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Fotografia Europea 2015, le mostre dedicate alla natura e all’uomo

A pochi giorni dal via della decima edizione di “Fotografia Europea” (Reggio Emilia, dal 15 maggio), ecco un approfondimento sulle mostre che animeranno la rassegna. Partiamo da Fontcuberta e Kessels...

A pochi giorni dal via della decima edizione di “Fotografia Europea” (Reggio Emilia, dal 15 maggio), ecco un approfondimento sulle mostre che animeranno la rassegna

 

MILANO – Anche le lumache di campagna possono essere fonte d’ispirazione. Così è stato per Joan Fontcuberta, il grande artista catalano che al Palazzo dei Musei presenta due mostre frutto di un lavoro che l’artista ha svolto nei mesi scorsi presso gli stessi Musei. Si tratta di una nuova edizione di “Gastropoda”, un progetto sul ciclo vitale delle immagini, sulla trasformazione e sul decadimento. L’idea nasce dall’osservazione di un fatto curioso: la sorte degli inviti recapitati nella cassetta della posta di Fontcuberta, destinati a essere distrutti dalla voracità delle lumache nelle settimane in cui l’artista è in trasferta. “Significa che anche le immagini, come tutti gli organismi viventi, nascono, si sviluppano, fanno il loro corso, per poi decadere e morire” spiega Fontcuberta, fotografo ma anche saggista, critico, giornalista, Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia, oggetto di retrospettive al MoMA di New York e all’Art Institute di Chicago, con opere esposte al Metropolitan di New York e al Centre Georges Pompidou di Parigi. Inoltre Fontcuberta suggerisce un percorso nelle collezioni naturalistiche dei musei: “Fauna Secreta. Carta bianca nella collezione di Lazzaro Spallanzani”, basato sulle suggestioni di alcune sue presunte scoperte tra gli archivi del Museo. Un modo diverso per inserire tra le meraviglie della natura interventi di riflessione artistica, nel continuo rimando fra vero e falso che caratterizza la sua poetica.

 

DALLA NATURA ALL’UOMO – Se la natura è al centro della riflessione di Fontcuberta, l’uomo è il protagonista di “Unfinished Father” di Erik Kessels. Un progetto toccante, dedicato al padre, appassionato restauratore di Fiat 500 Topolino e colpito pochi anni fa da un ictus. Quella Topolino incompiuta diventa l’oggetto dell’esposizione, nonché il simbolo di un uomo che – come la macchina – rimarrà non finito. Trasportata negli spazi della Sinagoga, l’automobile viene esposta assieme alle fotografie che documentano le fasi del restauro. Amara contrapposizione agli happy end dei film, diversi da una realtà in cui a un certo punto ogni cosa si interrompe brutalmente. Il direttore creativo dell’agenzia KesselsKramer di Amsterdam, Erik Kessels presenta, sempre negli spazi della Sinagoga, anche un altro progetto: “La Topolino a Reggio Emilia”, per il quale sono stati invitati a partecipare i cittadini di Reggio Emilia con le proprie immagini di Fiat Topolino, ritrovate negli album di famiglia. E per l’occasione anche la città ha aperto il suo album grazie alla preziosa collaborazione della Fototeca della Biblioteca Panizzi: un nucleo di 12 fotografie si aggiunge al racconto della Topolino con scorci sulla città.

 

11 maggio 2015

 

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