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Piero Luxardo, ”Il Premio Campiello da cinquant’anni è il simbolo dell’orgoglio veneziano”

Istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto e assegnato per la prima volta nel 1963 a Primo Levi con “La tregua” – l’edizione si tenne sull’isola di San Giorgio – il Premio Campiello quest’anno compie 50 anni, nel corso dei quali molto ha fatto per promuovere la cultura letteraria e la diffusione del romanzo italiano...

Il premio istituito dagli Industriali del Veneto per promuovere la narrativa italiana e il piacere della lettura è arrivato alla cinquantesima edizione 

 

MILANO – Promuovere la cultura del libro e diffondere il piacere della lettura con assoluta onestà intellettuale e trasparenza. Istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto e assegnato per la prima volta nel 1963 a Primo Levi con “La tregua” – l’edizione si tenne sull’isola di San Giorgio – il Premio Campiello quest’anno compie 50 anni, nel corso dei quali molto ha fatto per promuovere la cultura letteraria e la diffusione del romanzo italiano.

 

LUOGO DI SCAMBIO CULTURALE – La storia e l’identità del Premio sono indissolubilmente legate alla città di Venezia, come già il suo nome sottolinea: il campiello era tradizionalmente il luogo del mercato e degli incontri, dove gli scambi commerciali si intrecciavano a quelli culturali. In un momento di difficile congiuntura economica, la Fondazione Il Campiello – l’associazione che dal 1985 riunisce gli Industriali del Veneto attorno all’obiettivo comune di promuovere la cultura attraverso convegni, manifestazioni, e l’organizzazione del Premio – riafferma con forza l’importanza di iniziative come questa per la vita stessa della società.

 

CREARE UN SENSO D’IDENTITA’ – “Il Premio è espressione diretta del ceto industriale veneto, attento alle esigenze della cultura – afferma Piero Luxardo, Presidente del Comitato di Gestione del Campiello – La vita associata dell’uomo non è fatta solo di economia o problemi pratici. Il denaro e il profitto sono fondamentali, ma più importante è creare un senso di identità, che passa innanzi tutto attraverso la lingua, e dunque attraverso la letteratura, per garantire la coesione della società. È la cultura che giustifica la solidarietà e l’agire comune, dunque anche l’agire economico, di una comunità.”

 

PROMUOVERE OPERE DI QUALITA’ – Il Premio Campiello rappresenta un grande orgoglio per il Veneto e la città di Venezia, come traspare dalle parole di Luxardo. “Il Premio non presta il fianco alle accuse di ingerenza da parte delle case editrici e non ha mai fatto opera di promozione commerciale in accordo con queste. Il Campiello premia e contribuisce a far conoscere opere di alta qualità. Il sistema della doppia giuria ne garantisce l’inattaccabilità: i trecento lettori della Giuria popolare cambiano ogni anno, e sono sempre scelti in modo da formare un campione che rifletta l’intera società italiana. Tutte le categorie socio-professionali e le diverse aree geografiche trovano qui la loro rappresentanza. Non possiamo che essere orgogliosi di questa istituzione, che da cinquant’anni contribuisce a promuovere la cultura del libro e a diffondere il piacere della lettura, e lo fa con assoluta onestà intellettuale e trasparenza.”

 

FINALISTI IN TOUR PRIMA DELLA FINALE – Anche quest’anno l’agenda dei cinque autori finalisti prima della serata finale è fitta di appuntamenti: oltre a località storiche del Premio come Venezia, Castelfranco Veneto, Punta Ala, Asiago, Cortina e Lido di Venezia, il tour è già giunto a  Milano, per la prima volta quest’anno, arriverà anche a Vicenza, Roma e Assisi. La Giuria popolare del Premio, composta da trecento lettori, sceglierà il vincitore, annunciato sabato primo settembre durante la cerimonia di chiusura del Premio al Gran Teatro la Fenice di Venezia.

 

30 giugno 2012

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