Sei qui: Home » Libri » Chi legge libri è più felice rispetto agli altri

Chi legge libri è più felice rispetto agli altri

In occasione del proprio decennale GeMS presenta a Bookcity una significativa ricerca che dimostra come i lettori siano mediamente più capaci di apprezzare il tempo libero, meglio attrezzati cognitivamente per affrontare le emozioni negative

MILANO – I lettori di libri (cartacei o digitali) sono più felici rispetto a chi non legge. Non solo un’ovvietà per gli amanti della lettura, ma un vero e proprio dato scientifico emerso dalla ricerca dedicata al rapporto tra la lettura di libri e il benessere degli individui, realizzata, in occasione del suo decennale, dal Gruppo editoriale Mauri Spagnol (GeMS) e commissionata al Cesmer. In media, dalla ricerca emerge come i lettori affrontino la vita in maniera più positiva rispetto ai non lettori e siano capaci di godere del tempo libero in modo più ricco e articolato.

I LIBRI MIGLIORANO LA VITA – “Ogni giorno, insieme ai nostri autori, lavoriamo con entusiasmo e serietà ai libri che pubblichiamo; per questo abbiamo voluto capire se il nostro impegno si riflette nella vita dei lettori. Non ci siamo limitati a considerare la soddisfazione del consumatore, ma ci siamo chiesti se i libri migliorano la vita dei lettori in quanto persone”, sottolineano Stefano Mauri (Presidente e AD GeMS) e Luigi Spagnol (AD GeMS). “Abbiamo affidato questa ricerca al Cesmer, Centro di Studi dell’Università Roma Tre. I risultati sono incoraggianti e offrono un’immagine del lettore lontana dagli stereotipi”. La ricerca sarà presentata al pubblico durante Bookcity Milano 2015, presso la Sala Viscontea del Castello Sforzesco, il 24 ottobre alle 14.30.

LEGGI ANCHE: I 10 LIBRI DA LEGGERE PER IMPARARE A ESSERE FELICI

I BENEFICI – Rispetto alle altre, questa ricerca mette in luce il valore della lettura in ambito cognitivo ed emotivo. Un modo per quantificare i benefici della lettura per poi promuoverla più efficacemente presso i non lettori. Dai dati principali della ricerca, emerge come i lettori, soprattutto quelli che preferiscono i libri cartacei, siano complessivamente più felici dei non lettori, dedicando alla lettura buona parte del proprio tempo libero. Altro dato interessante è il fatto che gli amanti della lettura provano più frequentemente emozioni positive, in particolare legate al benessere, rispetto ai non lettori, i quali invece sono più propensi a vivere emozioni negative come malessere, dispiacere, tristezza, paura e rabbia.  Di seguito, i dati principali della ricerca.

I PRINCIPALI RISULTATI DELLA RICERCA

1.     i lettori sono complessivamente più felici dei non lettori

·       L’Indice di felicità dei lettori risulta superiore rispetto a quello dei non lettori (misurato con la scala  di Veenhoven, da 1 a 10). Infatti, i lettori italiani di libri, cartacei o digitali, registrano un Indice di felicità pari a 7,44, mentre i non lettori un indice di 7,21; una differenza apparentemente limitata, ma in realtà statisticamente molto significativa.

·       Utilizzando un indice diverso, ossia il Subjective Well-Being – dimensione cognitiva (scala di Cantril, da 0 a 10), di nuovo i lettori in media mostrano un indice di benessere superiore a quello dei non lettori (7,12 Vs 6,92).

 

2.     i lettori provano emozioni positive più spesso dei non lettori

Secondo la scala di Diener e Biswas-Diener, che misura la frequenza (da 6 a 30) di sei emozioni positive (positività, benessere, piacere, felicità, gioia e serenità) vissute recentemente dagli individui, i lettori hanno un indice superiore ai non lettori: rispettivamente 21,69 Vs 20,93 (una differenza statisticamente significativa). In particolare, i lettori provano più spesso “benessere” rispetto ai non lettori.

 

3.     i lettori provano emozioni negative meno spesso dei non lettori

Secondo un’altra dimensione della stessa scala di Diener e Biswas-Diener, che misura la frequenza (da 6 a 30) di sei emozioni negative (negatività, malessere, dispiacere, tristezza, paura e rabbia) di cui gli individui hanno fatto esperienza recentemente, i lettori provano emozioni negative meno frequentemente dei non lettori: rispettivamente la media è di 16,84 per i lettori contro il 17,47 dei non lettori (una differenza statisticamente significativa). In particolare, i lettori provano rabbia con minor frequenza rispetto ai non lettori, a conferma che la lettura offre preziosi strumenti cognitivi per affrontare le difficoltà.

 

4.     i lettori sono più soddisfatti dell’impiego del loro tempo libero rispetto ai non lettori

Rispetto alla scala Van Boven, Leaf e Gilovich (2003) che misura l’indice di felicità generato dall’impiego del tempo libero (da 1 a 9), i lettori mostrano livelli superiori rispetto ai non lettori (rispettivamente 7,59 Vs 7,35; una differenza statisticamente significativa).

 

5.     per i lettori, leggere libri è l’attività più importante del loro tempo libero

·     L’indagine ha studiato l’importanza della lettura confrontandola con le altre attività culturali in cui si impiega il tempo libero.

·     La lettura è l’attività del tempo libero più importante per i lettori (in una scala 1-9, ottiene un punteggio pari a 7,86); al secondo posto troviamo l’ascolto della musica (7,31); al terzo l’informazione attraverso giornali o siti di news (7,23); al quarto lo sport e l’esercizio fisico (7,02). In fondo a questa classifica troviamo i videogame (3,23).

 

6.     per i lettori, la lettura è al quarto posto fra le attività del tempo libero che procurano felicità

Se la lettura, come appena visto, è ritenuta l’attività più importante del tempo libero dai lettori, non è la prima rispetto al concetto di felicità generata. Rispetto alla scala Van Boven, Leaf e Gilovich, da 1 a 9, al primo posto per i lettori troviamo l’esercizio fisico e lo sport (7,80), davanti all’ascolto della musica (7,74) e alle attività culturali (mostre, teatro, concerti…) che ottengono un punteggio pari a 7,52. Quarta, con un punteggio comunque molto alto, la lettura (7,24), poi a seguire l’informazione attraverso giornali o siti news, i videogame, andare al cinema, navigare in rete o stare sui social media. In fondo alla classifica il guardare la televisione.

Questo risultato non sorprende: l’indagine conferma l’attitudine dei lettori a godere del loro tempo libero, utilizzandolo in modo variegato.

 

7.     il ruolo fondamentale degli insegnanti e delle famiglie nell’educazione alla lettura

Dalla ricerca è inoltre emerso il ruolo fondamentale delle famiglie e della scuola in relazione all’educazione dei più piccoli alla lettura. In particolare, il 68,7% dei lettori del campione ha sottolineato l’importanza dell’incoraggiamento a leggere da parte dei genitori durante gli anni della crescita. Allo stesso tempo, il 64,7% dei lettori del campione riconosce l’impatto positivo della promozione della lettura a scuola da parte dei docenti.

 

LEGGI ANCHE: 10 CITAZIONI LETTERARIE CHE TI RENDERANNO SUBITO PIU’ FELICE

© Riproduzione Riservata