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Stefania Miretti, ”Le donne hanno conquistato la letteratura”

Ora la letteratura è donna. È quanto afferma Stefania Minetti, dal 2007 vicedirettore del settimanale femminile ''Gioia''. Sono proprio le donne infatti che si dedicano maggiormente alla lettura e si stanno sempre più aprendo alla scrittura...

La vicedirettrice di “Gioia” svela la sua passione irrefrenabile per la lettura e riflette sulle nuove tendenze del genere rosa.

 

Ora la letteratura è donna. È quanto afferma Stefania Miretti, dal 2007  vicedirettore del settimanale femminile “Gioia”.  Sono proprio le donne infatti che si dedicano maggiormente alla lettura e si stanno sempre più aprendo alla scrittura. Lei stessa, divoratrice insaziabile di quasi tutti i generi di libri, ne è un esempio.

 

Quali sono i suoi gusti in fatto di lettura, quali i generi, gli autori e i libri che predilige?

Sono stata una lettrice precoce e omnivora. Amo la letteratura e ho attraversato delle “fasi” abbastanza fisiologiche: i classici, americani e russi; gli autori mitteleuropei, per i quali ho avuto una vera passione; gli italiani: da ragazza ho molto amato Svevo e Berto. Ora ho maggiore curiosità per le letterature dei cosiddetti paesi emergenti, ma in generale assaggio un po’ di tutto. Ho delle antipatie istintive (non ho letto “Uomini che odiano le donne”, e nessuno dei nordici che vanno per la maggiore). Difficile fare nomi di autori prediletti. In questi giorni mi è venuta voglia di rileggere Pamuk, ma anche Albert Cohen. Posso dire che il prossimo libro che acquisterò sarà “La fine dell’altro mondo” di un italiano, Filippo D’Angelo.

 

La lettura è un’abitudine diffusa più nell’universo femminile che in quello maschile: a leggere sono soprattutto le donne, che rappresentano una fetta sempre più importante del mercato editoriale. Da giornalista esperta conoscitrice di questo mondo, quali sono secondo lei i temi e le storie che maggiormente corrispondono alla sensibilità femminile? Cosa cerca una donna in un libro?

Essendo la lettura, come voi rilevate, particolarmente diffusa nell’universo femminile, direi che c’è spazio per tutti i generi. Le donne sono i nuovi uomini.

 

Il genere rosa sta vivendo un momento di grande successo, come testimonia il caso clamoroso della trilogia “Cinquanta sfumature”. Quali sono secondo lei le ragioni di un tale successo? Quali bisogni ha saputo soddisfare o sollecitare questa trilogia nell’immaginario femminile?

Ho letto per curiosità e per “dovere”, lavorando in un giornale che si rivolge soprattutto alle donne, la triste trilogia che, al terzo “Godi piccola” avrei volentieri scaraventato dalla finestra. Direi che è costruita seguendo passo dopo passo la griglia degli Harmony, e penso che abbia ragione l’autrice quando afferma che il motivo del successo è da ricercarsi nel tanto nel sesso, quanto nella storia d’amore (il che è ancora più triste, essendo la parte rosa particolarmente loffia). Probabilmente, le stesse donne che si vergognerebbero di leggere in pubblico un Harmony, con le “Sfumature” possono farlo sentendosi “al passo coi tempi”, convinte di esibire una lettura “trasgressiva”;  e viceversa per qualcuna è il rosa a fornire l’alibi per leggersi in santa pace un “porno”.

 

Se dovesse suggerire alle lettrici un libro o un autore/autrice che non dovrebbe mancare nella libreria di una donna, quale sarebbe?

Le poesie di Wislawa Szymborska possono davvero piacere a tutte.

 

Per secoli la letteratura è stata appannaggio degli uomini: la cultura era nelle loro mani. Il fatto che oggi libri e letture si stiano tingendo di rosa e si aprano a nuove voci, può rappresentare un’opportunità per ridare vivacità a un mondo, quello delle lettere, che vive un momento di crisi?

Naturalmente. Ma le donne dicono la loro da tempo, e il fatto che le letture si stiano tingendo di rosa non è necessariamente un bene.

 

Presentarsi come strumento rinnovato di dialogo, contaminazione e reciproca comprensione tra mondo maschile e femminile, può costituire per i libri un’occasione utile per rimettersi in gioco oggi in un ruolo fondamentale per le persone?

Speriamo! Tutte le contaminazioni e i tentativi di reciproca comprensione sono vitali, non solo per rimettersi in gioco, ma per sopravvivere. Quella tra generi sessuali è solo una tra le contaminazioni necessarie, forse neppure la più urgente.

13 Settembre 2012

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