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Cosa leggere a Natale, i consigli di Miska Ruggeri

I miei consigli di lettura per le feste natalizie, scegliendo fior da fiore tra i libri più interessanti usciti in questi ultimi mesi: “’14” di Jean Echenoz (Adelphi, pp. 110, euro 14); “Spillover. L’evoluzione delle pandemie” di David Quammen (Adelphi, pp. 608, euro 29)...

I miei consigli di lettura per le feste natalizie, scegliendo fior da fiore tra i libri più interessanti usciti in questi ultimi mesi: “14” di Jean Echenoz (Adelphi, pp. 110, euro 14); “Spillover. L’evoluzione delle pandemie” di David Quammen (Adelphi, pp. 608, euro 29); “Atlante dei luoghi maledetti” di Olivier Le Carrer (Bompiani, pp. 134, euro 21,50); “Bella mia” di Donatella Di Pietrantonio (Elliot, pp. 190, euro 17,50); “L’ultima cena del commissario Luciani” di Claudio Paglieri (Piemme, pp. 410, euro 16,50); “Il testamento di Alessandro. La Grecia dall’Impero ai Regni” di Franca Landucci (Laterza, pp. 224, euro 20); “Altri duci. I fascismi europei tra le due guerre” di Marco Fraquelli (Mursia, pp. 628, euro 26); “Gli antichi ci riguardano” di Luciano Canfora (Il Mulino, pp. 104, euro 10); “Tempus fugit. Il grande libro delle sentenze latine” di Pietro Migliorini (Book Time, pp. 388, euro 20); “Tre favole romane” di Piero Boitani (il Mulino, pp. 110, euro 9.50).

 

 

’14. A cento anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale, tra i tantissimi libri dedicati al tema, spicca questo straordinario romanzo breve del francese Echenoz. Un vero e proprio distillato della Grande Guerra – bombe, pallottole, gas, trincee, uomini in putrefazione, topi, pidocchi, puzza di piscio, merda e sudore – difficile da dimenticare. Un sunto di storia che si trasforma in grande letteratura.

 

Spillover. Con lo spettro di Ebola ancora incombente, Quammen ci porta in giro per il mondo, dal Congo a Hong Kong, dalla Malesia all’Australia, sulle orme dei cacciatori di virus. Un reportage scientifico che si legge come un thriller. E fa rabbrividire sui rischi (sanitari) della globalizzazione.

 

Atlante dei luoghi maledetti. A proposito di posti pericolosi, eccone un bel catalogo a opera del velista Le Carrer. Che distingue tre grandi famiglie di luoghi maledetti: da fenomeni misteriosi o soprannaturali (tipo Triangolo delle Bermuda), dalla natura (tipo Capo Horn con le sue tempeste) e dall’intervento dell’uomo (tipo i pirati del Golfo di Aden). Potrebbe essere un modo originale per scegliere dove (non) andare in vacanza… 

 

Bella mia. Da aquilano terremotato, mi piace segnalare questo romanzo della Di Pietrantonio, ambientato nel capoluogo abruzzese dopo il tragico sisma del 6 aprile 2009. La trama è esile (accadono poche cose…), ma i personaggi ti colpiscono e L’Aquila è quella reale, con le sue strade, il suo clima, i problemi e le abitudini.

 

L’ultima cena del commissario Luciani. Per colpa di Paglieri ho avuto uno choc: trovarmi d’accordo, per una volta, con un’opinione di Aldo Cazzullo, che considera il giornalista genovese “probabilmente il miglior giallista italiano”. E’ proprio vero: il commissario Luciani, con la sua scorrettezza politica, ti cattura in molti sensi, persino quando preferisce la Lemonsoda a un buon vino rosso…

 

Il testamento di Alessandro. Su Alessandro Magno esistono intere biblioteche, sui Diadochi – i suoi successori – pochi libri. Ora rimedia Franca Landucci, raccontando partecipe le gesta di Antigono Monoftalmo, Lisimaco, Seleuco, Cassandro, Tolomeo e gli altri compagni del sovrano macedone, personaggi che nulla hanno da invidiare a più celebrati giganti della storia.

 

Altri duci. Dimenticati sono di certo pure i leader fascisti che proliferavano in Europa tra le due guerre. Non solo Mussolini e Hitler, ma anche Codreanu, Degrelle, Primo de Rivera, Mosley ecc. ecc. Perché, qualsiasi cosa se ne pensi, il fascismo è stato un “prodotto” italiano di grande successo. E Fraquelli lo racconta benissimo.

 

Gli antichi ci riguardano. Qualche pazzo ultimamente sta mettendo in discussione gli studi classici e il Liceo Classico nel nome dei mitocondri contro l’aoristo passivo. Ma i motivi per difendere il mondo antico non mancano di sicuro. Ce li spiega un grande filologo come Canfora. Ascoltiamolo e che Berlinguer, Gelmini e compagnia brutta vadano… ai corvi.

 

Tempus fugit. Il grande libro delle sentenze latine. Ecco, a proposito, come potremmo mai rinunciare alle più belle frasi latine – citazioni da Cicerone & C. – per infiorare la conversazione? Un libro da tenere sulla scrivania e da consultare al bisogno.

 

Tre favole romane. Infine, una sfida per veri eruditi. La lancia il comparatista Boitani, che riempie di citazioni nascoste le sue fabulae. Chi è in grado di rintracciarle tutte? Pare che finora non ci sia riuscito nessuno…

 

Miska Ruggeri

19 dicembre 2014
 
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