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Le mostre da non perdere questo week end a Matera

L’estate è ormai inoltrata e noi vi proponiamo degli appuntamenti d’arte per questo primo week end di agosto. Oggi andiamo nella città che è stata eletta Capitale Europea della Cultura 2019, Matera. Numerose le mostre, anche gratuite, di arte e fotografia da non ...

Per la nostra rubrica “Artiamo in viaggio” oggi vi portiamo in una delle città più caratteristiche della Penisola, Matera. Nota per gli storici rioni Sassi, che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo, Matera è il più grande comune per superficie della Basilicata. I suoi Sassi sono stati riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.

 

MILANO – L’estate è ormai inoltrata e noi vi proponiamo degli appuntamenti d’arte per questo primo week end di agosto. Oggi andiamo nella città che è stata eletta Capitale Europea della Cultura 2019, Matera. Numerose le mostre, anche gratuite, di arte e fotografia da non perdere in questo fine settimana di nuovo inizio mese.

 

I SASSI DI MATERA. VIAGGIO IN LUCANIA CON CARLO LEVI FOTOGRAFIE DI MARIO CARBONE – Nell’ambito delle iniziative culturali estive promosse dal Polo Museale Regionale della Basilicata nella Sala Levi del Museo Nazionale d’arte Medievale e moderna della Basilicata fino al 30 settembre sarà allestita la mostra “I Sassi di Matera. Viaggio in Lucania con Carlo Levi fotografie di Mario Carbone.” Mario Carbone (San Sosti, Cosenza, 1924), fotografo e documentarista particolarmente interessato all’indagine sociale, realizzò nel 1960 un’ampia campagna fotografica in Basilicata, accompagnando Carlo Levi nel viaggio preparatorio per il grande telero Lucania 1961, commissionato al pittore e scrittore torinese da Mario Soldati per il centenario dell’Unità d’Italia e esposto alla mostra delle regioni di Torino nel 1961. Le fotografie, più di quattrocento, sono il reportage di una missione che lo scrittore-pittore non volle compiere da solo. In previsione del dipinto, chiese infatti a Carbone, che allora era uno dei principali protagonisti della fotografia e cinematografia d’inchiesta, per la sua capacità narrativa ma anche per il suo linguaggio moderno, di ripercorrere con lui i luoghi del confino, documentando con le sue fotografie la terra, le storie e i volti che intendeva dipingere nel grande telero. Mario Carbone si impegnò a restituire, con il suo occhio attento e impegnato, in un fulminante bianco e nero, i luoghi dove Levi aveva ambientato il suo Cristo si è fermato a Eboli, da cui muove la storia della Basilicata moderna: Grassano, Aliano ma anche i Sassi di Matera, che emergono prepotentemente al centro della sua denuncia. E proprio puntando l’obiettivo su Matera, il fotografo calabrese realizzò uno straordinario reportage di più di settanta immagini, in larga parte inedite, che questo Museo ha acquisito nel 2014. Un materiale straordinario che restituisce la capacità di Carbone di cogliere il nesso profondo tra persone e luoghi, facendo parlare gli sguardi e le pietre, che abbiamo inteso proporre in maniera completa nell’ambito di questa mostra monografica, con la quale intendiamo anche ricordare il quarantesimo anniversario della scomparsa di Carlo Levi. In mostra una settantina di fotografie che ritraggono i Sassi, allora simbolo della “vergogna nazionale” per le condizioni di vita della popolazione, ancora parzialmente abitati. I luoghi, con i vicinati, le piazze, i vicoli, ma soprattutto le persone, che ancora vivevano nelle grotte, con la loro umanissima quotidianità. Tra le immagini in mostra, spiccano diversi momenti della visita di Carlo Levi di cui si ricordano gli importanti interventi in difesa della città di Matera e della sua identità da conservare. In particolare la relazione tenuta in Senato nel 1966 per “rifare dei Sassi un centro di vita civile”.

 

LUDOVICU. FOTOGRAFIE DI MARIANO SILLETTI – Nell’ambito delle iniziative culturali estive promosse dal Polo Museale Regionale della Basilicata, è stata inaugurata la mostra “Ludovicu. Fotografie di Mariano Silletti” nel Museo Nazionale d’arte Medievale e moderna della Basilicata. L’esposizione, aperta gratuitamente fino al 30 agosto, raccoglie 30 fotografie estremamente intense e drammaticamente attuali (per il contenuto e per la ricerca formale e linguistica dell’artista) che raccontano la storia di una persona scomparsa, Ludovicu, un uomo di 57 anni malato di Alzheimer, uscito di casa e mai più tornato. Mariano Silletti è carabiniere e fotografo e con questa doppia professionalità e sensibilità, ha vissuto dall’interno la vicenda umana di Ludovicu, che abitava a Montescaglioso, dove Silletti presta servizio. Silletti usa la sua arte, la fotografia, per raccontare il mondo, per raccontare la realtà; quella vera, quella che incontra tutti i giorni esercitando la sua professione di carabiniere. Spesso realtà scomode, tristi, dolorose, come nel caso di Ludovicu. La sua storia racconta con le immagini gli aspetti meno visibili della vita della nostra comunità: il disagio, la marginalità, la scarsezza di mezzi e anche di strumenti. Ma parla anche di coraggio, sensibilità, inclusione e apertura. E la location della mostra non è scelta casualmente: il Museo di Palazzo Lanfranchi da 5 anni si propone come luogo aperto ed accogliente, una casa della cultura per tutta la comunità plurale che abita la città e il territorio. Una politica culturale, fatta di gesti indirizzati all’apertura e alla condivisione, a fare dei musei e dei luoghi deputati della cultura vere e proprie case per la nostra comunità. Questo significa far maturare una comunità di abitanti culturali, stabili o temporanei. Il progetto di Silletti si inscrive in quest’ottica contribuendo con particolare efficacia (e grazia) alla crescita di una comunità territoriale più sensibile e attenta. Una comunità sempre più capace di non lasciare nessuno da solo, di non dimenticare le persone in difficoltà.

 

PANTA REI – Ultimo week end utile per visitare la mostra di pittura “Panta Rei”, una collettiva di cinque artisti promossa dall’associazione culturale “In Arte Exhibit” di Potenza. L’esposizione è curata dalla storica dell’arte Cristiana Elena Iannelli che spiega «Celebre massima di uno tra i maggiori filosofi greci e pensatori presocratici, Eraclito di Efeso “Panta Rei” esprime il concetto del divenire, sostanza e condizione necessaria e imprescindibile dell’essere, che assoggetta qualsiasi cosa al tempo e alla trasformazione. Secondo questo concetto, tutto ciò che alla nostra percezione sensoriale risulta statico in realtà è in continuo movimento e mutamento, come lo stesso atto creativo. Ciò che lega l’immagine del Panta Rei alla creazione è l’evoluzione continua nel percorso dell’artista che, non restando mai immobile, genera continuamente forme diverse d’espressione, alla ricerca di un proprio stile, se pur riconoscibile e immediato, contaminato parallelamente dal “nuovo”, in un eterno scorrere». Protagonisti della mostra “Panta Rei” sono Antonio Caramia, Gianluca Cavallo, Leonardo Leone, Pasquale Palese, Roberto Schembri, che presentano al pubblico il loro metaforico fiume che scorre, i loro linguaggi, i loro mutamenti. Antonio Caramia dà forma ad isole-paesaggi sospese in modo surreale tra cielo e terra e avvolte da un’atmosfera magica e senza tempo, che stimola qualsivoglia associazione della mente. Gianluca Cavallo compie una riflessione che dal colore e dalla grande dimensione lo conduce verso dimensioni minuscole nelle figure in bianco e nero che abitano le sue tele. Leonardo Leone esprime la propria creatività accostando tra loro colori puri, secondo una tecnica derivata dal Pointillisme francese, evocando un clima di candore quasi fiabesco. Pasquale Palese gioca con le forme, creando figure modellate da geometrie complesse, memoria delle scomposizioni di natura cubista, condotte da un cromatismo acceso e brillante. Roberto Schembri restituisce nelle sue tele l’intimo sapore del quotidiano, che si manifesta con naturalezza e nelle più singolari espressioni su volti ritratti con un realismo quasi fotografico.

 
MARCO DE LUCA. GRANDI MOSTRE NEI SASSI – Dal 1987 si rinnova l’appuntamento con la scultura contemporanea nei Sassi, grazie alla passione e dedizione dei soci del circolo “La Scaletta”, che nonostante le difficoltà, in questi anni hanno dato visibilità e prestigio nazionale e internazionale alla città di Matera, con le opere di grandi artisti italiani e stranieri. Sabato 20 Giugno si è aperta l’edizione 2015 delle Grandi Mostre nei Sassi. La rassegna annuale di scultura contemporanea, organizzata dal Circolo “La Scaletta”, quest’anno è dedicata al Maestro mosaicista ravennate Marco De Luca, artista di prestigio internazionale, impegnato da quasi 40 anni nello studio dell’arte del mosaico. Una ricerca che lo ha condotto a utilizzare la tecnica musiva con un approccio personale e innovativo, nel quale scultura e pittura risultano pienamente coinvolte. “Materia & Luce” è il titolo scelto per la 28^edizione delle Grandi Mostre, un evento visivo unico, in cui i colori dell’antica arte musiva si fondono con l’unicità del percorso rupestre, con esiti poetici di grande suggestione. Le 35 opere esposte sono realizzate con la tecnica del mosaico inteso quale oggetto plastico che si converte in scultura, capace di dialogare con la profondità enigmatica degli spazi espositivi che il complesso rupestre è in grado di offrire. Le Grandi Mostre nei Sassi rappresentano un tassello importante nel percorso di valorizzazione del patrimonio storico- artistico della città, promosso dal Circolo. L’edizione 2015 “Materia & Luce” costituisce un evento artistico di rilievo nella prospettiva di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

 

METAPONTO. IL DISEGNO DELLA CITTÀ – Ci spostiamo un po’ da Matera e ci affacciamo sul mare di Metaponto. Una nuova esposizione consentirà al visitatore di vedere fino al 31 ottobre lo sviluppo della città attraverso le forme assunte nel tempo, dal momento della fondazione al tardo periodo romano imperiale, corrispondente al suo definitivo abbandono. Il disegno dell’impianto urbano ed i principali monumenti pubblici saranno proposti nelle forme ricostruite del plastico e virtuali in 3D. Disegni, documenti d’archivio, fotografie aeree, planimetrie tematiche e materiali prontamente restaurati provenienti dalla recente ricerca archeologica illustreranno le principali fasi di vita della colonia achea.

1 agosto 2015

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