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La situazione degli insegnanti italiani, tra precariato e tagli di stipendio

recariato insegnanti? Colpa dei tagli voluti dal governo centrale, ed in particolare da parte del ministero dell’economia, che non ritiene, in un momento di crisi, di investire adeguatamente su cultura ed istruzione. E’ questo quanto afferma Gianluigi Dotti del sindacato “Gilda degli Insegnanti”...

Gianluigi Dotti del sindacato “Gilda degli Insegnanti” chiarisce alcuni punti emersi nelle ultime ore relativi al decurtamento, parzialmente revocato, degli scatti d’anzianità agli insegnanti, ed illustra cosa sta facendo il sindacato per stabilizzare la situazione degli insegnanti precari italiani

MILANO – Precariato insegnanti? Colpa dei tagli voluti dal governo centrale, ed in particolare da parte del ministero dell’economia, che non ritiene, in un momento di crisi, di investire adeguatamente su cultura ed istruzione. E’ questo quanto afferma Gianluigi Dotti del sindacato “Gilda degli Insegnanti”. Il docente chiarisce alcuni punti emersi nelle ultime ore relativi al decurtamento, come comunicato nei giorni scorsi parzialmente revocato, degli scatti d’anzianità agli insegnanti, ed illustra cosa sta facendo il sindacato per stabilizzare la situazione degli insegnanti precari italiani.

Taglio agli insegnati revocato. Siete soddisfatti del dietrofont da parte del governo?
In parte. L’intervento è ancora parziale, riteniamo che occorra fermare la restituzione dei 150 euro relativo agli scatti d’anzianità del 2012. La nostra richiesta di sciopero andrà avanti finché non riceveremo delle risposte precise relative a questo punto. Un incontro con l’ufficio delle relazioni sindacali del Miur per la conciliazione obbligatoria nel caso di proclamazione dello sciopero che la Gilda ha mantenuto per recuperare gli scatti del 2012 e del 2013  è fissato per lunedì.

Precariato insegnanti. Qual è il punto di vista del sindacato?
Per noi, la garanzia della continuità è fondamentale, questo garantisce una maggiore qualità dell’insegnamento. Noi già da tempo chiediamo la stabilizzazione di tutti i colleghi precari attraverso l’assunzione all’interno dell’organico dell’istituto. In questo modo avremo risolto il problema della continuità didattica all’interno dell’istituto,  senza più insegnanti precari costretti ogni anno a spostarsi in una città diversa, con benefici non solo per gli insegnanti stessi, ma anche per la qualità dell’insegnamento stesso, per gli alunni e per la scuola italiana in generale.

Cosa chiedete al governo centrale, ed in particolare al ministro dell’istruzione?
Abbiamo chiesto già al ministro di fare uno straordinari odi assunzioni. Abbiamo anche in questo caso saputo che ci sono discussioni con il ministero dell’economia su questo piano, per la presunta mancata copertura finanziaria. Anche su questo chiediamo direttamente al capo del governo di procedere per sbloccare questa situazione e procedere all’assunzione dei colleghi che l’aspettano per molti anni. Per garantire stabilità all’insegnamento e preservarne la qualità.

Quali ostacoli incontrate da parte del governo centrale su questi temi?
Il problema, da diversi anni, in pratica dall’era Tremonti, è che il ministero della pubblica istruzione incontra un pesante condizionamento da parte del ministero dell’economia, quello che poi decide dove distribuire i soldi. Ciò mette in difficoltà il servizio dell’istruzione italiana, creando dei disagi alla scuola. In momenti di crisi economica, sbagliando, le prime voci che si vedono tagliare i fondi sono istruzione e cultura, mentre al contrario credo che esse siano la base per far ripartire l’economia di un Paese.

11 gennaio 2014

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