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Per Art City, Bologna si trasforma in un grande museo metropolitano

Per ''Artiamo in Viaggio'' questa settimana andiamo a Bologna a conoscere e riscoprire gli straordinari palazzi storici e gli spazi della cultura bolognesi con una vera e propria immersione nell'arte moderna e contemporanea. Tutta la città di Bologna, nei giorni di apertura di Arte Fiera, sarà coinvolta e diventerà essa stessa un grande contenitore e palcoscenico...

In occasione di Art City Bologna, manifestazione che si terrà in questo ultimo week-end di gennaio, elenchiamo gli eventi da non perdere in giro per la città

 

ARTIAMO IN VIAGGIO – Per ‘Artiamo in Viaggio’ questa settimana andiamo a Bologna a conoscere e riscoprire gli straordinari palazzi storici e gli spazi della cultura bolognesi con una vera e propria immersione nell’arte moderna e contemporanea. Tutta la città di Bologna, nei giorni di apertura di Arte Fiera, sarà coinvolta e diventerà essa stessa un grande contenitore e palcoscenico per numerosi eventi artistici e culturali. Stiamo parlando di ART CITY che in collaborazione con il Comune di Bologna, è curato e coordinato da Gianfranco Maraniello, direttore del MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna. Bologna diventa così una città da vivere come un grande museo metropolitano.

 

Vediamo le tappe imperdibili:

 

OMAGGIO A GIORGIO MORANDI – Al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, negli spazi della Collezione e del Museo Morandi, Tacita Dean (con “The Studio of Giorgio Morandi”) e Rachel Whiteread (con “Study for Room”) dialogano con l’universo di Giorgio Morandi rendendogli omaggio a cinquant’anni dalla sua scomparsa. Proprio l’allestimento della mostra di Rachel Whiteread fornisce lo spunto per un rinnovamento del percorso della più ampia collezione pubblica di opere di Giorgio Morandi, integrabile con la visita a Casa Morandi, abitazione-museo e studio del Maestro bolognese.

 

LE COLLEZIONI – Negli imponenti spazi al piano terra del MAMbo prosegue l’importante rassegna “La Grande Magia. Opere scelte dalla Collezione UniCredit”, con 90 capolavori provenienti da una tra le maggiori collezioni corporate europee, che si estende in città con i “Percorsi del Magico” in diverse sedi museali e palazzi storici quali Palazzo Magnani di UniCredit.
Il Museo Civico Archeologico, in collaborazione con Arte Fiera, ospita “Arte Fiera Collezionismi – Il
Piedistallo vuoto. Fantasmi dall’Est Europa”, ampia rassegna sulla scena artistica dell’area post-sovietica
contemporanea con più di 40 artisti di 20 Paesi dell’Est Europa e dell’ex URSS.

 

L’OTTOCENTO – In parallelo all’attenzione dedicata da Arte Fiera all’arte dell’Ottocento, in città, la Pinacoteca Nazionale di Bologna collabora con l’Istituzione Bologna Musei all’organizzazione della mostra “’800B. L’Ottocento a Bologna nelle Collezioni del MAMbo e della Pinacoteca Nazionale” che negli spazi di via Belle Arti rende visibile una parte poco conosciuta ma di altissimo valore del patrimonio dei due musei, con particolare riferimento ad artisti bolognesi o che qui hanno operato.
Fa riferimento all’Ottocento (sconfinando comunque nel Novecento) anche l’esposizione visibile a Palazzo
d’Accursio in Sala d’Ercole, Manica Lunga e Sala Farnese: “Mario de Maria (Marius Pictor). Il pittore
delle lune. 1852-1924”, retrospettiva dedicata al grande pittore bolognese.
A un patrimonio importante ma non così noto al grande pubblico attinge anche la mostra “L’eredita dei
Bastardini: dall’assistenza all’arte. Opere scelte dal patrimonio della Provincia di Bologna” che
a Palazzo Pepoli Campogrande espone una selezione di lavori che dall’Ottocento risale indietro fino al
Trecento con opere raramente (e solo in parte) già esposte e provenienti dalle istituzioni caritatevoli
cittadine che sin dalla metà del 1200 hanno accolto fanciulli abbandonati, pellegrini e mendicanti.

 

I CAPOLAVORI DELLA FONDAZIONE CARISBO – A Casa Saraceni la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna propone una selezione di lavori entrati a far parte recentemente del suo patrimonio con “Antico e moderno. Acquisizioni e donazioni per la storia di Bologna (2001‐2013). Il Novecento”, tra i nomi Lucio Fontana, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Felice Casorati, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, per citarne alcuni.

 

PERFORMANCE E ISTALLAZIONI – Nella sede di via delle Donzelle 2 della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Christian Jankowski è protagonista con “Magic Numbers”, che indaga il tema della magia nell’arte contemporanea e del suo ruolo nella società di oggi, in connessione con “La Grande Magia” in corso al MAMbo che è coorganizzatore della personale dell’artista tedesco. Negli ambienti barocchi dell’Oratorio di San Filippo Neri, inoltre, la Fondazione del Monte presenta l’installazione/performance di Flavio Favelli “La Vetrina dell’Ostensione VI. Diciannove minuti d’insostenibile bellezza” (performance il 25 gennaio alle 20.45).
Romeo Castellucci, nell’ambito dell’ampio progetto che gli dedica la città di Bologna – “e la volpe disse
al corvo. Corso di linguistica generale” – prende parte al programma di ART CITY con “Persona”,
installazione collocata nel Rifugio antiaereo dell’Autorimessa Pincio, in cui lo spettatore va incontro a
una maschera satiresca che nelle cavità degli occhi e della bocca è agita da un dispositivo meccanico
convulso e assordante.

 

TECNOMEDIOEVO – In un palazzo storico, normalmente non aperto al pubblico – Palazzo Grassi,
sede del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Bologna – è ospitata “I codici dell’Apocalisse”, installazione-wunderkammer di Fabio Fornasari che si sviluppa tramite la presenza di opere in cui i riferimenti al
medioevo e alla modernità tecnologica sono in stretto legame.

 

OPERE SITE SPECIFIC – Da non perdere sono inoltre gli interventi permanenti realizzati da grandi artisti per la città di Bologna: l’opera “A proposito di Ustica” creata da Christian Boltanski per il Museo per la Memoria di Ustica; il wall drawing “A new light” realizzato da David Tremlett nella Cappella di Santa Maria dei Carcerati del centralissimo Palazzo Re Enzo; i lavori site specific di Claudio Parmiggiani (“Campo dei Fiori”, “Delocazione”) e di Piero Pizzi Cannella (il ciclo “Cattedrale”) realizzati nella Sala di lettura della
Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale; l’installazione di Marco Gastini “Il concerto di Campogrande, nel volo” all’entrata di Palazzo Pepoli Campogrande e infine la recente “Mind the door!” di Antonello Ghezzi alla Chiesa di Santa Maria Maddalena.

 

25 gennaio 2014

 

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