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Il realismo visionario di Luca Pignatelli torna a Milano e inaugura il nuovo spazio espositivo della M77 Gallery

La M77 Gallery apre al pubblico con la mostra di Luca Pignatelli, uno tra i più interessanti artisti, contraddistintosi negli ultimi vent’anni per la capacità di intraprendere una ricerca originale...

Inaugura oggi la M77 Gallery con la mostra ”Off Paper” di Luca Pignatelli, che ritorna nel capoluogo lombardo dopo 15 anni. La personale raccoglie un’ampia collezione di opere su carta, alcune anche inedite, che saranno in mostra fino alla fine di settembre 

MILANO – La M77 Gallery apre al pubblico con la mostra di Luca Pignatelli, uno tra i più interessanti artisti, contraddistintosi negli ultimi vent’anni per la capacità di intraprendere una ricerca originale, ricca di riflessioni e di spunti critici sul tema della memoria.

LA MOSTRA – La rassegna, che giunge a 15 anni dall’ultima personale milanese di Luca Pignatelli, dal titolo “Off Paper” presenta per la prima volta un’ampia selezione di opere su carta, tra cui una sessantina inedite sia di dimensioni ridotte che di grandi superfici, caratterizzate da un’eccellente qualità, su cui l’artista impressiona le proprie visioni.
I disegni, realizzati inseguendo tracce disposte nei cassetti della memoria, individuati indagando nelle frequenze dello spazio tempo sono un condensato di realtà e mitologia.
I soggetti sono città bloccate nell’istante di un’intuizione percorsa da treni fermi in attesa di partire da stazioni misteriose, diventate architetture prima ancora dell’invenzione della ferrovia, costruite sulle carte disegnate da Primaticcio, Serlio, D’Orbay, Mansard, e ambientate in sfondi che delineano profili di possibili nature arboree, astratte, zoomorfe.
Questa esposizione segna il passaggio dalle grandi tele, intrise di una vocazione popolare colta, a una dimensione più intimista. Vedere questi lavori di carta è svelare segreti del backstage celato dietro la sua arte, fatta di cortine, tagli, strappi, macchie, intrusioni di materiali diversi.
«Su brandelli minimi di carta o su superfici di grandi dimensioni – scrive Michele Bonuomo, critico d’arte e giornalista -, caratterizzati da un’intriseca qualità espressiva dovuta al fatto che spesso sono materiali trovati e non sempre destinati allo scopo, Pignatelli dà forma e ordine ad un caos apparente, ma che già tutto contiene in sé: la memoria del passato, i segni del presente, le attese del futuro».

BIOGRAFIA – Luca Pignatelli nasce a Milano il 22 giugno 1962, in una casa-atelier, dove il padre Ercole esercita la sua attività di pittore e scultore.
Animato dalla visione onirica di Giorgio De Chirico, dalle periferie urbane di Mario Sironi, dalla matericità sperimentale di Burri, negli anni ’80 consolida le sue visioni poetiche seguendo i corsi tenuti alla Facoltà di Architettura, segnata in quel periodo dalle intuizioni di Aldo Rossi. Pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni, Pignatelli lavora di norma su teloni di canapa, legni, ferri, carte assemblate, elementi sui quali interviene sovrapponendo un repertorio di immagini; una sorta di catalogo dove compaiono mezzi meccanici, navi, aeroplani, paesaggi metropolitani, reminiscenze dell’antico rappresentate dai resti di statue e oggetti. Verso la metà degli anni 90, le tele usate sono quelle dei convogli merci, che correvano lungo le strade ferrate dell’Europa, che Pignatelli ricuciva e rattoppava, congelandone la storia. La poetica dell’artista include anche l’impiego della fotografia e di monumentali sculture del passato, che l’artista de-contestualizza e ripropone sulle tele.

LA M77 GALLERY – Inaugurata da poco più di un mese, la M77 Gallery di via Mecenate 77 è un nuovo spazio espositivo, circa mille metri quadrati dedicati all’arte contemporanea italiana e internazionale, frutto del recupero della più classica archeologia industriale. La Galleria è nata grazie all’impegno e al volere di Alessandro Riva di Italian Factory e di Giuseppe Lezzi, mercante da sempre legato alla figurazione (e ad artisti quali Velasco Vitali, Aron Demetez, Giuseppe Bergomi) ed è orientata verso il collezionismo e il meglio dell’arte italiana, in particolare verso i pittori emergenti. 

Infine, una curiosità: la sede si trova nella zona est di Milano, quindi non proprio centralissima e prestigiosa, ma pare che il prossimo vicino, sarà un certo François Pinault che sta restaurando l’ex fabbrica Caproni, gioiello italiano dell’industria aeronautica.

30 maggio 2014

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