ONO Arte Contemporanea di Bologna presenta ”Kate Moss: The Icon” fino al primo maggio
MILANO – Kate Moss sin dal suo primo shooting è diventata un fenomeno culturale, sociale e artistico da imitare e studiare. Per questa ragione la ONO Arte Contemporanea di Bologna ha deciso di dedicarle la mostra fotografica ”Kate Moss: The icon”. Allestita fino al primo maggio, l’esposizione è un evento unico per l’Italia in un anno fatidico per la top model, che il 16 gennaio scorso ha compiuto 40 anni.
ICONA DI STILE – Kate Moss sin dal suo primo shooting è diventata un fenomeno culturale, sociale e artistico da imitare e studiare. Dalle passerelle alle gallerie d’arte, è lei la protagonista indiscussa. Modella, cantante, designer e musa ispiratrice: Kate è stato tutto questo e molto altro, in primis un’Icona di stile. Nulla fu più come prima dopo la comparsa di Kate Moss: il volto della ragazzina con la pettinatura da pellerossa, il sorriso genuino e l’inusuale magrezza fisica, affascinarono il mondo intero. un’icona controversa e chiacchierata dalla personalità carismatica, che ha affascinato e ispirato i più grandi stilisti da Alexander McQueen a John Galliano, ma anche numerosi artisti di cui è divenuta musa: Lucian Freud, Marc Quinn, Tracy Emin e molti altri.
LA MOSTRA – In mostra le immagini di fotografi celebri che hanno documentato la straordinaria carriera oltre che la vita privata della top model e tra questi: Albert Watson, Chris Levine, David Ross, Jurgen Ostarhild, Roxanne Lowit, Satoshi Saikusa. Gli scatti presenti in mostra celebrano non solo la carriera, ma anche lo stile, le tendenze e il clima di un’epoca, la nostra, che essa ha concorso a creare.
LO STILE GRUNGE – Alla fine degli anni Ottanta si percepì l’esaurirsi di quell’aura eterea che aveva caratterizzato le modelle dei decenni precedenti: non più vestiti eleganti e scenari sontuosi, ma al contrario aspetto trasandato, capelli arruffati e jeans rattoppati iniziano a essere i tratti distintivi dello stile grunge, che ha caratterizzato gli anni Novanta. Uno stile che non interessò solo il mondo della musica ma investì tutto il campo del sapere: Coupland in Generazione X racconta le gesta di una gioventù schiacciata dalla mancanza di ottimismo; Mark insieme all’amico Spud corrono con la mente offuscata dall’eroina sulle note di Lust for Life di Iggy Pop nel film Transpotting; Nevermind dei Nirvana diventa “l’emblema della cultura giovanile”. Una brusca caduta nella realtà più sudicia ma anche più autentica, quella dei ‘90, una sinergia culturale e creativa resa manifesta nel servizio fotografico di Kate Moss, che Corinne Day le dedica proprio in quell’anno.
30 marzo 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA