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Le mostre da non perdere questo week end a Cosenza

Per questo week end la nostra rubrica “Artiamo in viaggio” vi propone cinque appuntamenti d’arte annullando i confini temporali. Dalla contemporaneità di Yves Klein e del futurista Umberto Boccioni, alle opere antiche che testimoniano le origini di Cosenza...

Questo fine settimana vi portiamo in una delle “città d’arte” riconosciute dalla Regione Calabria, Cosenza. Scopriamo insieme quali mostre visitare per un week end all’insegna dell’arte.

 

MILANO – Per questo week end la nostra rubrica “Artiamo in viaggio” vi propone cinque appuntamenti d’arte annullando i confini temporali. Dalla contemporaneità di Yves Klein e del futurista Umberto Boccioni, alle opere antiche che testimoniano le origini di Cosenza, riscoprite il piacere di un’estate piena di arte.

 

SILVIO VIGLIATURO. ALLE ORIGINI DEL VETRO.CONTAMINAZIONI/MESCOLANZE – L’artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo esporrà fino al 30 ottobre una ricca collezione di opere presso uno dei luoghi simbolo della costa ionica calabrese: il Castello di Corigliano Calabro, fra i castelli più belli e meglio conservati esistenti nell’Italia meridionale. Le sale dello sfarzoso Piano Nobile della fortezza di origine normanna ospiteranno una selezione di oltre 30 opere, tra sculture, dipinti e opere monumentali in acciaio e vetro, realizzate dall’artista. Quella di Corigliano Calabro è la seconda di tre tappe espositive di una mostra itinerante che vede Vigliaturo impegnato per nove mesi in alcuni degli spazi architettonici più affascinanti e rappresentativi della Provincia di Cosenza. Il percorso della mostra si snoderà attraverso tredici sale del Castello, alternando suggestive installazioni a maestose sculture in vetro e dipinti dal tratto fluido e vorticoso tipico di Vigliaturo. A fare da punto di partenza della mostra, presso la Piazza delle Armi, saranno gli Equilibristi, tre sculture monumentali in acciaio e vetro, in prestito dal MACA (Museo Arte Contemporanea Acri), che custodisce una collezione di oltre duecento opere dell’artista. I tre personaggi capovolti, vestiti di colori sgargianti, sono simbolo della leggerezza di spirito che permette di destreggiarsi nell’equilibrio instabile dell’epoca contemporanea. Lo sgargiante Salone degli Specchi fungerà da fulcro dell’intero percorso espositivo, ospitando la Coppia ancestrale, due eleganti sculture in vetro di oltre due metri e cinquanta d’altezza, che rappresentano le origini remote dell’umanità. Nel centro della sfarzosa sala sorgerà un’installazione ambientale, filo conduttore delle tre tappe della mostra itinerante, composta da una tavola in vetro adagiata sopra a un grande tappeto decorato con il tratto tipico dell’artista e realizzato dal maestro arazziere Mimmo Caruso. La tavola sarà sormontata da sei variopinti piatti di vetro, a simboleggiare l’importanza del convivio, così come veniva inteso sin dal tempo della Grecia Antica: una piacevole occasione d’incontro dall’importante valenza sociale e comunitaria, nascita della civiltà, nascita della condivisione e dello stare insieme.

 
NEL BLU DIPINTO DI BLU, DA YVES KLEIN FINO AI NOSTRI GIORNI – Il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) presenta una grande mostra di respiro internazionale; un’occasione unica per riscoprire il fascino e l’influenza di uno degli artisti fondamentali del Novecento: Yves Klein. Partendo da un un’affascinante riproduzione della Venus Blue (1960) di Klein, la mostra segue l’enorme influenza che il maestro francese ha avuto sui suoi contemporanei e sugli artisti successivi, sino ai giorni nostri, trovando nell’utilizzo del colore blu il filo conduttore. Fino al 25 ottobre il MACA esporrà una cinquantina di opere di alcuni dei nomi più significativi della scena artistica dalla seconda metà del Novecento, alcuni dei quali coevi di Klein, come: Daniel Spoerri, Raymond Hains, César, Mimmo Rotella, che con Klein furono partecipi del movimento del Nuoveau Réalisme, sotto la guida del grande critico e teorico Pierre Restany, Pierre Alechinsky, del Gruppo Cobra, Victor Vasarely, padre dell’arte Optical Art internazionale, Hans Hartung, maestro dell’astrazione informale e allievo di Kandinskij, Lucio Fontana, genio innovatore al pari di Klein, nonché suo grande amico, Nanda Vigo del Movimento Zero e Francesco Guerrieri e Lia Drei del Gruppo P; altri appartenenti a generazioni immediatamente successive (tra gli altri: Cesare Berlingeri, Jacques Toussaint, Mimmo Paladino, artista di punta della Transavanguardia, Tano Festa e Mario Schifano, i più importanti rappresentanti della Pop Art italiana, e Jan Fabre, uno dei nomi di spicco del panorama artistico internazionale); due maestri storicamente antecedenti, Luigi Russolo, uno dei grandi futuristi e Sandro Sergi, che offrono una visione del blu ante-Klein; fino alle interpretazioni più contemporanee dell’utilizzo del blu monocromo, come nel caso delCracking Art Group e del giovane Giuseppe Lo Schiavo, a testimonianza della costante attenzione che il MACA rivolge ai giovani talenti della scena artistica italiana. Si tratta di opere prestigiose provenienti da importanti collezioni private italiane ed europee, oltre che da alcune collezioni pubbliche, come nel caso delle opere di Hans Hartung, Osvaldo Licini e Lucio Fontana, della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.
La scelta del blu è indicata dal Prof. Francesco Poli, critico e storico dell’arte di fama internazionale, curatore della mostra, come «l’unico mezzo artistico adatto a rappresentare ciò che è fisicamente invisibile, una sorta di virus che attacca e distrugge il corpo. Un campo monocromo fa da contrappunto visivo, un intenso poema ne scaturisce, un vero e proprio documentario in cui l’interiorità dell’artista è resa visibile dall’istanza pratica veicolata dal colore, il blu, offrendoci uno sguardo sublime della sua anima».

 
IL SETTECENTO RITROVATO. CINQUE BOZZETTI DEL RITIRO DI MESORACA – Un inventario relativo ai beni della chiesa del Ritiro di Mesoraca (KR) segnalava la presenza di un’importante raccolta di dipinti antichi nell’annesso collegio. Afferiscono a quella collezione cinque bozzetti di pregevole esecuzione, rinvenuti nel corso dell’attività di tutela svolta dalla Soprintendenza BSAE della Calabria, e adesso visibili alla Galleria Nazionale di CosenzaPalazzo Arnone. I dipinti, olio su tela, di scuola romana del XVIII sec. raffigurano Allegoria dell’Architettura, Allegoria della Pittura, Sogno di San Giuseppe, Riposo nella fuga in Egitto, Pasce oves meas. Ritornati ai colori originari dopo il restauro, confermano il gusto raffinato e colto di un’eccezionale quadreria e documentano il profondo fervore spirituale e culturale che irradiò Mesoraca nell’ultimo scorcio del Settecento.

 
CALABRIA: TERRA DI APPRODO, DI CIVILTÀ E SPIRITUALITÀ – “Cosenza dalle origini al secolo XVI: itinerario storico, culturale, religioso, artistico ed enogastronomico”, è la mostra inaugurata lo scorso 30 aprile presso le sale espositive della sede di Piazza Toscano a Cosenza e che rimarrà visitabile fino al 31 ottobre 2015. Attraverso l’esposizione di libri e documenti si ripercorre la storia di una città dall’illustre passato: le origini bruzie e la sua espansione, le vicende storiche che si sono intrecciate a quelle di personaggi mitici come Alarico, re dei Goti e lo stupor Mundi Federico II, fino all’età d’oro della città, quella dell’umanista Parrasio, della Accademia Cosentina e di Bernardino Telesio, con il suo lucido pensiero. La straordinaria occasione che rappresenta l’Esposizione Universale di Milano 2015, con il suo potere di attrazione dell’interesse internazionale nei confronti del nostro Paese, ha sollecitato il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo a promuovere la conoscenza del nostro territorio attraverso una serie di iniziative curate, ognuno per le proprie competenze, dai propri Istituti Culturali. La Biblioteca Nazionale di Cosenza, attraverso le testimonianze degli storici antichi – Aristotele, Pausania, Dionigi d’Alicarnasso, Plinio il Vecchio, Strabone, Nicola Leoni – curerà una mostra bibliografica documentaria, che sarà allestita nell’area archeologica dell’Istituto, coeva al periodo brettio La Biblioteca Nazionale di Cosenza, i Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano intendono documentare quanto la civiltà magno-greca ha lasciato loro in eredità. Sarà, inoltre, documentato l’approdo in Calabria della spiritualità orientale.
Per la città di Corigliano sarà il Castello Compagna la sede della mostra libraria, documentaria ed artistica, che illustrerà, inoltre, i siti più rappresentativi da visitare. Oggetto di attenzione sarà anche il centro storico della città con i suoi palazzi, i suoi monumenti, le sue Chiese ed in particolare il Convento di San Francesco di Paola, fondato dal Santo.
Per la città di Rossano sarà il Convento di San Bernardino ad opsitare la mostra bibliografica e documentaria circa la presenza basiliana in loco. Sono previsti itinerari guidati presso le Chiese basiliane, alla ricerca di San Nilo; la Cattedrale con la sua Achiropita; il Museo Diocesano con il Codex Purpureus Rossanensis. Oggetto di attenzione sarà anche il centro storico della città con i suoi palazzi e i suoi monumenti. In linea con lo spirito dell’Expo 2015 verrà suggerito ai ristoratori dei luoghi citati di proporre le antiche ricette culinarie della zona.

 

COLLEZIONE UMBERTO BOCCIONI – Boccioni e Cosenza insieme da un anno. La Collezione Umberto Boccioni, a cura di Fabio De Chirico, è stata infatti inaugurata il 10 luglio del 2014 a Palazzo Arnone. In occasione di questa ricorrenza appena passata, vi riproponiamo di visitare la nuova ala espositiva della Galleria Nazionale di Cosenza dedicata all’opera grafica del maestro futurista. La collezione grafica di Umberto Boccioni (Reggio Calabria 1882 – Sorte 1916) si compone di un nutrito gruppo di disegni e di incisioni e documenta l’intera evoluzione artistica di Boccioni, dalla fase prefuturista alla maturità.
Del maestro calabrese, esponente di rilievo del futurismo e dell’arte italiana del primo Novecento, si possono ammirare disegni eseguiti a matita, penna, china, pastelli colorati, acquerelli, nonchè incisioni ad acquaforte e a punta secca. Le opere sono state acquisite al patrimonio dello Stato e destinate alla Galleria Nazionale di Cosenza nel 1996 e provengono dalla galleria privata di Lydia Winston Malbin, importante collezionista americana. Il nucleo più rappresentativo è costituito da studi anatomici e di figure, di paesaggi ed architetture. Tra i pezzi più interessanti Gisella, puntasecca del 1907; l’acquaforte La madre con l’uncinetto; gli studi per Contadini al lavoro e Campagna lombarda; i disegni preparatori per il dipinto La risata nonchè il pastello su cartoncino raffigurante Gisella della collezione d’arte di Banca Carime e in comodato d’uso presso la Galleria Nazionale di Cosenza.

18 luglio 2015

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