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Maurizio Bono, ”Puntando sul best seller si penalizza la ricchezza della letteratura”

'Come reazione alla contrazione del mercato, gli editori tendono sempre piรน a puntare sul presunto best seller, ma cosรฌ si penalizza la ricchezza della letteratura'. รˆ quanto affermato da Maurizio Bono, che si occupa di libri ed editoria per la testata femminile D - La Repubblica. Il giornalista parla delle sue passioni letterarie, dร  un giudizio sul panorama editoriale italiano e disegna un profilo del pubblico femminile...

Il giornalista di D – La Repubblica dà un giudizio sulla situazione dell’editoria italiana

MILANO – "Come reazione alla contrazione del mercato, gli editori tendono sempre più a puntare sul presunto best seller, ma così si penalizza la ricchezza della letteratura". È quanto affermato da Maurizio Bono, che si occupa di libri ed editoria per la testata femminile D – La Repubblica. Il giornalista parla delle sue passioni letterarie, dà un giudizio sul panorama editoriale italiano e disegna un profilo del pubblico femminile. 

    
Come nasce la sua passione per i libri? Quali sono i generi letterari, i libri e gli autori che preferisce?
La passione per i libri nasce in un solo modo, e cioè leggendo: se si scopre il piacere e il divertimento della lettura si impara ad amare i libri. Quanto alle mie passioni personali, per ritrovarle devo risalire indietro nel tempo, alle letture su cui mi sono formato prima di occuparmi di libri per lavoro, perché quando lo si fa per mestiere i gusti si devono incrociare con un campo di competenze che bisogna esercitare. Personalmente amo più gli americani che i russi, nei confronti dei quali ho tuttora delle lacune, e mi sono orientato più verso la Mitteleuropa che verso l’area mediterranea, finché questa non è rientrata nel campo di osservazione professionale. Se devo citare dei nomi, si tratta di grandi classici: Fitzgerald, De Lillo, Roth. Sono poi un grande appassionato di noir – James Sallis è un grande autore di questo genere – anche per motivi generazionali: appartengo a quell’epoca che ha visto entrare il noir nella vera letteratura.

Come giudica il panorama letterario italiano di oggi?
Se guardiamo gli ultimi due anni, c’è un panorama desolante di mercato, una crisi ancora peggiore di quanto si immaginasse dal punto di vista dei volumi di lettura. Effetto di questa situazione – effetto che si temeva ma che si è verificato in proporzioni maggiori rispetto a quelle temute – è che stanno scomparendo i libri di media diffusione. Dato che diminuisce il numero di copie vendute, il mercato editoriale reagisce cercando di puntare sui libri cosiddetti “sicuri”: si tende a produrre quei libri che si ritiene possano diventare dei best seller, ma in questo modo si rischia di perdere molta della ricchezza della letteratura corrente e di renderla meno visibile, di valorizzarla un po’ di meno. 

Lei scrive per una testata femminile. Secondo lei quali sono i gusti delle donne in fatto di lettura? Cosa cerca da un libro una donna?
Le donne sono la grande maggioranza dei lettori: prendendo in considerazione la narrativa, se escludiamo i generi, ogni tre lettori due sono donne. Il mondo femminile rappresenta dunque il gusto generale e lo orienta anche. Si possono constatare delle tendenze in fatto di gusto, che risultano dalle classifiche dei libri più venduti: un personaggio femminile, per esempio, incontra di solito il favore delle lettrici. Ma questi dati non li darei per scontati. Mi sembra che si possa affermare semplicemente questo: che le donne sono le migliori lettrici possibili di narrativa, e che probabilmente i gusti maschili più raffinati corrispondono a quelli femminili. Del resto questo è in linea con la quantità di ottime scrittrici presenti sul panorama letterario. Negli Stati Uniti periodicamente riemerge la polemica sul fatto che di rado le grandi autrici vengono considerate nel pantheon dei grandi autori viventi: questo è un ambito in cui secondo me l’America è un po’ indietro rispetto all’Europa. Qui nessuno si sognerebbe si sognerebbe di dire che grandi nomi femminili della letteratura non appartengono al pantheon.

 

3 ottobre 2012

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