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Portraits of hope, quando la fotografia riporta la speranza

''Portraits of Hope'' è il reportage realizzato da Emanuela Colombo a Haiphong, terza città del Vietnam e principale porto della regione settentrionale, dove si registrano alcuni tra i più alti tassi di consumo di stupefacenti, pratica della prostituzione e diffusione del virus HIV nel Paese...

La Casa delle culture del mondo di Milano propone fino al 2 marzo la mostra “Portraits of Hope”, reportage di Emanuela Colombo

MILANO – ‘Portraits of Hope” è il reportage realizzato da Emanuela Colombo a Haiphong, terza città del Vietnam e principale porto della regione settentrionale, dove si registrano alcuni tra i più alti tassi di consumo di stupefacenti, pratica della prostituzione e diffusione del virus HIV nel Paese. Il progetto è in mostra presso La Casa delle culture del mondo di Milano fino al 2 marzo, per la cura di Claudio Argentiero. L’esposizione è promossa dalla Provincia di Milano/Assessorato Cultura in collaborazione con l’Archivio Fotografico Italiano/AFI,

PROGETTO FOTOGRAFICO E UMANITARIO – Nel Vietnam tossicodipendenza e sieropositività vengono considerate malattie sociali, da curare con l’internamento in campi di correzione e reclusione. La fotografa, nell’ambito di un programma di assistenza della ong Cesvi/Cooperazione e Sviluppo, è entrata nelle case delle famiglie dei reclusi di Haipong: in maggioranza donne e bambini che per lungo tempo sono stati emarginati per la vergogna di avere un marito o un padre in un campo di correzione, in alcuni casi a loro volta affetti da HIV. Nonostante in Vietnam l’assistenza sanitaria sia gratuita per tutti, sono impossibilitati ad accedere alle cure per l’onta di doversi dichiarare malati di fronte all’opinione pubblica ed ai familiari. In seguito all’opera del Cesvi, numerose di queste famiglie hanno riacquistato una dimensione sociale: sono riuscite a farsi riconoscere e ad avere accesso alle cure, con ripercussioni positive sulla salute pubblica e sulla vita comunitaria. La fotografa ha ritratto i malati all’interno delle loro abitazioni, cercando di restituire attraverso gli arredi e gli oggetti di uso quotidiano il senso di un lungo percorso di riabilitazione e cura.

LA MOSTRA – La mostra, che fa seguito all’antologica dedicata a Nino Leto di pochi mesi fa sempre alla Casa delle culture del mondo, è allestita all’interno della serie dedicata a grandi reporter italiani proposta dall’Archivio Fotografico Italiano, da anni impegnato in iniziative per la valorizzazione e diffusione della fotografia d’autore, finalizzate ad accrescere il patrimonio visivo, storico e contemporaneo, per arricchire qualitativamente la propria collezione.

LA FOTOGRAFA – Emanuela Colombo, laureata allo IULM di Milano,  ha lasciato una carriera consolidata in azienda per dedicarsi alla sua grande passione, la fotografia, specializzandosi nella produzione di reportage sulle attività di numerose ong in Italia ed all’estero. I suoi lavori sono comparsi su diverse testate italiane ed estere. Le sue immagini fanno parte della collezione dell’Archivio Fotografico Italiano.

15 febbraio 2014

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