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Dimmi cosa leggi e ti dirò che lettore sei…con un app

Cosa ci poterebbe essere di più emozionante, per uno scrittore, della possibilità di spiare il proprio lettore e osservare le sue reazioni in diretta? Ebbene, questa non è più soltanto pura fantasia. Sono numerose infatti le nuove app concepite per studiare le abitudini e il comportamento del lettore...

Da Scribd a Oyster, sono sempre più numerose negli Stati Uniti le start-up che usano le nuove tecnologie per analizzare le abitudini, le preferenze e le reazioni di chi legge

MILANO – Cosa ci poterebbe essere di più emozionante, per uno scrittore, della possibilità di spiare il proprio lettore e osservare le sue reazioni in diretta? Ebbene, questa non è più soltanto pura fantasia. Sono numerose infatti le nuove app concepite per studiare le abitudini e il comportamento del lettore, che consentono di rispondere a una serie di interrogativi: non solo “quali generi preferisce?”, ma anche “a che velocità legge? Ha l’abitudine di saltare le pagine? Si sofferma a lungo sulle scene di sesso?”. Di questa nuova rivoluzione editoriale ha parlato di recente il New York Times.

LE NUOVE APP CHE “SPIANO” IL LETTORE – Negli Stati Uniti un’ondata di start-up – tra le più note Oyster e Scribd – sta utilizzando la tecnologia per rispondere a questi interrogativi e aiutare gli scrittori fornire al proprio pubblico ciò che più gradisce. Ma come funziona? I lettori pagano circa 10 dollari al mese per una biblioteca contenente più di 100.000 titoli. In base alle letture scelte dagli utenti, aziende e case editrici sono in grado di analizzare il trend dei lettori, nell’ottica di orientare la produzione editoriale verso le esigenze del pubblico.

ECCO ALCUNE SCOPERTE – Per citare qualche esempio, Scribd – che è nato come un sito per la pubblicazione di documenti ma che ben presto ha ricevuto più di 25 milioni di dollari di finanziamenti di venture – sta cominciando ad analizzare alcuni aspetti emersi dall’elaborazione dei dati sugli abbonati, come la tendenza a saltare le pagine dei romanzi gialli per arrivare presto al finale o le scarse probabilità di concludere i tanto noti manuali motivazionali fai da te. Da Oyster, invece, è arrivata la dimostrazione che i lettori hanno il 25% in più probabilità di finire libri suddivisi in capitoli brevi, complice forse la scarsità del tempo a disposizione e la lettura su devices come smartphone e tablet.

LA SITUAZIONE IN ITALIA – In fondo, bisogna ammettere che anche in Italia qualche timido tentativo è stato fatto, in particolare nel campo della lettura di quotidiani e magazine digitale, mediante app in grado si selezionare i contenuti in base alle consuetudini dei lettori.
A riguardo, commenta così il Presidente dell’ALI Alberto Galla: ‘Potrebbe essere interessante, soprattutto per le case editrici, spesso sempre più inclini a operazioni di marketing. Le aiuterebbe a capire cos’è che realmente piace al loro pubblico. I lettori forti, quelli che leggono più di un libro ogni mese, hanno dei gusti ben precisi. Che superano le mode del momento. Inutile riempire le librerie con titoli tutti uguali. Certo, il mercato è fatto di grandi numeri, guai a nascondercelo, ma è la qualità che dura nel lungo periodo’.

STUDIARE I DATI PER PUBBLICARE LIBRI MIGLIORI – Negli Stati Uniti i numeri parlano chiaro: la casa editrice Smashwords ha fatto un accordo per mettere 225mila libri su Scribd, mentre Amazon e Barnes & Noble già raccolgono grandi quantità di informazioni dai loro e-reader . ‘In questo modo gli scrittori possono utilizzare i dati per pubblicare libri migliori’ ha dichiarato Trip Adler, Amministratore Delegato di Scribd.

È DAVVERO QUELLO CHE DESIDERA IL PUBBLICO? – Chissà se è davvero quello che desidera il pubblico, essere letto prima ancora di leggere, conoscere il finale di una storia ancora non scritta. Alla fine, in tutto questo, la magia della lettura non diventa solo una grande illusione?

Francesca Tommasi

26 gennaio 2014

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