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Preziosi e antichi codici miniati esposti al pubblico per celebrare Expo

In occasione di Expo, il capoluogo lombardo aveva già anticipato i temi trainanti dell’evento mondiale che tanta attenzione sta attirando su di sé, ospitando dal 14 aprile la mostra “Pane e non solo. I cibi, i libri”. Fino al 12 luglio sarà possibile ammirare...

Dal 14 aprile al 12 luglio anche la Biblioteca Ambrosiana guarda all’Expo e mette in mostra 14 capolavori custoditi nei suoi archivi, sapientemente scelti. ‘Pane e non solo. I cibi, i libri’ permette di ammirare codici miniati antichissimi e raramente esposti al pubblico. Volgendo lo sguardo al passato scopriremo che già nei libri più antichi si parlava di cibo come nutrimento di corpo e di anima.

 

MILANO – In occasione di Expo, il capoluogo lombardo aveva già anticipato i temi trainanti dell’evento mondiale che tanta attenzione sta attirando su di sé, ospitando dal 14 aprile la mostra “Pane e non solo. I cibi, i libri”. Fino al 12 luglio sarà possibile ammirare, nell’incantevole cornice della Biblioteca Ambrosiana, 14 tra i manoscritti più preziosi e noti al mondo, riccamente miniati.

 
CAPOLAVORI MAI ESPOSTI – L’occasione è assolutamente speciale perché si tratta nella maggior parte dei casi di opere praticamente mai esposte al pubblico, soprattutto per proteggere la loro preziosità. Basti pensare che in mostra si trova più antico frammento greco dell’Ilias picta, l’Iliade illustrata, raffigurante gli déi a banchetto cantati da Omero nell’Iliade: si tratta di un’opera di 1500 anni, richiesta anche da Metropolitan Museum di New York . Altro codice, certamente tra i più belli e i più interessanti in mostra, è quello dipinto nei primi anni del Trecento da Simone Martini per il cosiddetto “Virgilio di Petrarca”, una miniatura che Francesco Petrarca regalò al figlio in occasione della laurea spendendo l’equivalente di centomila euro di oggi: il poeta mantovano è ritratto sdraiato sotto un albero, con una penna alzata nell’atto di seguire l’ispirazione, mentre pastori e agricoltori sono impegnati nel loro duro lavoro.

 
ARTE COME ALIMENTO DELL’UMANITA’ – Il titolo della mostra, “Pane e non solo. I cibi, i libri” vuole indicare non solo le tematiche esposte nelle spettacolari miniature, ma vuole far riflettere anche sull’importanza dell’arte, della scienza e della fede come nutrimenti di bellezza e d’amore di cui ogni essere umano ha bisogno. La rassegna sottolinea non solo l’insostituibile valore dell’arte quale alimento dell’umanità, ma anche il contributo universale della cultura araba alle scienze, con il capolavoro dell’opera enciclopedica di zoologia di ‛Amr bin Bahr al-Ğāhiz (Bassora, 776-869). Studioso di origini probabilmente abissine, “eminenza grigia” del Califfo di Baghdad, teologo e polemista, discusse il problema dell’armonia tra fede e ragione.

 
TRADIZIONI ICONOGRAFICHE A CONFRONTO – La cultura iconografica ebraica, greca, latina, araba e italiana si intrecciano in questo percorso illustrativo tra cui, inoltre, spicca il codice sulle Terme di Pozzuoli (De balneis Puteolanis) illustrato verso il 1470 a Napoli da Cola Rapicano; Pietro da Eboli vi loda gli innumerevoli benefici del Bagno detto Archetto, che difende il fegato dall’infiammazione, toglie il reumatismo e il mal di stomaco, libera la testa da forte infreddatura, favorisce un torpore ristoratore. L’eleganza della miniatura di scuola francese si esprime in un’altra pagina di grande bellezza, nella quale sono rappresentati la Sobrietà e l’Ingordigia – Il ricco banchettante e il povero alla sua porta. La mostra si apre e si chiude con scene di banchetti escatologici e mistici delle tradizioni ebraica e cristiana, nelle quali la poesia del vino e l’amicizia del simposio s’intrecciano con astri e animali in simbolismi arcani. Tra i rari esemplari degni di nota bisogna menzionare il bifoglio su pergamena, inserito al termine di uno splendido codice biblico ebraico franco-tedesco degli anni 1236-1238. Le due pagine finali raffigurano temi inusuali nell’iconografia ebraica: a destra una visione del cosmo con al centro il sole, la luna e quindici stelle entro i sette cieli; negli angoli esterni i quattro esseri viventi descritti da Ezechiele; a sinistra i tre animali delle origini – Ziz, Leviatan, Behemòt – e sotto di loro il Banchetto escatologico dei Giusti (Se‛udàt ha-Zaddiqim), che si compirà nei tempi del Messia a Gerusalemme.

9 giugno 2015

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