che erano curiose e volevano sapere di più della cultura di un Paese, e che attraverso quel di più diventava più facile avvicinare la gente anche ai libri. L’anno scorso abbiamo organizzato il Caffè Copenaghen, primo festival in cui abbiamo introdotto, oltre agli incontri con autori, spettacoli di teatro, rassegna cinematografica, corsi di lingua, seminari. Quest’anno con Caffè Stoccolma, festival con focus sulla Svezia, abbiamo replicato il format della scorsa edizione ampliandolo ulteriormente.


Quali sono gli eventi in programma?

Abbiamo quattro incontri con autori, quattro film svedesi, cena con chef svedese invitato apposta per l’occasione, un concorso fotografico, “Obiettivo Stoccolma”, con in palio un viaggio per due persone nella capitale svedese, un seminario per traduttori, un corso di svedese per principianti. A tutto questo si aggiungono i due spettacoli di Luca Scarlini su due classici – uno su Selma Lagerlöf, oggi alle 18.30 alla Libreria Gogol&Company, e l’altro su August Strindberg, mercoledì prossimo alle 18.30 alla Biblioteca Parco Sempione. C’è infine una lezione incontro su Stig Dagermann.
Veniamo agli autori ospiti: ieri sera in Cascina Cuccagna si è tenuto l’incontro con Mikael Niemi…
Sì, Mikael Niemi ha presentato ieri il suo nuovo libro “La piena”. L’autore è famoso anche in Italia per il suo “Musica rock da Vittula”, che in Svezia ha venduto un milione di copie e che noi abbiamo pubblicato dieci anni fa. “La piena” è il quarto suo romanzo uscito per Iperborea, una storia trascinante e tragica, frutto della fantasia dell’autore ma molto simile a un dramma realmente accaduto in Italia, il disastro del Vajont. Nel libro infatti una diga si rompe e l’ondata d’acqua scende giù per la valle travolgendo tutto quello che trova. È un romanzo molto denso e ritmato che si svolge tutto in un’ora: il tempo che l’acqua impiega ad arrivare a valle. Niemi ripercorre quest’ultima ora di una ventina di personaggi, raccontando come ciascuno reagisca alla tragedia, al pericolo della morte, e rispondendo alla domanda: la catastrofe tira fuori il meglio o il peggio di noi? La risposta è entrambe le cose.

Quali saranno i libri e gli autori presentati nei prossimi giorni?
Domani abbiamo Ulf Peter Hallberg alla Libreria Utopia, a presentare il suo terzo libro da noi pubblicato, “Trash europeo. Quattordici modi per ricordare mio padre”. È un autore molto originale, che scrive libri a metà tra la narrazione e il memoir. In questo racconta il personaggio straordinario di suo padre, che era un “collezionista dell’inutile”, di quadri e oggetti di vario genere che rappresentavano per lui la cultura europea, e a questo racconto affianca sue divagazioni, sempre sul tema “cultura europea”. “Trash europeo” è una definizione ascoltata da un americano su una panchina a New York. L’altro libro che andremo a presentare è una raccolta di saggi, poesie e racconti di Stig Dagermann sul tema dell’infanzia, che è molto caro autore – Dagermann ha avuto un’infanzia tragica, infelice, che l’ha segnato sia come uomo sia come scrittore. Il libro si chiama “Perché i bambini devono ubbidire?”: ne parleranno, oltre a Ulf Peter Hallberg, Massimo Ciaravolo e Fulvio Ferrari, che sono tra i massimi esperti in Italia di Dagermann, alla Libreria Gogol&Company venerdì. L’altro libro che verrà presentato, il più atteso del festival, è l’ultimo di Björn Larsson, “L’ultima avventura del pirata Long John Silver” – una specie di spin-off del suo libro più famoso, “La vera storia del pirata Long John Silver”. Si tratta di un capitolo escluso dalla versione definitiva del primo libro, riadattato come un ultimo racconto su questo personaggio, che è poi il pirata de “L’isola del tesoro” di Stevenson.


Ci può dire qualcosa dei film in programma?

Sono quattro, tutti contemporanei. Vengono proiettati il 28 e il 29 maggio all’Apollo spazioCinema. “Palme” è un documentario sull’omicidio di Olof Palme, primo ministro svedese, assassinato con un colpo di pistola in pieno centro a Stoccolma. Il film ricostruisce questa vicenda, che è forse la più oscura della storia svedese degli ultimi cinquant’anni. Gli altri sono “Sebbe”, “Happy End” e “Regretters”, di cui “Sebbe” ha vinto il premio per la regia alla Berlinale. Sono tutti film degli ultimi due anni, che non hanno trovato distribuzione in Italia, come buona parte del cinema indipendente europeo: è un’occasione abbastanza unica per i cinefili milanesi per poterli vedere.

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