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Quanto guadagna uno scrittore? Meno di quanto si pensi

Dai tempi degli scrittori squattrinati, bohèmien, costretti a scrivere in soffitte fredde e a mangiare quando capita per risparmiare, sembrano essere passati secoli. Gli autori di oggi, almeno nell'immaginario collettivo, sono persone di successo, che vivono serenamente del loro lavoro...

Secondo il Publishing Prospectives il 54% degli scrittori che si affidano alle case editrici guadagnano meno di 1.000 $ all’anno e sono costretti ad avere un secondo lavoro per poter sopravvivere

MILANO – Dai tempi degli scrittori squattrinati, bohèmien, costretti a scrivere in soffitte fredde e a mangiare quando capita per risparmiare, sembrano essere passati secoli. Gli autori di oggi, almeno nell’immaginario collettivo, sono persone di successo, che vivono serenamente del loro lavoro. Ma secondo l’articolo di Dennis Abrams, pubblicato su Publishing Perspectives, le cose non sembrano troppo diverse dal passato. La situazione economica di chi vuole vivere scrivendo libri, insomma, non appare rosea.

SOLO POCHI FORTUNATI – I dati parlano chiaro: se qualche scrittore di punta riesce a firmare contratti da capogiro (ad esempio, è di questi giorni la notizia che la scrittrice di libri erotici Sylvia Day ha firmato un contratto a otto cifre con la St Martin’s Press), per la maggioranza degli autori la situazione è difficile. Il 54% di quelli che scelgono di affidarsi a una pubblicazione ‘tradizionale’ attraverso una casa editrice e addirittura l’80% di quelli che si auto pubblicano guadagnano meno di 1.000 dollari (circa 750 euro) l’anno.

LA SITUAZIONE ATTUALE – Il rapporto 2014 Digital Book World and Writer’s Digest Author Survey fotografa la situazione. Sono oltre 9.000 gli scrittori censiti, che si dividono in quattro categorie: aspiranti, solo auto pubblicati, solo pubblicati tradizionalmente e misti. Vivono la situazione peggiore gli autori che scelgono di auto pubblicarsi: di questi oltre il 77% dichiara di non arrivare ai 1.000 dollari annui (contro il 53.9% degli autori tradizionali e il 43.6% di coloro che scelgono entrambe le strade). I paperoni, comunque, scarseggiano su tutti i fronti. Solo lo 0.7% degli auto pubblicati, l’1.3% dei tradizionali e il 5.7% degli ibridi dichiarano di ricavare dalla loro attività più di 100.000 dollari (74.000 euro) l’anno. Di questa categoria fanno parte soprattutto gli scrittori capaci di seguire le mode e produrre libri dei generi più amati dai lettori, come appunto la letteratura erotica.  

RICONOSCIMENTO ARTISTICO MA ANCHE ECONOMICO – ‘Non tutti sono interessati a cavalcare l’onda del successo, ci sono anche quelli per cui condividere qualcosa con il mondo è più che sufficiente – commenta Jeremy Greenfield, direttore editoriale di Digital Book World nonché uno degli autori dello studio sopracitato –, ma si tratta di casi limite. Il riconoscimento economico è importante e oggi solo il 2% degli autori riesce a vivere bene’. Anche la professoressa Dana Weinberg, co-autrice dello studio, pone l’accento sulla questione economica. ‘Pubblicare un libro attiene alle sfera artistica ma anche commerciale. È vero che per tanti ci sono cose più importanti dietro un romanzo – arrivare al pubblico, condividere qualcosa di sé – ma il denaro conta sotto molti punti di vista’.

LA RICERCA DEL PRESTIGIO – Insomma, tirando le somme, scrivere come unico lavoro per tanti resta solo un sogno. ‘Scrivere un libro non è cosa da poco, ma non sono molti quelli che riescono a dedicarsi a questo in modo esclusivo – dice ancora la Weinberg – Tanti hanno un lavoro part-time che permette loro di vivere. D’altro canto, il denaro è anche un segno del successo e non guadagnarne abbastanza è difficile per chi, in questo, cerca un segno di prestigio’.

Roberta Turillazzi

12 febbraio 2014

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