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Escher e l’Italia, un legame indissolubile

Manca poco più di una settimana all'inaugurazione della mostra romana dedicata a Maurits Cornelis Escher, ospitata presso il Chiostro del Bramante fino al 22 febbraio 2015. Indissolubilmente legato ai paesaggi naturali italiani, dal mare di Tropea alla...

Il 20 settembre al Chiostro del Bramante a Roma inaugura la mostra antologica dedicata a Escher, padre dell’illusionismo prospettico, artista novecentesco, incisore e litografo olandese. L’esposizione vuole mettere in luce il legame di Escher con la natura, che diviene magia e gioco nelle sue opere

MILANO – Manca poco più di una settimana all’inaugurazione della mostra romana dedicata a Maurits Cornelis Escher, ospitata presso il Chiostro del Bramante fino al 22 febbraio 2015. Indissolubilmente legato ai paesaggi naturali italiani, dal mare di Tropea alla campagna senese, questa mostra vuole giustamente rendergli omaggio. Numerose opere provengono dalla collezione Federico Giudiceandrea e dalla Fondazione Escher.

LA MOSTRA – Più di 150 opere, tra cui capolavori come “Mano con sfera riflettente” o “Casa di scale (relatività)” per la mostra antologica interamente dedicata all’artista, che ne contestualizza il linguaggio artistico e racconta l’annodarsi di universi culturali apparentemente inconciliabili i quali, grazie alla sua arte e alla sua spinta creativa, si armonizzano in una dimensione visiva decisamente unica. Non è un caso che la spinta verso il meraviglioso e l’inconsueto sia nata nella mente di Escher grazie allo stupore che provava per le bellezze del paesaggio italiano, così variegato rispetto alla dolcezza orizzontale della sua Olanda, e successivamente incrementato con le tassellature tipiche dei monumenti moreschi, che potè apprezzare a Cordova e all’Alhambra quando vi giunse nel 1936. Questa dimensione inaspettata degli spazi, la profondità storica delle città, la meraviglia per la Natura e i suoi minuscoli abitanti, rappresentano le radici di un percorso artistico che sconfina nella geometria e nella cristallografia, divenendo terra fertile per giochi intellettuali dove la fantasia regna sovrana. La mostra – attraverso la compenetrazione di mondi simultanei, il continuo passaggio tra oggetti tridimensionali e bidimensionali, ma anche le ricerche della Gestalt, la corrente sulla psicologia della forma incentrata sui temi della percezione -, indaga le implicazioni matematiche e geometriche della sua arte, le leggi della percezione visiva e l’eco della sua opera nelle generazioni successive di artisti. Nel percorso i lavori di Escher sono infatti messi a confronto con opere di Marcel Duchamp, Giorgio de Chirico, Giacomo Balla e Luca Maria Patella.

12 settembre 2014

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