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Anniversario della nascita di Ennio Flaiano, ecco i suoi aforismi più famosi

Il 5 marzo del 1910 nasceva a Pescara Ennio Flaiano, sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano. Lavorò a lungo con Federico Fellini...

Ricorre oggi l’anniversario di nascita di uno dei più importanti sceneggiatori, scrittori e giornalisti del Novecento italiano, Ennio Flaiano: lo ricordiamo attraverso i suoi aforismi più memorabili

 

MILANO – Il 5 marzo del 1910 nasceva a Pescara Ennio Flaiano, sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, criticocinematografico e drammaturgo. Lavorò a lungo con Federico Fellini, assieme al quale redasse le sceneggiature dei più celebri film del regista riminese, tra i quali “La strada”, “La dolce vita” e “8½”. Lo ricordiamo attraverso i suoi aforismi più amati.

 

“Una volta credevo che il contrario di una verità fosse l’errore e il contrario di un errore fosse la verità. Oggi una verità può avere per contrario un’altra verità altrettanto valida, e l’errore un altro errore.”

 

“La stupidità ha fatto progressi enormi. È un sole che non si può più guardare fissamente. Grazie ai mezzi di comunicazione, non è più nemmeno la stessa, si nutre di altri miti, si vende moltissimo, ha ridicolizzato il buon senso, spande il terrore intorno a sé.”

 

“In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All’occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie.”

 

“Da quando l’uomo non crede più all’inferno, ha trasformato la sua vita in qualcosa che somiglia all’inferno. Non può farne a meno.”

 

“I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.”

 

“La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.”

 

“Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.”

 

“Il mio gatto fa quello che io vorrei fare, ma con meno letteratura.”

 

“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.”

 

“Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso.”

 

5 marzo 2015

 

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