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Le mostre da non perdere questo week end a Modena

Questo week end per la nostra rubrica โ€œArtiamo in viaggioโ€ vi proponiamo le mostre dโ€™arte e di fotografia da non perdere a Modena. Fotografi di fama internazionale si alternano ad artisti italiani allโ€™interno di un programma ricco di appuntamenti, anche gratuiti...

Artiamo in viaggio, mostre d’arte e retrospettive fotografiche da vedere a Modena questo weekend

 

MILANO – Questo week end per la nostra rubrica “Artiamo in viaggio” vi proponiamo le mostre d’arte e di fotografia da non perdere a Modena. Fotografi di fama internazionale si alternano ad artisti italiani  all’interno di un programma ricco di appuntamenti, anche gratuiti, da non perdere.

 

ART KANE. VISIONARY – Art Kane è il leggendario fotografo che alle 10 di un mattino d’agosto del 1958 immortalò per la rivista ‘Esquire’ ben 57 leggende del jazz su un marciapiede della 126ma strada, ad Harlem, ignaro di aver creato l’immagine più significativa della storia del jazz, universalmente nota come ‘Harlem 1958’. Una fotografia che gli è valsa la medaglia d’oro dell’Art Directors Club di New York e così potente da ispirare un libro, un documentario del 1994 che ottenne la nomination all’Oscar (‘A Great Day in Harlem’), e più di recente un film di Spielberg, ‘The Terminal’ (2004), con Tom Hanks. La grande mostra “Visionary” a lui dedicata, in occasione dell’anniversario dei vent’anni dalla sua nascita, sarà visitabile fino al 20 settembre presso la Galleria civica di Modena e presenta per la prima volta in Italia un centinaio di fotografie classiche e inedite che hanno contribuito a formare l’immaginario visivo della seconda metà del Novecento. Una parte della mostra sarà dedicata ai ritratti e alle celebri foto delle maggiori icone della musica degli anni Sessanta, una sezione non meno consistente all’impegno civile (soprattutto la lotta per i diritti civili degli afro-americani e degli indiani, il fondamentalismo religioso, il Vietnam, l’incubo nucleare di Hiroshima, il consumismo, il crescente degrado dell’ambiente), a visionarie riflessioni esistenziali ricavate dal ‘sandwich’ di più diapositive (una tecnica pionieristica in un’epoca senza Photoshop), a illustrazioni fotografiche dei testi di Dylan e dei Beatles e alla moda, senza dimenticare le evoluzioni della società americana, il tutto fissato con sguardo tanto originale e visionario da conquistarsi onori, premi e le copertine dei più prestigiosi rotocalchi internazionali.

 

VELASCO VITALI. FUGA – Dopo sette anni Velasco torna a esporre in una mostra personale in galleria dopo i grandi interventi pubblici a Pietrasanta (piazza e Duomo di Sant’Agostino), Milano (Palazzo Reale e piazza Duca d’Aosta), Scilla (Castello Ruffo di Scilla), Isola Madre (Stresa) e Verbania e dopo la mostra Foresta Rossa presso la Triennale di Milano. L’artista lombardo giunge a Modena, alla Galleria Mazzoli, con la mostra “Fuga” che presenta le opere inedite che Velasco Vitali ha realizzato nell’ultimo anno e che delineano un’“evasione” attraverso pittura e scultura. Un ossimoro: un labirinto attraverso cui poter evadere. Mark Gisbourne scrive che “Si tratta di un percorso – attraverso l’ ampio spazio della galleria – intenzionalmente pensato dall’artista come un labirinto immaginato e riproiettato, che pone al visitatore una serie di domande e considerazioni emotive di varia natura. Il filo d Arianna è rappresentato dai quadri, dalle sculture e dai disegni che lo spettatore incontra lungo il tragitto.” Lo spazio espositivo della galleria si articola in 5 sale, 5 capitoli, e “Ogni stanza della mostra è uno spazio che accoglie differenti palcoscenici affettivi, esempi visivi di momenti di transizione della consapevolezza pittorica dell’artista.” Giacinto Di Pietrantonio scrive “La sensazione è di eterno non finito, di un pittore che si è allontanato dal quadro e che potrebbe tornare da un momento all’altro per terminarli, oppure darsi come invito di una serie aperta, una fuga verso la prossima opera.” Un viaggio di andata e ritorno nell’universo poetico di Velasco Vitali.

 

STRANGE WORLDSFondazione Fotografia è lieta di annunciare l’apertura al pubblico del Foro Boario di Modena per tutta la stagione estiva: dal 9 luglio al 6 settembre 2015 gli spazi espositivi ospiteranno infatti ‘Strange Worlds’, una nuova mostra tratta dalle collezioni permanenti della Fondazione Cassa di risparmio di Modena e organizzata in collaborazione con il Comune di Modena nell’ambito del programma di iniziative estive collegate ad Expo 2015. Il percorso comprende circa 70 opere, tra fotografie, video e installazioni, di 26 artisti provenienti da ogni parte del mondo. Tema declinato dalla mostra è il racconto di altri mondi, vicini e lontani, dove le dinamiche sociali, culturali, religiose in atto si intrecciano dando vita a storie inedite: “un susseguirsi emozionante di volti e costumi”, “un mosaico interattivo ”, come spiega il curatore Maggia, in grado di comporre una “ fotografia reale e tangibile della nostra contemporaneità”. La mostra invita il pubblico a soffermarsi su immagini, talvolta scioccanti, che spesso scorrono veloci davanti ai nostri occhi nei telegiornali senza percepirne a fondo il dramma: i soldati di origine palestinese di Ahlam Shibli , che prestano servizio nell’esercito israeliano; i ritratti delle madonne sudamericane di Sebastian Szyd, vedove tristi e rassegnate di minatori boliviani; i cani di Daniel Naudé, un tempo guardiani fidati delle fattorie degli afrikaner e oggi randagi, dopo che queste sono state abbandonate e i proprietari sono tornati in Europa. In altri casi, i mondi descritti dalle immagini hanno a che fare con sogni, o illusioni, come nel caso delle ambientazioni organizzate da Philip Kwame Apagya; sono momenti di liberazione e di gratificazione di sé, come per i ballerini improvvisati di Cao Fei. La natura non è mai solo sfondo, ambientazione, ma parte integrante della vita quotidiana, con la quale è necessario confrontarsi, come fa Laura Glusman , nuotando e lottando contro la corrente impetuosa del rio color terra, o Mauro Restiffe, che inserisce come in un quadro i componenti di un gruppo di famiglia, protetti dalla foresta brasiliana. Emblema della stranezza, infine, sono i mondi evocati dai gemelli di Ketaki Seth , che disegnano l’India e le sue gerarchie sociali; i ritratti ritoccati manualmente – secondo la tradizione sudamericana – dei campesinos di Rosangela Renno; l’uomo con la iena al guinzaglio di Pieter Hugo, emblema di un’Africa dura e feroce.

 
FANTASMAGORICHE – Fino al 1 agosto sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Fantasmagoriche EXPO 1851-1900”, una rassegna che ripercorre la storia delle principali Esposizioni Universali dal 1851 al 1900, attraverso le architetture che le hanno caratterizzate. Nell’ambito delle iniziative Modena per Expo 2015, la Biblioteca civica d’Arte Luigi Poletti propone questa mostra documentaria di materiali storici selezionati provenienti dalla raccolte della biblioteca stessa, a cui si aggiunge una sezione di figurine pubblicitarie fornite dal Museo della Figurina di Modena. Ne scaturisce un percorso affascinante per immagini attraverso cataloghi descrittivi, guide ufficiali, riviste specializzate, giornali illustrati per il grande pubblico e figurine pubblicitarie. L’architettura delle expo, infatti sin dalla prima edizione nel 1851, ha assunto il ruolo di simbolo del progresso delle nazioni e, pur essendo spesso di natura effimera, si è distinta per il carattere spiccatamente moderno e per la sperimentazione di nuove soluzioni formali, compositive e costruttive, come nel caso del Crystal Palace di Londra (1851), o della Tour Eiffel (1889), espressione delle potenzialità della nuova tecnologia del ferro, poi divenuta il monumento più rappresentativo di un’intera nazione.Quasi fenomeni di globalizzazione “ante litteram”, le Esposizioni universali furono considerate tra gli eventi più spettacolari della seconda metà dell’Ottocento, in cui ogni paese presentava il meglio della propria cultura e delle proprie tradizioni, misurandosi in una sorta di competizione con realizzazioni, per l’epoca, avveniristiche.

 

SCAVI NEL CENTRO STORICO DI NONANTOLA – Ci spostiamo di pochi chilometri da Modena e vi proponiamo sette visite guidate agli scavi di Nonantola. Le visite guidate, gratuite, si svolgeranno nei sei mercoledì dal 22 luglio al 26 agosto e questa domenica 26 luglio. In previsione dei lavori di riqualificazione urbana di Piazza Liberazione, in pieno centro storico, la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune di Nonantola, ha attivato la procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico, pianificando le attività di scavo finalizzate alla tutela e comprensione dei resti archeologici da realizzarsi in codirezione scientifica con l’Università Cà Foscari di Venezia. È stato quindi avviato un progetto di ricerca per approfondire i dati emersi dai sondaggi archeologici effettuati nel 2004 e consentire agli studenti di archeologia medievale della Ca’ Foscari di cimentarsi, nei mesi di luglio e agosto 2015, nello scavo stratigrafico della piazza. Sebbene la stratigrafia della piazza sia notevolmente intaccata da servizi idrici e fognari moderni, gli scavi archeologici che si stanno svolgendo in questi giorni hanno già messo in luce per intero la pianta della chiesa di San Lorenzo, alcune sepolture collocate dietro le absidi e ampie porzioni di pavimentazione della piazza trecentesca in mattoni e ciottoli. Nella piazza, che doveva fungere anche da luogo di mercato, si osservano numerosi basamenti costruiti a partire dal XV secolo che dovevano sostenere tettoie e fabbricati lignei. Per valorizzare questo importante rinvenimento e sensibilizzare la popolazione sulle indagini archeologiche (che si svolgono proprio nel centro cittadino) il Comune di Nonantola, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia-Romagna e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, promuove nei mesi di luglio e agosto alcune visite guidate settimanali allo scavo archeologico. Le visite vogliono fornire un piccolo aggiornamento settimanale sugli scavi e rendere partecipi la cittadinanza e gli interessati dell’importanza di progetti e ricerche di questo tipo.

25 luglio 2015

 
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