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”Medioevo in viaggio”, la mostra in occasione dei 150 anni di Firenze capitale e della fondazione del Bargello

Dal 20 marzo al 20 giugno per festeggiare i suoi 150 anni il museo fiorentino ospita un'esposizione dedicata ai viandanti medievali. Il Medioevo era un mondo pericoloso e pieno di misteri: le distanze apparivano smisurate e mettersi in viaggio...

MILANO – Dal 20 marzo al 20 giugno per festeggiare i suoi 150 anni il museo fiorentino ospita un’esposizione dedicata ai viandanti medievali. Il Medioevo era un mondo pericoloso e pieno di misteri: le distanze apparivano smisurate e mettersi in viaggio era davvero un’avventura, infatti ci si spostava solo per la salvezza dell’anima, per guerra o per affari. A ricostruire le tracce degli antichi viandanti è la mostra “Medioevo in Viaggio”.

 
LA MOSTRA – Un percorso espositivo affascinante che lega insieme cento opere d’arte e oggetti di uso quotidiano, per ricostruire cosa voleva dire viaggiare nel Medioevo. Ecco allora le carte geografiche e i globi celesti che mostrano la rappresentazione del mondo dell’epoca, come la stampa realizzata per il Giubileo del 1500 dove l’Italia è vista dalla prospettiva di chi arrivava a visitarla dal nord Europa. Il tema è largamente discusso e studiato, ma costituisce un’ardua sfida per una mostra, nel renderlo “visibile”. Sono poche, infatti, le testimonianze di cultura materiale direttamente legate a viaggi così lontani nel tempo. Le opere d’arte, tuttavia, offrono numerosi spunti per evocare i viaggi nel Medioevo: non solo attraverso raffigurazioni iconografiche di viaggi reali o fantastici, ma anche attraverso una quantità di oggetti, che un tempo accompagnarono i tanti e diversi viaggiatori in età medievale, spinti dalla ricerca della redenzione, o del denaro, o della gloria.

 

LE SEZIONI – La mostra si articolerà in cinque diverse sezioni:

1. La rappresentazione del mondo – La prima sezione affronta, attraverso una selezione di carte e piante geografiche dal XII al XV secolo (ma anche del primo globo celeste esistente), i confini del mondo conosciuto e la visione che se ne aveva nel Medioevo. Queste carte appaiono attraversate da rotte e percorsi diversi: talora letterari e devoti, derivati dalle Sacre Scritture; talora invece reali, frutto dell’esperienza diretta dei viaggiatori, quasi delle “carte stradali” ante-litteram, ad uso soprattutto dei viandanti che dall’Europa del Nord scendevano fino a Roma. I viaggi per mare, leggendari e pericolosi, sono evocati sia da una selezione iconografica (miniature, rilievi, dipinti dell’epoca), sia da alcuni antichi strumenti di navigazione.

 

2. La salvezza dell’anima: pellegrini, predicatori, chierici – Il pellegrinaggio è la forma più nota del viaggio del Medioevo. Anche se la motivazione religiosa non esaurisce le ragioni più articolate e complesse per cui si intraprendeva un pellegrinaggio, è sicuramente la causa apparente più rilevante di questo moto di massa che ha attraversato l’Europa nei secoli centrali del Medioevo. La sezione intende illustrare le tipologie dei pellegrini medievali, il loro “corredo” di viaggio (esemplari di scarpe, vesti, strumenti…), le loro insegne distintive a seconda delle mète raggiunte: per lo più, i grandi santuari d’Europa (placchette di pellegrinaggio). Reliquie più ingombranti potevano essere “acquistate” e trasportate in patria in apposite borse o cofanetti: in mostra, rare testimonianze di questo tipo, come la tasca in cotone dello Schnütgen Museum di Colonia.

 

3. La guerra: crociate, cavalieri, spedizioni militari – Il tema sarà evocato da alcune testimonianze dirette del viaggio dei crociati, di stretta rilevanza storica, provenienti dal Museo di Cluny, come la croce pettorale dei cavalieri della prima Crociata (1096-1099). Il tema sarà inoltre richiamato da racconti di viaggio delle Crociate, da quello sfortunato del re Luigi IX a quello fantastico di Febusso e Briusso (nella redazione italiana del Manoscritto della Biblioteca Nazionale di Firenze). I viaggi per terra e per mare sono documentati inoltre da una sezione di piccoli oggetti devozionali, testimoni della circolazione di memorie di pellegrinaggio e di reliquie, di doni e souvenir della Terra Santa. Il loro stile, la presenza di reliquie legate ai luoghi della Passione di Cristo, le provenienze leggendarie, potevano e possono ancora evocare, al pari dei racconti di viaggio, il sapore della distanza e la fascinazione per “l’esotico” e per quelle eroiche e secolari missioni cristiane.

 

4. Il viaggio di affari: mercanti, banchieri, messaggeri – In questa sezione, di stampo prettamente laico, sono esposti i tipi di viaggio “di affari” svolti per commercio e per mercato, ma anche per missioni politiche, da categorie che potremmo dire di professionisti itineranti (diplomatici, ambasciatori, ecc.). In questa sezione saranno centrali le figure del mercante e del messaggero, evocate da una serie di oggetti e strumenti del loro mestiere, come le scarselle, le custodie dei documenti, le tessere mercantili o le lettere di cambio, essenziali per una circolazione rapida, sicura e garantita di beni e denaro nell’Europa medievale.

 

5. Il viaggio di immagine: le corti in movimento – Anche distanze molto ridotte potevano costituire, in termini simbolici, un viaggio: come le periodiche trasferte del sovrano o del signore nei suoi possedimenti, col suo seguito di dignitari e il suo fastoso corredo da viaggio (a sottolineare la visibilità politica e sociale) per confermare la propria autorità e garantire l’ordine; o come quello metaforico delle spose aristocratiche, che lasciano la casa del padre per raggiungere quella del marito, spesso a conferma di una nuova alleanza politica fra potenti casati: rappresentato in mostra da tre sontuosi esemplari di selle d’avorio scolpito, in uso in Germania e nel Nord Italia.

 

6 aprile 2015

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