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GoodBook, Come le librerie indipendenti possono far rete per combattere la crisi

''Un buon libraio è infinitamente superiore a qualsiasi algoritmo di Amazon'. E' questo uno dei motti che accompagna l'attività di GoodBook, il primo portale italiano dedicato alle librerie indipendenti...

MILANO – ”Un buon libraio è infinitamente superiore a qualsiasi algoritmo di Amazon’. E’ questo uno dei motti che accompagna l’attività di GoodBook, il primo portale italiano dedicato alle librerie indipendenti. Al suo interno, sono presenti tutti i libri e i dvd in commercio: il privato prenota i titoli desiderati, decide in quale libreria ritirarli e paga al momento del ritiro senza spese di spedizione. In questo modo, il privato sfrutta i vantaggi della rete continuando a recarsi in libreria e ad avere un rapporto diretto con il proprio libraio di fiducia. Abbiamo intervistato Serena Anselmini, con Chiara Sandrini responsabile di GoodBook.it, per presentarci il progetto e spiegarci come le librerie indipendenti sopravvivere e diversificarsi dall’offerta delle grandi catene e della concorrenza degli store digitali online.

 

Come nasce il progetto Goodbook?

GoodBook.it nasce per permettere alle librerie indipendenti di fare rete, perché, si sa, l’unione fa la forza! Grazie a GoodBook.it il privato sfrutta i vantaggi del web continuando a recarsi in libreria e ad avere un rapporto diretto con il proprio libraio di fiducia. Chi utilizza GoodBook.it, infatti, non si trova davanti ad un entità astratta: la rete è solo un mezzo per approcciarsi in modo rapido e semplice al proprio libraio, per qualsiasi informazione o consiglio è possibile rivolgersi direttamente a lui.

  

Quali obiettivi si propone?

GoodBook.it da un lato si propone di coinvolgere sempre più librerie in tutta Italia, dall’altro di sensibilizzare i privati riguardo l’importanza di vivere maggiormente le librerie indipendenti. La nostra sfida è far capire a più persone possibili che supportare le attività locali è importante sia dal punto di vista economico che ambientale. Spendere 100euro a livello locale permette che almeno 68euro rimangano nella nostra comunità. Spendere in una catena nazionale, invece, significa restituire alla comunità molto meno; addirittura meno della metà, se si tratta di una catena estera. Mantenere o creare attività locali significa più posti di lavoro e favorire il libero mercato, allontanando il rischio di monopolio delle grandi catene.

Ma soprattutto indipendenza significa più scelta, più diversità, e una comunità veramente unica.

 

Qual è il riscontro da parte delle librerie indipendenti?

Inizialmente abbiamo riscontrato una certa diffidenza, che pare stia iniziando a sparire. Tutte le principali librerie indipendenti si stanno rendendo conto che è fondamentale superare la diffidenza sistematica facendo rete e stanno accogliendo GoodBook.it con molto entusiasmo.

Recentemente abbiamo iniziato a fornire, alle librerie che lo richiedono, anche l’ulteriore possibilità di avere un proprio sito personale GoodBook.it che può essere arricchito con le giacenze delle librerie stesse. Siamo disposti quindi a raccogliere eventuali richieste e proposte delle librerie per sviluppare loro eventuali idee che possano migliorare il servizio.

Insomma, siamo convinti che unendo le forze possano nascere iniziative e opportunità interessanti.

 

Come possono le librerie indipendenti sopravvivere e diversificarsi dall’offerta delle grandi catene e della concorrenza degli store digitali online?

Le librerie indipendenti sono uniche, portano con sé più scelta e più diversità.

In una libreria indipendente, inoltre, non trovi un commesso o un algoritmo, trovi un Libraio: che è in grado di approcciare il lettore con una proposta originale e unica.

Tuttavia non possono certamente limitarsi alla vendita di libri, bensì devono integrare con l’offerta di servizi che il web non potrà mai approcciare: parlo di corsi guidati alla lettura, workshop e eventi. Può essere molto utile anche specializzarsi su una precisa categoria di libri.

Il libraio ha un ruolo molto importante: deve appassionare. Solo così farà la differenza.

 

4 maggio 2015

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