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Arriva a Venezia “FluxBooks”, il progetto espositivo che rivisita il libro in chiave artistica

“FluxBooks” è un progetto espositivo dedicato ai libri d'artista nato dalla collaborazione tra la Fondazione Bonotto e la Fondazione Bevilacqua La Masa con l'intento di rilanciare verso il futuro...

Inaugurata oggi a Venezia, “FluxBooks” si articola su due diverse esposizioni dedicate ai libri d’artista

 
MILANO – “FluxBooks” è un progetto espositivo dedicato ai libri d’artista nato dalla collaborazione tra la Fondazione Bonotto e la Fondazione Bevilacqua La Masa con l’intento di rilanciare verso il futuro una delle poetiche più radicali e utopistiche sviluppatesi nel secolo scorso. Articolato in due mostre, che presenteranno rispettivamente i libri d’artista prodotti in ambito Fluxus e i lavori realizzati dai giovani artisti della Bevilacqua La Masa a partire dallo studio di questi materiali, “FluxBooks” si terrà dal 4 marzo al 26 aprile 2015 nelle sedi veneziane di Palazzetto Tito e della Galleria di Piazza San Marco.

 

LIBRO D’ARTISTA – Le numerose esperienze estetiche avvicendatesi durante il Novecento hanno trovato nel libro d’artista un felice medium di sperimentazione. La sua sempre più facile produzione, anche grazie al diffondersi di mezzi di stampa relativamente poco costosi e di facile uso, lo ha portato ad essere eletto, in alcuni ambiti poetici, a vero e proprio tòpos anche nelle forme più avanzate della sua negazione. Fluxus è senza dubbio uno dei momenti di più feconda e irriverente trasformazione del medium libro. Di fatto, le sperimentazioni operate dagli artisti legati al gruppo organizzato da George Maciunas hanno segnato profondamente il modo di concepire l’oggetto libro. L’evoluzione più evidente, nella sua drastica negazione dell’oggetto libro in sé, è senza dubbio l’elezione degli oggetti più disparati al rango di libro. Oggetti che si presentano come enigmatici e assolutamente illeggibili se non come metafora strettamente connessa alla poetica sviluppata dall’autore del libro stesso. Sono i cosiddetti “libri oggetto”, definizione che evidenzia la ancora difficile assimilazione di una così secca posizione rispetto ad un oggetto da sempre depositario della cultura e della memoria umana.

 

4 marzo 2015

 
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