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La cronaca, la storia e il costume dell’Italia in mostra a Torino

Inaugurerà il 2 marzo la mostra che racconta, attraverso 200 fotografie, gli ultimi 70 anni di cronaca, storia e costume dell'Italia

MILANO – In occasione del 70esimo anniversario della Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, la Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino inaugura la “L’Italia di Magnum. Da Cartier-Bresson a Pellegrin”, una mostra che, attraverso più di duecento fotografie, racconta la cronaca, la storia e il costume del nostro paese negli ultimi 70 anni.

L’ITALIA DI MAGNUM –“La mostra che inauguriamo il 2 marzo ha la volontà di raccontare il passato recente del Paese attraverso i grandi fotografi che sono passati da Magnum. C’è, da un lato, il radicamento sul territorio, ma c’è anche Magnum, quindi una dimensione internazionale”. Con queste parole Walter Guadagnini, neo direttore della Camera e curatore – insieme ad Arianna Visani – della mostra, racconta l’obiettivo de “L’Italia di Magnum”. Attraverso lo sguardo di venti grandi maestri della fotografia internazionale, la mostra racconta eventi, personaggi e luoghi dell’Italia dal dopoguerra a oggi.

DECENNI ITALIANI – Il percorso espositivo, articolato cronologicamente e organizzato per decenni, è introdotto da un omaggio ad Henri Cartier-Bresson e al suo viaggio nell’Italia degli anni Trenta. La mostra, invece, prende avvio da due strepitose serie; quella di Robert Capa è dedicata alla fine della Seconda Guerra Mondiale e mostra un’Italia in rovina, distrutto; quella di David Seymour, invece, riprende (nel 1947) i turisti che tornano a visitare la Cappella Sistina.

ROMA E MILANO – La rassegna prosegue con gli scatti di Elliott Erwitt, René Burri ed Herbert List: il primo racconta, attraverso il suo obiettivo, della bellezza e delle contraddizioni della Città Eterna; il secondo ci porta alla Milano del 1953, all’interno della storica mostra di Picasso; il terzo, infine, trasporta lo spettatore all’interno di Cinecittà dove, proprio in quegli anni, stava nascendo la “Hollywood sul Tevere”.

HOEPKER, BARBEY E LESSING – I tre fotografi raccontano, rispettivamente, del trionfo di Cassius Clay alle Olimpiadi di Roma (1960), dei funerali di Togliatti e del boom economico che “scoppiò” in Italia negli anni Sessanta.

SETTANTA E OTTANTA – Il passaggio tra i due decenni è raccontato dall’obiettivo di Ferdinando Scianna con scatti che raccontano di una Sicilia sempre uguale e sempre mutevole. Leonard Freed, invece, riprende frammenti dello storico referendum sul divorzio che cambiò per sempre la società italiana. In questa sezione è presentata anche una delle serie più struggenti, quella firmata Raymond Depardon. La serie, dedicata ai manicomi, fu realizzata nel momento in cui la Legge Basaglia ne prevedeva la chiusura in Italia. Ad aprire gli anni Ottanta è, ancora una volta, Scianna con le immagini di un Berlusconi in versione imprenditore di successo, appena prima della discesa in politica. Sempre in questa sezione, le grandi fotografie di Martin Parr raccontano della definitiva affermazione del turismo di massa. Parr, in questi scatti, coglie ed evidenzia il contrasto tra la bellezza dei luoghi e il cattivo gusto dei nuovi visitatori. A chiudere questa sezione sono le fotografie di Patrick Zachmann che raccontano, con grandissima intensità, la Napoli della camorra.

CONTEMPORANEITÀ – L’ultima sala è dedicata alla contemporaneità. Alex Majoli racconta le discoteche romagnole di allora e di oggi. Tomas Dworzak, invece, ci riporta alle drammatiche giornate del G8 di Genova. A fargli da eco Peter Marlow che, nei con i suoi scatti, ci riporta all’ancor più tragica vicenda della guerra nella ex Jugoslavia, narrata dagli occhi dei soldati americani su una portaerei al largo delle coste italiane. Le fotografie di Chris Steele Perkins raccontano della “Clericus Cup”, il torneo di calcio tra religiosi.  Chiudono la sala le immagini delle “folle” di Paolo Pellegrin: la folla di Piazza San Pietro (ripresa durante la veglia per la morte di Papa Giovanni Paolo II) e un’altra folla, quella dei migranti su un barcone (tragico segno di attualità).

CAPOLAVORI FOTOGRAFICI – Uscendo dall’ultima sala, il visitatore incontra la straordinaria sequenza d’immagini di Mark Power. Gli scatti, appartenenti alla collezione di Intesa Sanpaolo, sono dedicate ai luoghi simbolo della cultura dell’Italia (da Piazza San Marco alla Basilita di San Petronio a Bologna; dal Museo del Cinema di Torino al Duomo di Milano).

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