I jihadisti islamici hanno distrutto una delle biblioteche più vecchie dell’Iraq, andati perduti oltre 100.000 titoli, tra i quali anche manoscritti rari
MILANO – Rischiano di essere oltre 100.000 i libri ridotti in cenere dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) a Mosul, in Iraq. Erano infatti 112.709 i manoscritti e i testi presenti nella biblioteca centrale di Mosul, rasa al suolo dai miliziani con l’esplosivo. E alcuni dei volumi erano registrati dall’Unesco come rarità, stando a quanto riferito da un dipendente della biblioteca citato dal quotidiano britannico “The Independent”.
CRIMINE CONTRO L’IDENTITÀ IRACHENA – Il ministero della Cultura ha parlato di ‘crimine contro l’umanità e contro l’identità irachena’. ‘La gente ha cercato di evitare che i miliziani bruciassero la biblioteca, ma non c’è riuscita’, ha raccontato una fonte locale a IraqiNews.com. Tra i documenti dati alle fiamme ci sarebbe una collezione di giornali iracheni a partire dall’inizio del XX secolo, mappe, libri e collezioni del periodo ottomano. La biblioteca di Mosul, una delle più antiche del Paese, venne creata nel 1921, anno di nascita dell’Iraq moderno.
26 febbraio 2015
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