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“Il fotogiornalismo che ha fatto la storia” in mostra a Cremona

Inaugurerà il 4 marzo, al Museo del Violino di Cremona, la mostra dedicata al "fotogiornalismo che ha fatto la storia"

MILANO – In occasione del 70esimo anniversario della Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, il Museo del Violino di Cremona inaugura “Life – Magnum. Il fotogiornalismo che ha fatto la storia“. La rassegna, in mostra dal 4 marzo al 10 giugno, racconterà alcuni tra i più celebri reportage realizzati dai membri di Magnum Photos e il settimanale americano “Life” sul quale vennero pubblicati.

UN VIAGGIO FOTOGRAFICO – “Life – Magnum, attraverso la forza comunicativa delle immagini che riunisce, conduce a riflettere sulla fotografia e sulle sue implicazioni, […] e sulla forza che questi reportage ebbero nella nostra coscienza civile”. Con queste parole Marco Minuz, curatore dell’esposizione, descrive il fine ultimo di questa mostra: raccontare, attraverso un viaggio all’interno di 9 reportage (realizzati da grandi maestri della fotografia ed editati dalla rivista americana), quanto fu grande l’impatto che questi scatti ebbero sull’opinione pubblica.

DA MARYLIN AL VIETNAM – La mostra prende avvio dal lavoro di Philippe Halsman che su Life pubblicò centinaia di fotografie e decine di copertine. Tra gli scatti più famosi, quelli che ritraggono Marylin Monroe, Salvador Daì e Mohamed Ali. La seconda tappa del viaggio sono due reportage storici firmati Werner Bischof: il primo è dedicato alla grande carestia del Bihar in India (1951); il secondo, risalente al 1952, è dedicato alla Corea. A seguire uno dei più famosi reportage di Dennis Stock, quello su James Dean. Un’intera sezione della mostra è dedicata a “Misfist”, celebre pellicola di John Huston (con protagonisti come Marylin Monroe, Clask Gable e Montgomery Clift). Magnum aveva l’esclusiva di seguire tutte le riprese e, proprio per questo motivo, schierò sul set nove dei suoi membri più illustri (tra cui Cartier-Bresson, Erwitt, Hass e Morath). Il racconto continua con le drammatiche immagini realizzate da Bruno Barbey: gli scatti raccontano di ciò che accadde durante la guerra in Vitnam.

LE STANZE MONOGRAFICHE – Accanto al percorso cronologico, la mostra propone anche una serie di emozionanti stanze monografiche. Dalle immagini che Henri Cartier-Bresson nel 1954 trasse dal suo lungo viaggio dentro l’URSS, alle toccanti fotografie di Robert Capa. Di quest’ultimo vengono proposti tre reportage di storia che contengono alcuni degli scatti più iconici della storia della fotografia. Attraverso il suo obiettivo Capa racconta la guerra civile spagnola, lo sbarco in Normandia e la Guerra di Indocina, dove l’illustre fotografo trovò la morte.

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