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Loretoview, il primo Festival di Fotografia che celebra il Paesaggio

Loretoview è il primo Festival di Fotografia del Paesaggio in Italia, promosso dalla Fondazione dei Musei Civici e dal Comune di Loreto Aprutino, antico centro d'arte nell'entroterra pescarese...

La rassegna fotografica Loretoview fa parte del ricco programma di Arte in Centro, la manifestazione che per tutta l’estate porta la Cultura contemporanea nei borghi e nelle città tra Marche e Abruzzo, attraverso un’agenda ricca di eventi collaterali e mostre che si snodano per più di 100 km

MILANO – Loretoview è il primo Festival di Fotografia del Paesaggio in Italia, promosso dalla Fondazione dei Musei Civici e dal Comune di Loreto Aprutino, antico centro d’arte nell’entroterra pescarese, giunto alla sua seconda edizione dopo la prima del 2012 patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Festival è parte integrante di Arte in Centro, che da luglio a settembre anima il territorio abruzzese e marchigiano tra arte, cibo, musica e cultura. 

IL CONCEPT – Attraverso la Fotografia, il concetto di “paesaggio in vista”, richiamato dal leitmotiv di Loretoview, esplicita tanto l’esigenza di ricondurre nelle sue peculiarità il paesaggio naturale e urbano all’attenzione del fruitore finale, quanto quella di arricchire questo stesso paesaggio con interventi artistici e didattici che coinvolgano i fruitori stessi. Oltre a numerose mostre fotografiche dal taglio anche internazionale, il Festival coinvolge a 360° il territorio, proponendo visite ai musei cittadini, percorsi liberi tra location esclusive spesso inaccessibili al grande pubblico e circuiti enogastronomici a carattere musicale. L’elemento portante di Loretoview 2014 è rappresentato dalle 5 sezioni di mostre fotografiche organizzate all’interno del centro storico, tra le vie e le piazze di Loreto Aprutino, la fotografia vissuta dal borgo, il borgo vissuto attraverso la fotografia.

GUEST – La prima sezione, intitolata Guest, presenta due mostre personali diverse, l’una dedicata a Franco Pagetti e l’altra a Irene Kung, con l’obiettivo di mettere a confronto due distinti linguaggi della fotografia contemporanea. Da un lato i paesaggi afgani fermati dall’alto del famoso fotoreporter italiano Franco Pagetti, collaboratore di testate come Time Magazine, New York Times, The New Yorker, Vogue America, Le Figaro Magazine, Le Monde, The Independent, Days Japan, che ha documentato l’Afghanistan in diversi momenti (1997, 1998, 2001, 2009 e 2010), immagini evocative di scenari da cronaca estera mitigati dall’ingombrante bellezza della natura. Dall’altro i colti “ritratti” delle “città invisibili” immortalati dall’elegante fotografa svizzera Irene Kung, una formazione pittorica alle spalle e diverse mostre personali in Italia e all’estero, pubblicati da importanti testate internazionali. La Kung infatti vuole riprodurre la realtà attraverso il proprio sguardo fotografico scegliendo “must” appartenenti a città ed epoche diverse che diventano dei ritratti urbani ben riconoscibili ma immersi in un’atmosfera onirica e delicata: suggestioni del passato, tracce di memoria, monumenti immortali per l’immaginario collettivo, da Parigi a Roma a New York e oltre ancora. La mostra è allestita presso l’ex Convento di San Giuseppe e nel Castelletto Baldini Palladini Amorotti.

LE ALTRE SEZIONI – Nella seconda sezione, intitolata Storica, trovano spazio 3 antologie di immagini di 3 personaggi della cultura italiana del Novecento, la cui diversa estrazione e formazione si riflette nella visione del paesaggio sintetizzata negli scatti di Heinz Waibl (graphic designer), Giovanni Michelucci (architetto) e Giorgio Manganelli (scrittore). Nella terza sezione, Site specific, sono invece in mostra le fotografie naturalistiche di Bruno D’Amicis, vincitore del World Press Photo 2014 nella categoria “Nature”. La quarta sezione, Young, è invece dedicata a 12 nuove proposte, con interpretazioni contemporanee del paesaggio naturale, urbano, umano, immaginario. L’ultima sezione infine, Unconventional, ospita lo sguardo innovativo e anticonvenzionale dell’artista Andrea Basili.

29 luglio 2014

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