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“Teatrini-Presepi” di Giosetta Fioroni al Madre di Napoli

Sei creazioni in ceramica, una verticale del 1996 e cinque inediti creati per questa occasione, tutti “nati da una fusione emotiva"

MILANO – Gli appassionati di presepi non possono mancare l’esposizione natalizia al Madre di Napoli. Teatrini-Presepi di Giosetta Fioroni, curata da Piero Mascitti e Marco Meneguzzo consta di sei presepi di ceramica, uno verticale del 1996 e cinque inediti creati per questa occasione, tutti “nati da una fusione emotiva, tra l’idea del Presepe e quella del Teatrino, della Fiaba”.

I PRESEPI – I Teatrini-Presepi di Giosetta Fioroni prendono vita dai ricordi infantili dell’artista, dal grande presepe costruito dal padre scultore, e dalla rappresentazione di fiabe in un teatrino per marionette allestito da sua madre, marionettista di professione, con proprie scenografie. Nella presentazione al Madre si fondono la magia del Presepe con quella del Teatrino. Scrive il curatore Marco Meneguzzo: “I Presepi sono compatti, sviluppati in altezza come delle piccole torri […] è tutto lì, Sacra Famiglia e mondo… eppure, anche in questa composizione eterodossa rispetto al presepe che i napoletani sono abituati a vedere, quel rapporto tra mondo e Natività, tra realtà e rinascita, tra evento e quotidianità si ritrova appieno”.

IL LIBRO – Alle opere è dedicato un volume monografico (Silvana Editoriale, Milano) a cura di Piero Mascitti e Marco Meneguzzo, con testi di Giosetta Fioroni, dei due curatori e di Ermanno Rea, Raffaele La Capria, Erri De Luca, Silvio Perrella, Marzio Breda e Giorgio Agamben. Il volume sarà presentato dall’artista, durante l’incontro al Madre, in conversazione con i curatori Piero Mascitti e Marco Meneguzzo, lo scrittore Silvio Perrella e il direttore del museo Andrea Viliani.

L’ARTISTA – Giosetta Fioroni nasce a Roma la vigilia di Natale del 1932, da un padre scultore e una madre marionettista e pittrice. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti, dove segue le lezioni di Toti Scialoja. Dal 1958 vive a Parigi e nel 1963 tiene la sua prima personale alla Galleria Denise Breteau. Tornata a Roma, Fioroni entra a far parte, unica presenza femminile, del gruppo della Scuola di Piazza del Popolo, partecipa nel 1964 alla 32° Biennale di Venezia. Sono gli anni del ciclo degli Argenti. Nel 1968 Fioroni presenta la sua prima performance, La Spia Ottica. In questi anni presenta i suoi “giocattoli per adulti”, ovvero i Teatrini. Seguono opere grafiche e sperimentazioni con la macchina da presa. Torna nel 1993 alla 46°Biennale di Venezia e inizia a lavorare con la ceramica e con i pastelli. Nel 2013 il Drawing Center di New York le dedica la mostra antologica Giosetta Fioroni. L’Argento, a cura di Claire Gilman, ospitata lo stesso anno alla GNAM di Roma, accanto a Faïence, una raccolta di opere in ceramica.

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