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”Numero Zero”, arriva in libreria il nuovo romanzo di Umberto Eco

Arriva oggi nelle librerie il nuovo romanzo di Umberto Eco, “Numero Zero”, edito da Bompiani. A cinque anni di distanza dalla sua ultima fatica narrativa, l'autore piemontese ritorna con il più attuale dei suoi romanzi...

Il nuovo romanzo dell’autore del ”Il nome della rosa” ci riporta nella Milano dei primi anni Novanta, tra misteri di cronaca, ricatti e cattivo giornalismo

MILANO – Arriva oggi nelle librerie il nuovo romanzo di Umberto Eco, “Numero Zero”, edito da Bompiani. A cinque anni di distanza dalla sua ultima fatica narrativa (“Il Cimitero di Praga”, thriller storico d’ambientazione risorgimentale tradotto in 50 lingua, oltre 600.000 copie vendute soltanto in Italia) lo scrittore piemontese ritorna con il più “attuale” dei suoi romanzi: gli eventi narrati sono infatti ambientati nella Milano dei primi anni Novanta ed e riprendono episodi misteriosi – spesso irrisolti – della cronaca italiana, come la P2, la morte di papa Luciani, il terrorismo rosso, le stragi e i depistaggi. Ma romanzo è sostanzialmente un racconto sul giornalismo e sulle sue deviazioni più deleterie.

 
CATTIVO GIORNALISMO – Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale di Bompiani, afferma che “Numero zero” ‘è il romanzo di Umberto Eco più vicino al tempo in cui viviamo. Il libro svela alla perfezione i meccanismi della cosiddetta “macchina del fango”, del cattivo giornalismo. Bisognerebbe leggerlo anche nelle scuole’. “Numero Zero” è incentrato sugli eventi riguardanti la redazione di un quotidiano che non ha fatto dell’informazione la sua missione, quanto del ricatto, della calunnia, dei bassi servizi in favore del proprio editore. Svela i retroscena di un giornale posseduto da un industriale al solo fine di demolire politici e industriali nemici. Un perfetto manuale per il cattivo giornalismo in cui il lettore fa sempre più fatica a distinguere la componente fiction da quella reale. Una storia che ci mostra 1992 allucinato e paranoico, nel quale si delineano tanti misteri e follie del ventennio successivo. Una vicenda amara, resa ancor più grottesca dalla sua attualità e dal sospetto angosciante che quanto narrato possa non essere poi molto differente da quanto successo – e continua a succedere – realmente.

 

 
9 gennaio 2015

 
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