Sei qui: Home » Libri » Carminati e Tognolini, lezione di poesia per i bambini a Pordenonelegge

Carminati e Tognolini, lezione di poesia per i bambini a Pordenonelegge

DAL NOSTRO INVIATO A PORDENONELEGGE - Praticamente in anteprima nazionale, a Pordenonelegge, si è svolto il primo incontro di ''Rime chiaroscure'' (edizione Rizzoli), un progetto a quattro mani, scritto da Chiara Carminati (premio Andersen 2012) e Bruno Tognolini (poeta e scrittore per bambini e inventore della Melevisione)...

Il premio Andersen 2012 e il poeta-scrittore per bambini hanno presentato sabato pomeriggio a Pordenone “Rime chiaroscure”, una raccolta di filastrocche dedicate ai più piccoli

 

PORDENONE – Praticamente in anteprima nazionale, a Pordenonelegge, si è svolto il primo incontro di “Rime chiaroscure” (edizione Rizzoli), un progetto a quattro mani, scritto da Chiara Carminati (premio Andersen 2012)  e Bruno Tognolini (poeta e scrittore per grandi e piccoli e inventore della Melevisione).

 

SCAMBIO DI NOMI – Il tutto è partito dai loro nomi antitetici: Chiara e Bruno: ma esiste una cosa tutta chiara e bella e una tutta scura e che non ci piace? In ogni situazione od oggetto c’è un lato luminoso ed uno buio. E solo mettendoci nei panni dell’altro, si può avere il quadro completo delle situazione. E perciò i due poeti si sono scambiati i nomi e hanno provato a cambiare i propri punti di vista: ne è uscita una raccolta di filastrocche in cui l’osmosi è talmente riuscita che nessuno dei due sa riconoscere cosa ha scritto in ciascuna poesia. E, alla fine, non è neanche importante. Importanti sono i nomi che contengono nei loro suoni già la propria storia e il proprio significato. Così il lupo della Televisione si chiama Lucio perché la lettera U indica suoni cupi e ombrosi. Come non ricordare la lettera u di Iginio Ugo Tarchetti? Viceversa la signora cicciona accogliente e dolce si chiama Balia Bea con la A e la E, che sono le vocali dell’apertura e dell’affetto. Oppure ci sono i nomi che contengono i nomi come Tonio Cartonio o Milo Cotogno, i due folletti della Televisione.

 

I PUNTI DI VISTA – Le poesie chiaroscure sono divise in tre capitoli, il primo dedicato al mondo ( Le poesie del mondo) il secondo dedicate al tempo ( Le poesie del tempo) e il terzo ai termini contrapposti ( le poesie delle coppie). Si comincia con la colazione, croce per alcuni, delizia per altri, si continua con i capelli corti o lunghi, lisci o crespi anzi: “una chioma cresta perché voglio una pelliccia in testa?”. E la camera è un luogo bello per quando si va a dormire o brutto quando la mamma grida “Fila in camera?”. E ancora i fratelli: “Fratelli è ramo che nasce di lato/ sorella è foglia che cresce al mio fianco/ insieme siamo uno sguardo stellato/ insieme siamo il respiro del branco. Ma i fratelli possono anche infastidire e allora: Fratello è limite al mio mezzo mondo/ Sorella è termine al mio mezzo gioco/Mai tutto intero, mai fino in fondo/ Tutto più povero, tutto più poco”. E siccome questa è una lezione di poesia si spiega anche che le rime possono essere in mezzo ai versi e non solo nelle sillabe finali.

 

FILASTROCCHE IN CALENDARIO E PAROLE CONTRARIE – E poi ci sono ancora i vestiti e i parenti e tutte le occasioni della giornata di un bambino. La seconda parte è nata come l’idea di un calendario, perché al solito, anche i mesi possono avere un lato bello e un lato brutto: cosi i fiori d’aprile sono belli da vedere, ma anche fonte di inesauribili starnuti: “Pieno di pollini che danno starnuti/ Ovunque insetti e ronzii sconosciuti”. “Per questo aprile, non sarà un caso / Mi fa saltare la mosca al naso / E il naso spara, moccioso cannone / quei freddi giorni di buio bagnato / E caccia fuori con quell’esplosione / Via dalla testa l’inverno passato”. E così per tutti i mesi dell’anno fino a passare alla terza parte dedicata ai termini contrapposti come  freddo e caldo : il freddo che “è un tuffo nel tremore delle stelle” , ma il caldo “stordisce la pietra e la serpe”. Con le filastrocche i piccoli e anche gli adulti hanno imparato le regole della poesia e che tutto è relativo!

Alessandra Pavan

23 settembre 2012

© Riproduzione Riservata