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Da Bellini a Tiepolo. Capolavori dell’Accademia dei Concordi in mostra in Valle d’Aosta

Un percorso artistico di 400 anni quello che sarà esposto in Valle d’Aosta dal 20 giugno all’8 novembre 2015 al Forte di Bard. Si potrà riscoprire l’arte veneta dal Rinascimento al Settecento attraverso i dipinti di maestri come Bellini, Tiziano, Bernardo Strozzi...

La prima mostra che accoglie 52 dipinti provenienti della prestigiosa Pinacoteca di Rovigo, un’occasione imperdibile per conoscere i capolavori dell’arte veneta in un periodo che ha visto la fioritura della pittura internazionale. Da Bellini a Tiepolo. Capolavori dell’Accademia dei Concordi in Valle d’Aosta da oggi all’8 novembre.

MILANO – Un percorso artistico di 400 anni quello che sarà esposto in Valle d’Aosta dal 20 giugno all’8 novembre 2015 al Forte di Bard. Si potrà riscoprire l’arte veneta dal Rinascimento al Settecento attraverso i dipinti di maestri come Bellini, Tiziano, Bernardo Strozzi e molti altri alla mostra-evento, a cura di Vittorio Sgarbi e Gabriele Accornero. L’esposizione sarà inaugurata venerdì 19 giugno, alle ore 18.30, alla presenza di Vittorio Sgarbi che terrà anche in corso di mostra un approfondimento sulla collezione. Si tratta della prima mostra al di fuori della sede permanente dello straordinario corpo di opere della prestigiosa Pinacoteca di Rovigo, un’occasione imperdibile per conoscerne i capolavori anche attraverso la chiave di lettura che i curatori metteranno in evidenza.

 

UNA PANORAMICA ARTISTICA DEL 400 – La mostra presenta una ricca selezione di 52 capolavori, molti di grandi dimensioni, provenienti dalla Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile di Rovigo e offre una sorprendente panoramica della stagione artistica che va dal Quattrocento al Settecento, un arco temporale che comprende i momenti più alti della pittura internazionale e che ha come momento centrale, il prolifico e meraviglioso Rinascimento. La collezione della Pinacoteca dei Concordi, che raccoglie il meglio dell’arte veneta dal XV al XVIII secolo, è frutto della passione per la pittura di alcune nobili famiglie rodigine, che nell’Ottocento donarono le loro quadrerie all’Accademia e al Seminario Vescovile di Rovigo. In questa terra, stretta tra i fiumi Adige e Po, che, tra il Quattrocento e il Settecento, ha visto succedersi al colto e raffinato ducato estense il dominio della Repubblica di Venezia, sono custodite opere che posso essere considerate punti di riferimento per la storia dell’arte del nostro Paese e capisaldi della pittura internazionale.

 

GLI ARTISTI CINQUECENTESCHI – La rassegna si apre con una preziosissima tavoletta votiva di Quirizio da Murano con Santa Lucia e sei storie della sua vita, di un ricercato stile tardo-gotico, per poi entrare nel vivo della stagione quattrocentesca con l’opera forse più rappresentativa della Pinacoteca e della mostra: la Madonna con il Bambino di Giovanni Bellini, capolavoro assoluto di colui che è considerato l’innovatore dell’arte veneta del Rinascimento, e maestro di alcuni fra i più grandi artisti del Cinquecento, da Giorgione a Tiziano. Tiziano, protagonista indiscusso del Cinquecento, è presente in mostra con l’opera Contadinello. Di grande valore la Flagellazione di Palma il Vecchio, e molto intensi i quattro ritratti di uomo attribuiti alla cerchia di Tintoretto, di chiara derivazione tizianesca. Ad arricchire il nucleo di opere del Rinascimento, alcune preziose testimonianze della scuola ferrarese ed emiliana: la tavoletta con la lotta fra Davide e Golia di Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino, e un intenso San Gerolamo nel deserto di derivazione del Domenichino. Sullo scorcio del Cinquecento nei territori rodigini all’egemonia estense succede quella veneziana: un passaggio testimoniato artisticamente dalla Cena di Pasqua degli Ebrei di Palma il Giovane, ormai vicino a uno stile manierista. Si apre così la grande stagione del Seicento veneto, rappresentato dalle opere di Pietro Vecchia, Pietro Bellotti e Bernardo Strozzi.

 

IL 700, PAESAGGI E RITRATTI – Il secolo d’oro di Venezia, il Settecento, è introdotto da Luca Giordano, pittore di origine napoletana, presente con tre olii su tela, e prosegue con i maestri Giambattista Piazzetta, Giambattista Pittoni, Giuseppe Nogari e Alessandro Longhi. La pittura di paesaggio è affidata ai toni cromatici luminosi e chiari della Marina di Luca Carlevarijs e ai paesaggi arcadici di Francesco Zais. Il percorso si conclude con una ricca galleria di ritratti: dal raffinato autoritratto di Rosalba Carriera, all’ironica rappresentazione del conte Giulio Contarini da Mula di Alessandro Longhi, al celeberrimo Ritratto di Antonio Riccobono, energico e volitivo, forse il più intenso ritratto realizzato da Giovan Battista Tiepolo.

 

L’ASPETTO MULTIMEDIALE – La mostra sarà impreziosita da una sala che proporrà una video-intervista sul percorso espositivo al critico Vittorio Sgarbi, specialista del periodo storico artistico in questione e straordinario divulgatore. Un catalogo edito da Forte di Bard Edizioni e completo di schede delle opere e un sistema di audioguide completeranno i sussidi alla visita.

 

19 giugno 2015

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