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Betty Woodman, una nuova idea di arte in mostra a Firenze

Le opere di Betty Woodman al Museo Marino Marini di Firenze fino al 28 novembre.

MILANO โ€“ La critica ha sempre riconosciuto lโ€™importante contributo del suo lavoro nel dialogo fra arte e ceramica. Parliamo di Betty Woodman, lโ€™artista che in oltre 60 anni di carriera – 45 dei quali passati vivendo a metร  tra New York e Antella, frazione di Bagno a Ripoli – ha esposto i propri lavori in alcuni dei musei e dei contesti piรน prestigiosi, dal Metropolitan di New York a Palazzo Pitti. Adesso arriva in Italia e, precisamente, al Museo Marino Marini di Firenze fino al 28 novembre.

ARTE SPERIMENTALE – Negli anni lโ€™artista americana ha saputo reinventare fantasiosamente il concetto stesso di ceramica, trovandole collocazione personale e fortemente autoriale allโ€™interno del panorama dellโ€™arte contemporanea. Non a caso la sua produzione piรน recente – gli ultimi 15 anni di lavoro, finestra temporale su cui si concentra la mostra – ha svolto un ruolo fondamentale per almeno una generazione di giovani artisti, che ne ha colto lโ€™approccio sperimentale seppur osservante della tradizione.

COMMISTIONE DI CERAMICA E PITTURA – Anche se la ceramica resta infatti lโ€™alfa e lโ€™omega del suo dizionario artistico, attraverso lโ€™uso di colori accesi e forme eccentriche, le sue opere hanno progressivamente violato il confine delle arti decorative per entrare prepotentemente in quello delle arti visive, valicando spesso le frontiere della pittura: nelle mani della Woodman, un vaso puรฒ prendere le forme di corpi umani e figure animali, di cuscini o di fiori, confrontarsi con una cronologia di culture diverse.

UN ALLESTIMENTO AD HOC – Una commistione, quella tra ceramica e pittura, resa ancora piรน esplicita dallโ€™integrazione in tempi recenti di tele ad elementi tridimensionali, e messa intenzionalmente in evidenza in questa mostra: le opere di Woodman si confrontano infatti qui in maniera diretta da un lato con lโ€™opera scultorea di Marino Marini – attraverso un allestimento, nel mezzanino del museo, che ne esalta le sinergie – e dallโ€™altro con lโ€™eroica avventura pittorica del Quattrocento fiorentino, reiterato in particolare dal lavoro che apre il percorso espositivo โ€œOf Botticelliโ€ del 2013: una composizione che riempie la prima sala della mostra con frammenti di ceramica che alludono a colonne avvolte dalle vigne e vedute rinascimentali che si aprono su giardini immaginari.

BETTY WOODMAN – Nata nel 1930, ha iniziato la sua carriera nel 1950 come ceramista con il proposito di creare degli oggetti che con la loro bellezza potessero arricchire la vita quotidiana. Da allora la forma โ€œvasoโ€ รจ diventata per lei oggetto di studio, produzione e musa ispiratrice. Nel decostruire e ricostruire la sua forma ha creato un complesso ed esuberante corpo di scultura ceramica, il cui segno รจ il riflesso di una vasta gamma di influenze e tradizioni insieme a un creativo uso del colore. Lโ€™artista ha sperimentato in prima persona molte di queste tradizioni nei suoi numerosi viaggi, trovando ispirazione nelle varie culture di tutto il mondo. Betty Woodman ha studiato ceramica al The School for American Craftsmen alla Alfred University di Alfred, New York, dal 1948 al 1950. Ha ricevuto molte onorificenze, fra cui nel 1995 la Rockefeller Foundation Fellowship del Centro Studi di Bellagio, Italia; nel 1980 e nel 1986 il National Endowment for the Arts Fellowships; nel 1966 il Fullbright-Hays Scholarship a Firenze. Ha cominciato ad insegnare allโ€™Universitร  del Colorado, a Boulder nel 1979 ed รจ stata riconosciuta โ€œProfessor Emeritusโ€ nel 1998. A partire dal 1968 le sue opere sono state incluse molto frequentemente in esposizioni collettive e fanno parte di piรน di 50 collezioni pubbliche, fra le quali: Boston Museum of Fine Arts, Massachusetts; Museo Internazionale di Ceramica di Faenza; Metropolitan Museum of Art di New York; Musรฉe des Arts Decoratifs di Parigi; Museu Nacional do Azulejo di Lisbona; Museum of Modern Art di New York; National Gallery of Art di Washington, D.C.; Victoria and Albert Museum di Londra; World Ceramic Center di Ichon, Korea.

25 settembre 2015

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