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Clara Raimondi, ”I veri blog letterari rappresentano una risorsa per case editrici e giornalisti”

Parlare non solo di tutti i generi letterari, ma allargare gli orizzonti e avvicinare ogni settore della vita e della cultura alla lettura. E' questa l'idea alla base di Reader's Bench (La panchina del lettore), il blog letterario nato nel settembre 2011 e oggi diretto da Clara Raimondi...

Il direttore di “Reader’s Bench” parla della linea editoriale del suo blog e analizza pregi e difetti della rete n ambito letterario

 

MILANO – Parlare non solo di tutti i generi letterari, ma allargare gli orizzonti e avvicinare ogni settore della vita e della cultura alla lettura. E’ questa l’idea alla base di Reader’s Bench (La panchina del lettore), il blog letterario diretto da Clara Raimondi. Il direttore del blog parla della linea editoriale del suo portale e analizza pregi e difetti della rete in ambito letterario, con i blog spesso visti da case editrici e giornali come una minaccia per il proprio lavoro, ma che in realtà rappresentano un canale utile a far passare i concetti di libertà e democrazia applicata alla lettura.

Come è iniziata la sua passione per i libri?
La passione per i libri nasce e cresce con me, nel senso che mia madre e mio padre hanno iniziato fin da subito a leggere per me e ad inventare storie che hanno alimentato la mia fantasia. Un desiderio soddisfatto non appena ho imparato a leggere e che è stato alimentato dall’acquisto di libri che spesso preferivo agli altri regali. Conservo ancora in libreria, Il gigante di Zeralda, una storia di amore e cucina tra una bambina ed un orco che avrò letto e riletto qualche milione di volte. Una passione che  poi continua e cresce con i classici e con la scoperta di Marquez che avrò letto, anche qui, un miliardo di volte…
 

Lei è direttore di Reader’s Bench. Da cosa nasce l’idea del suo blog?
Reader’s Bench nasce più di due anni fa dall’idea di Davide Restelli e Claudio Turetta. Io entro solo in un secondo momento e fin da subito metto in gioco tutta la mia esperienza maturata in diversi uffici stampa. Non aveva alcun senso, per me, scrivere per un blog che non avesse seguito e che soprattutto si occupasse solo di recensioni. Siti del genere riempivano il web mentre la mia idea per Reader’s Bench, coraggiosa e folle allo stesso tempo, era quella di parlare non solo di tutti i generi ma di farlo allargando gli orizzonti e di avvicinare ogni settore della vita e della cultura alla lettura. Non c’é argomento che non sia affrontato in un libro o libro che non trovi riscontro nella realtà o che non possa rappresentare noi stessi e le nostre passioni. RB (così chiamiamo la panchina del lettore) é nato così e fin da subito ha iniziato a riempirsi di articoli, rubriche, iniziative sempre nuove e al servizio del lettore. RB non é mio ma di tutte le persone che collaborano, seguono, leggono i nostri articoli. Un blog a cui collaborano 15 persone, ragazzi che lavorano nell’editoria, viaggiano all’estero, giovani scrittori e grandi appassionati.
 
Qual è la linea editoriale del blog?
Forse l’ho già anticipata ma credo che si possa estendere ad altri due concetti: informazione e servizio al lettore. Il primo obbiettivo di Reader’s Bench é quello di essere un punto di riferimento per il lettore che viene da noi per conoscere le ultime novità, la nostra opinione in merito o per seguire i suggerimenti ne i consigli per gli acquisti. Un obbiettivo che si é concretizzato con Reader’s Bench Magazine (che ha superato le 150000 visualizzazioni) e nei nostri speciali monotematici come l’ultimo numero, uscito lo scorso 31 ottobre, interamente dedicato al genere horror. Un lavoro che continua con i nostri servizi che vanno dai corsi di scrittura gratuiti e on line e che danno la possibilità di essere pubblicati sul Magazine, alla nostra collana di racconti Click di giovani autori italiani, perfetti da leggere anche sul nostro smartphone. Ma RB non si ferma qui ma continua ad essere vicino ai lettori con la rubrica Per fare un libro che spiega i retroscena dell’editoria o Young Writers che cerca di offrire consigli e suggerimenti ai giovani scrittori. A questi si aggiungono le anteprime che riusciamo a strappare alle case editrici ma anche i video, gli articoli, le foto che realizziamo in lungo e in largo alle fiere e ai festival più importanti del nostro paese. Vi preannuncio che Reader’s Bench ha tutta l’intenzione di pubblicare e diffondere gratuitamente una serie di guide incentrate sul web writing e sulla gestione/realizzazione di un blog letterario.

 

Una recente indagine ha indicato tra i principali fenomeni editoriali la diffusione dei blog letterari. Secondo lei la loro maggiore diffusione è da interpretare in maniera positiva o negativa?
Anche qui credo di aver anticipato, nel mio precedente intervento, la risposta per questa domanda. Non posso che essere felice ed entusiasta di questa diffusione eppure c’è sempre un ma. Una zona d’ombra che per me consiste nel rendersi conto che non tutte le realtà operano e vengono gestite allo stesso modo. I blog, e soprattutto quelli letterari, non sono tutti uguali e spesso dietro quelle che sembrano opinioni oneste e sincere si nasconde la mano di persone poche interessate ad offrire servizi ai propri lettori. D’altro canto guardo anche dalla parte di chi, case editrici e giornali, vede nei blog letterari una minaccia per il proprio lavoro. E questo accade proprio perché non si fa distinzione e si crede che i blog siano terre di nessuno in cui si scrive qualunque cosa pur di ricevere qualche copia omaggio. Nei paesi stranieri i blog, letterari e non, sono una voce importante che in alcuni casi decide ed influisce sul mercato. Anche se così fosse (ma non ne sono sicura dato che ogni utente può compiere delle proprie ricerche sul web) i blog letterari, almeno quelli gestiti con consapevolezza, sono degli immensi bacini da cui le case editrici e le grandi testate possono prendere spunto per le loro analisi di mercato e per essere sempre al passo con i tempi. Sono, dal mio punto di vista, una risorsa in più.
 
Si legge sempre meno. In che modo la rete può aiutare nella promozione della lettura, raggiungendo nuove fasce di lettori?
In Italia, secondo me, si legge poco perché a partire dall’infanzia fino all’età adulta si crede e si pensa che la lettura sia una cosa elitaria, un passatempo per quei pochi che si possono permettere di “perdere tempo”. Reader’s Bench tenta di far passare proprio l’idea che la lettura sia la cosa più naturale del mondo e che soprattutto ogni genere, autore, lettore ha piena dignità. Sogno un futuro di fiere e festival dell’editoria incentrati e pensati per il lettore. La rete può e deve far passare questo messaggio di libertà e democrazia applicata alla lettura, favorire e parlare di quelle tecnologie (come quelle digitali) che magari possono avere un buon riscontro tra i più giovani. La rete poi non raggiunge nuovi lettori ma li scopre e li consola dicendo loro: “Non siete soli!”.

 

8 dicembre 2012

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