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“Freadom”, il bookbar che unisce libri, cibo e musica

Michelle, una delle socie del Freadom book e music bar di Bellizzi in provincia di Salerno, ci racconta storia e progetti legati a questo particolare spazio.

MILANO – Realizzare uno spazio alternativo, non un bar, non un ristorante, non una libreria e basta, ma un luogo di condivisione. Dall’idea di tre amiche trentenni nasce a Bellizzi in provincia di Salerno il “Freadom book e music bar”, uno spazio all’interno del quale ognuna delle tre fondatrici ha portato il proprio bagaglio d’esperienza: Fabiana Siani è la chef (da quindici anni gestisce con successo il suo ristorante), Maria Speranza Pumpo è un’esperta barista, Michelle Grillo è giornalista pubblicista, appassionata di musica e letteratura con una parentesi lavorativa di tre anni nella libreria Feltrinelli di Salerno. Una delle fondatrici, Michelle Grillo, ci racconta storia e progetti legati a questo particolare spazio.

 

Come nasce il vostro Book Bar?

Come tutte le cose straodinarie il Freadom è nato così, in un pomeriggio di chiacchiere, a un certo punto abbiamo cominciato a parlare del nostro luogo ideale dove organizzare laboratori creativi, dove mettere a disposizione una nutrita libreria, dove trascorrere del tempo da soli o in compagnia tenendo tra le mani una tazza fumante di infuso biologico. Il luogo dove ospitare scrittori, discutere di libri, dove consigliare letture, ma anche organizzare concerti con band emergenti. Un posto praticamente inesistente dalle nostre parti e quindi abbiamo pensato di realizzarcelo da noi. All’inizio il Freadom era una nebulosa di idea astratte, poi piano piano hanno preso forma e consistenza fino a confluire in maniera concreta nel nostro progetto.

 

Perché avete scelto questo nome?

Perchè Freadom? Si legge Freedom di scrive Freadom per mettere in evidenza la parola Read all’interno del concetto di Libertà, quindi libertà di essere, liberà di fare colazione, pranzo o cena, libertà di ascoltare musica e in questo caso di prendere un bel libro da leggere. Il concetto di libertà è espresso chiaramente nella nostra identity che teniamo bella incorniciata nel locale.

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Quali sono gli eventi e le iniziative che offrite all’interno?

Per quanto riguarda eventi ed iniziative,  abbiamo messo in piedi una rassegna letteraria partita la settimana scorsa. In nostro primo ospite è stato Pietro Nardiello, giornalista e scrittore salernitano che ci ha parlato del suo “Guidaci Ancora Ago”. Abbiamo avuto il piacere di ospitare Marco Marsullo che ci ha raccontato il suo ultimo romanzo “I miei genitori non hanno figli” successo letterario edito Einaudi. La rassegna prosegue con altri cinque incontri, due al mese fino a febbraio. Solo per fare qualche altro nome saranno ospiti Amleto De Silva, Daniela Amenta e Paolo di Paolo.

Oltre alla rassegna letteraria, il 22 dicembre partirà un nuovo ciclo di incontri ideata da Alfonso Amendola, professore di Sociologia degli audiovisivi sperimentali presso l’Università degli studi di Salerno. I Fiori del male, è il nome della rassegna che verterà sulle contaminazioni tra musica e poesia. Dieci musicisti, dieci poeti o correnti letterari, dieci storie per dieci incontri che si terranno fino a maggio. Per il periodo natalizio stiamo tenendo dei laboratori per la realizzazione di decorazioni natalizie fatte esclusivamente con materiali di riciclo. A gennaio partiremo con il laboratorio di inglese per ragazzi, mentre prosegue con grande successo la nostra rassegna di concerti dove diamo spazio a etichette indipendenti e band emergenti. Un’altra iniziativa interessante è la freadom book card, la tessera per prendere in prestito i libri. L’attivazione da diritto a poter prendere in prestino un libro con l’obbligo di riconsegnarlo entro un mese.

 

“Freadom”, il bookbar che unisce libri, cibo e musica. Dall’idea di 3 amiche 30enni nasce a Bellizzi in provincia di Salerno il “Freadom book e music bar”
Le fondatrici del “Freadom book e music bar”

Qual è la risposta da parte della cittadinanza locale?

La risposta del pubblico è positiva e ne siamo felici ed orgogliose. Stiamo riuscendo in un’impresa che per molti risultava persa in partenza e cioè creare cultura partendo dalla provincia. Noi ci abbiamo creduto sin dall’inizio nonostante lo scetticismo iniziale da parte di alcuni. In una realtà cosmopolita abbiamo ritenuto possibile realizzare un posto dall’ispirazione nord europea in una cittadina della provincia di Salerno. La cosa che ci rende felici è che oltre ad aver dato un contributo per arricchire in nostro territorio, la risposta del capoluogo è veramente positiva. Siamo una presenza nel circuito e nelle pagine di Salerno Letteratura e soprattutto da Salerno e da altre città si muovono per partecipare ai nostri incontri e concerti.

 

In che modo riuscite ad avvicinare a leggere un libro anche coloro meno abituati alla lettura?

Nella maniera più classica, consigliando alle persone di leggere un libro, raccontando la trama in che maniera ci ha entusiasmato. Nostra abitudine è riporre su ogni tavolo un libro consigliato da qualche cliente del tipo “Letizia vi consiglia di leggere la Trilogia della città di K.”

 

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