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La vita e la carriera dei Beatles negli scatti di Astrid Kirchherr

Per la prima volta in Italia una mostra ripercorre attraverso gli scatti della fotografa Astrid Kirchherr, la carriera artistica dei Beatles

MILANO – Una nuova mostra ripercorre la storia dei cosiddetti “Hamburg Days”, gli anni formativi dei Beatles nell’Amburgo del dopo guerra e tappa fondamentale della cultura pop, attraverso gli scatti della fotografa Astrid Kirchherr, che non solo immortalò il gruppo quando ancora si stava formando, ma ne influenzò profondamente lo stile trasformandolo in quello che tutti oggi conosciamo. La Fondazione Carisbo e Genus Bononiae – Musei nella Città, in collaborazione con ONO arte contemporanea, presentano la mostra Astrid Kirchherr with the Beatles, aperta al pubblico al Palazzo Fava di Bologna dal 7 Luglio al 9 Ottobre 2017.

L’INCONTRO CON LA BAND – La Kirchherr incontra per la prima volta i Beatles nel 1960 al Kiserkeller, uno dei locali sulla Reeperbahn in cui le giovani band inglesi venivano chiamate a suonare a pochi soldi il Rock’n’Roll per tutta la notte ed intrattenere i soldati americani nella città dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. La band era allora composta da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Pete Best e Stuart Sutcliffe. Cinque ragazzini di Liverpool in cerca di un po’ di denaro e di un po’ di esperienza oltremanica. La fotografa all’epoca era studentessa al politecnico e assistente del celebre fotografo Reinhard Wolf, da cui stava imparando la fotografia, e venne a sapere della band grazie all’amico e allora fidanzato Klaus Voormann, che avrebbe in seguito disegnato la copertina dell’album Revolver. Da subito rimase affascinata dalla presenza scenica e dalla qualità del gruppo che allora alternava cover dei grandi classici del Rock alle proprie primissime canzoni. I Beatles dal canto loro furono attirati da una delle poche coetanee che tentava di parlare inglese ad Amburgo, ma che presto si rivelò anche grande fonte di ispirazione ed esempio di apertura verso una cultura europea ancora del tutto sconosciuta ai ragazzi cresciuti nella periferia inglese. L’amicizia tra Astrid e i Beatles crebbe in fretta e salda. La Kirchherr introdusse il gruppo all’arte e alla letteratura esistenzialista, portando in loro un drastico cambiamento nello stile: le giacche di pelle, gli stivali alla texana e i capelli con la banana lasciarono presto posto a completi, camice e al più minimale taglio a caschetto che anche la fotografa sfoggiava e che sarebbe diventato presto uno dei simboli della band. Dopo che Sutcliffe venne sostuito da Ringo Star, in seguito al matrimonio con la fotografa, i Beatles rimasero legati alla fotografa per la profonda amicizia. Questa fu una delle poche a seguire la band anche negli anni successivi quando ormai erano all’apice della carriera, regalandoci scatti memorabili ma anche intimi e privati, tra vacanze rubate e week end in giro per l’Europa.

LA MOSTRA – La Kirchherr fu la prima ad immortalare i Beatles in un vero e proprio servizio fotografico posato, regalandoci scatti entrati nella storia ma che erano pressoché sconosciuti fino agli anni ’90, e inoltre fu l’unica fotografa ammessa sul set di “Hard Day’s Night”, il primo film della band. La mostra, in esclusiva per Genus Boniae, presenta anche immagini e materiali fino ad oggi mai esposti, ripercorrendo la stretta e intima relazione tra la fotografa e il gruppo oltre che la storia di un luogo e un momento fondamentale per la Band che ha cambiato la storia della musica pop. In occasione del primo giorno di apertura al pubblico della mostra, venerdì 7 luglioStefanie Hempel, a partire dalle ore 17.00, farà una speciale visita guidata, il “MUSICAL BEATLES TOUR”. Sulle note del suo hukulele, guiderà i visitatori tra le sale espositive, raccontando aneddoti, storie e segreti su una delle band che ha rivoluzionato la storia della musica. La mostra è accompagnata da un omonimo libro pubblicato da Damiani e disponibile in due versioni linguistiche, italiano e inglese.

PHOTOCREDIT: ©GINZBURG FINE ARTS/PHOTO ASTRID KIRCHHERR

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