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Eugenio Montale, le frasi e gli aforismi celebri del poeta premio Nobel

Eugenio Montale, premio Nobel 1975 per la Letteratura, è stato uno dei più grani poeti italiani. Ecco le sue frasi più celebri.

Poeta, scrittore, giornalista Eugenio Montale ha conquistato il mondo con suoi celebri versi e con quello stile inconfondibile con cui sapeva raccontare le sue esperienze di vita che spaziano dalla sognante bellezza dell’amore al crudo tema della guerra.

La biografia di Eugenio Montale

Eugenio Montale è uno dei poeti che hanno influenzato profondamente la storia della Letteratura Italiana. Nato il 12 ottobre 1896, a Genova, scelse corsi di studio di natura tecnica, ma autonomamente non smise mai di studiare le materie umanistiche. I suoi maestri furono Dante e Boccaccio, si dilettò nello studio di alcune lingue straniere e diventò a sua volta poeta e scrittore.

La sua poetica

Attraverso la poesia, seppe scrivere del male di vivere, raccontando un dolore universale attraverso la sua visione individuale. Il suo pensiero si identifica con una solitudine dell’animo, in un mondo in cui ogni presenza non ha valore né significato. La scelta dei suoi soggetti poetici ricade sulle piccole cose, quelle che ogni uomo può trovare accanto a sé in ogni momento, indipendentemente dall’estrazione sociale.

Tra le sue opere si ricordano “Ossi di seppia”, pubblicato nel 1925 e “Le Occasioni”, una raccolta di poesie pubblicata nel 1939.

Le frasi e gli aforismi celebri di Eugenio Montale

Eugenio Montale ha segnato la poesia del Novecento, grazie alla sua capacità di  interpretare la crisi dell’uomo contemporaneo, avendo vissuto in prima persona le esperienze delle due guerre e la dittatura fascista.

Ecco allora che alcune frasi e aforismi di questo grande poeta che nel 1975 si aggiudicò il premio Nobel per la letteratura.

 

“È ancora possibile la poesia?” 

 

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“L’uomo d’oggi ha ereditato un sistema nervoso che non sopporta le attuali condizioni di vita. In attesa che si formi l’uomo di domani, l’uomo d’oggi reagisce alle mutate condizioni non opponendosi agli urti bensì facendo massa, massificandosi”.

 

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“Ho imparato una verità che pochi conoscono: che l’arte largisce le sue consolazioni soprattutto agli artisti falliti”. 

 

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“Io sono qui perché ho scritto poesie, un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo”.

 

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“Essere sempre tra i primi e sapere, ecco ciò che conta”.

 

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“Se l’aria mi raccontasse di te vorrei perdermi per sempre nel vento, lì ascolterei le tue parole e i tuoi sospiri, lì sarei vicino alla tua anima e al calore del tuo cuore.”

 

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“Penso
che se tu muovi la lancetta al piccolo
orologio che rechi al polso, tutto
arretrerà dentro un disfatto prisma
babelico di forme e di colori…”

 

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“Molti affetti sono abitudini o doveri che non troviamo il coraggio di interrompere.”

 

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“Voi, mie parole, tradite invano il morso
secreto, il vento nel cuore soffia.
La più vera ragione è di chi tace”.

 

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.“Ho sceso, dandoti il braccio almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino”.

 

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“Piuttosto che fermarsi a mezza via, val meglio non cominciare”.

 

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“L’uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi. Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione ‘sine qua non’ di piccole e intermittenti felicità.”

 

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“L’uomo è come il vino: non tutti invecchiando migliorano, alcuni inacidiscono.”

 

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.“Abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo.”

 

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.“La scienza del cuore non è ancora nata, ciascuno la inventa come vuole.”

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