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Record di pubblico per MIA FAIR 2015: in 22.000 per la fiera della fotografia

A Milano si chiude con il record di pubblico (+10% rispetto al 2014) e ottimi dati dalle vendite la quinta edizione della più importante fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte.

A Milano si chiude con il record di pubblico (+10% rispetto al 2014) e ottimi dati dalle vendite la quinta edizione della più importante fiera italiana dedicata alla fotografia d’arte

 

MILANO – Pubblico mai così numeroso e buonissimi riscontri sotto il profilo delle vendite: la quinta edizione di MIA Fair, la fiera della fotografia ideata e diretta da Fabio Castelli, va in archivio con un bilancio più che convincente. Sono state circa 22.000 le persone che, dalla preview a inviti di venerdì 10 e fino a lunedì 13 aprile hanno varcato la soglia di The Mall, il centro polifunzionale nell’avveniristico quartiere di Porta Nuova Varesine scelto quest’anno come location.

 
IL PUBBLICO – Ben 7.000 persone solo nella giornata di preview e inaugurazione a inviti dello scorso 10 aprile; circa 6.000 nella giornata di sabato 11 e altrettante domenica 12; 3.000 nella giornata conclusiva di lunedì 13. Attestandosi su numeri prossimi alle 22.000 unità MIA Fair supera del 10% il suo record di pubblico, registrato nell’edizione 2014, confermando un trend in netta crescita. “Ad inorgoglirci non è solo la quantità delle persone che sono venute a MIA Fair” spiega Fabio Castelli, “ma soprattutto l’interesse, la maturità, l’attenzione, la curiosità di un pubblico che si è relazionato al meglio con artisti e galleristi”. Diverse le scelte che, prosegue Castelli, sono risultate vincenti: “tra tante quella di una nuova sede tanto affascinante, che ha creato molta curiosità. Ce lo dimostra, insieme al riscontro del pubblico, la grandissima attenzione che la stampa settore ha riservato all’evento”.

 
LE VENDITE – Il clima positivo sviluppatosi all’interno di MIA Fair ha trovato riscontro nelle vendite, con la maggior parte dei 145 espositori ad esprimere viva soddisfazione. Ottima performance per Officine dell’Immagine, con quattro lavori di Shadi Ghadirian (prossima protagonista al Padiglione Iran della Biennale di Venezia), due di Gohar Dashti ed uno della cinese Xing Danwen a raggiungere complessivamente la cifra di 50mila euro; bene anche mc2 gallery, con cinque fotografie di Nicolas Feldmeyer vendute a 2.500 euro l’una. Admira lavora su più autori, raccogliendo uno spiccato interesse per le immagini di Charlotte Perriand (dieci i pezzi venduti, a cifre che spaziano dai 1.500 ai 4.900 euro); soddisfazione per Spazio Nuovo con la vendita di sei lavori in grande formato di Camilla Borghese e quattro di nuovo formato della nuova serie di Olivier Roller; per Contrasto Galleria, con Irene Kung e Sebastiaõ Salgado, RBcontemporary con Massimiliano Gatti; per la galleria Antonia Jannone con entrambi gli autori presentati, Marco Palmieri e Drik Dickinson; per Costantini Art Gallery con Nicolò Quirico, l’Archivio Giacomelli e 29 Arts in progress con Gianpaolo Barbieri. Tra le gallerie straniere ottimi risultati per le gallerie olandesi The Public House of Art con l’autore Eric Guo e Suite 59; per la francese Cecile Gallet, con uno stand monografico di Caroline Gavazzi e per la giapponese Systema Gallery con Katsu Ishida. Dati positivi arrivano anche dalla sezione Proposta MIA: Massimo Sestini, già vincitore del World Press Photo, vende quattro fotografie di grande formato a cifre che viaggiano tra i 3.000 e i 4.000 euro; Valentina Picozzi vende invece dodici opere.

 
PREMI – MIA Fair si chiude con l’assegnazione della quarta edizione del Premio BNL Gruppo BNP Paribas (è la prima volta che accade nella storia di MIA Fair) ex aequo. Vincono il premio acquisto messo a disposizione dall’istituto di credito, entrandone di diritto nella ricca collezione, le opere da Memorie di Bruno Cattani (Reggio Emilia, 1964) e In superficie di Massimiliano Gatti (Voghera, 1981).
Assegnato nella giornata conclusiva della fiera anche il neonato premio My Lifestyle, nuovo brand del real estate che cambia il modo di concepire l’abitare e che ha scelto MIA Fair per presentarsi in anteprima. Un premio dalla natura “social”, con tre opere selezionate ed esposte nello stand My Lifestyle per tutta la durata della fiera, proposte al voto del pubblico, che ha determinato quale meritasse l’acquisto da parte del brand: il successo è andato a Edoardo Miola (Genova. 1954) con l’opera Namibia #3.
È il fotografo Mauro Fiorese (Verona, 1970) a vincere con la sua serie Treasure Rooms, indagine per immagini che svela i segreti dei caveau delle grandi collezioni museali, la terza edizione del premio CODICE MIA, assegnato da MIA Fair. L’artista ottiene così l’invito ad esporre gratuitamente, con uno stand monografico, nel corso dell’edizione milanese di MIA Fair 2016.

 
PROGRAMMA CULTURALE – Un successo il programma culturale di MIA Fair, potenziato rispetto alle passate edizioni e impreziosito dalla partecipazione di grandi ospiti internazionali. Un folto pubblico ha preso parte alle conversazioni che Gianluigi Ricuperati, cross disciplinary curator per MIA Fair 2015, ha dedicato al centesimo anniversario della nascita di Roland Barthes, coinvolgendo tra gli altri Hans-Ulrich Obrist ed Alice Rawsthorn; forte interesse hanno destato l’incontro con Oliva Maria Rubio, direttore artistico di PhotoEspaña Madrid e il confronto tra Cristina Manasse e Joe Baio, entrambi avvocati, che hanno discusso sul tema del copyright dell’immagine nei diversi ordinamenti giuridici (quello italiano e americano), con particolare riferimento al mondo del web.

 
Molto apprezzate dal pubblico anche l’edizione speciale del Premio Archivi “Tempo ritrovato – fotografie da non perdere” supportato da Eberhard & Co. e Io Donna, che ha portato a MIA Fair la mostra “Il Quarto Stato e il territorio di Volpedo nelle fotografie del fondo Giuseppe Pellizza”, a cura di Daniela Giordi con opere provenienti dall’Archivio Pellizza da Volpedo; e , la performance Economic Body, sintesi tra uno studio teoretico, un esperimento coreografico ed uno spettacolo di danza realizzata da Anna-Mi Fredriksson.

 

15 aprile 2015

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