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Pisa celebra il genio di Amedeo Modigliani, l’artista dandy per eccellenza

In mostra fino al 15 febbraio 2015 nelle suggestive sale di Palazzo Blu di Pisa un corpus di circa 100 opere, 70 provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e oltre 30 appartenenti alle principali collezioni pubbliche e private...

Pochi uomini hanno incarnato come Modigliani il mito romantico dell’artista geniale e trasgressivo. ”Modì”, l’artista maledetto dalla vita dissoluta, il bellissimo dandy dai tanti amori, il genio incompreso che si rifugiava nel vino e nell’assenzio la cui storia è breve ma intensa, drammatica e memorabile. Tutti coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era ”come farsi spogliare l’anima”

MILANO – In mostra fino al 15 febbraio 2015 nelle suggestive sale di Palazzo Blu di Pisa un corpus di circa 100 opere, 70 provenienti dal Centre Pompidou di Parigi e oltre 30 appartenenti alle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, in particolare, cinque straordinari Modigliani provenienti dal Musée de l’Orangerie di Parigi che ha accettato di prestare tutte le opere dell’artista livornese della collezione Jean Walter e Paul Guillaume.

LA MOSTRA – “Amedeo Modigliani et ses amis” ricrea l’atmosfera culturale in cui maturò la straordinaria ed entusiasmante esperienza della pittura dell’epoca e la vicenda artistica di Modigliani dal periodo della sua formazione a Livorno, scandita dalle ferree regole della comunità ebraica cittadina, fino al trasferimento a Parigi, avvenuto nel 1906. Il percorso espositivo comincia da Livorno, prosegue nel viaggio nel sud Italia, organizzato dalla madre di Modigliani nel 1901: Napoli, Capri, Roma e di nuovo Firenze, dove il giovane Amedeo ha l’opportunità di scoprire i primitivi italiani, ma anche lʹarte etrusca e l’architettura greco‐ romana. Ma è nella Parigi delle Avanguardie, dei fauves, che l’artista matura la sua poetica artistica, fortemente influenzato da Toulouse‐Lautrec e Cézanne. Qui diventa amico di Moise Kisling, André Derain, Diego Rivera, Constantin Brâncuși e anche del poeta Guillaume Apollinaire e più tardi, durante la guerra, di Jean Cocteau.

In concomitanza con la mostra di Palazzo Blu, il Museo Nazionale di San Matteo ospiterà “I Falsi Modigliani”, tre sculture di teste erroneamente attribuite a Modigliani, protagoniste di un vero e proprio caso mediatico: ritrovate il 24 luglio 1984 nel Fosso Reale.

IL RITRATTO – Negli ultimi anni della sua vita il ritratto divenne per Modigliani la forma espressiva prediletta, un modo particolarissimo di ritrarre i suoi soggetti, definito non a caso “Stile Modigliani”. Centinaia di volti di amici, semplici conoscenti, celebri artisti, e i suoi amori, come Jeanne Hébuterne, della quale dipinse oltre 25 ritratti tra i quali un olio su tela del 1918 esposto in mostra.

7 novembre 2014

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