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Michela Magrì, Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, ”Noi non promuoviamo soltanto la lingua e la cultura italiana, ma anche la tecnologia”

Dopo avervi raccontato la mostra sul 25esimo compleanno del film di Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, visitabile fino al 15 gennaio 2015 presso l’IIC di Los Angeles, abbiamo deciso di intervistare la sua Direttrice, Michela Magrì...

Gli Istituti Italiani di Cultura sono presenti in 61 Paesi del mondo per promuovere, sotto la guida di Consolati ed Ambasciate, il patrimonio culturale Italiano, con l’organizzazione di corsi di lingua ed iniziative di vario genere, spesso in collaborazione con importanti enti ed organizzazioni locali

MILANO – Dopo avervi raccontato la mostra sul 25esimo compleanno del film di Tornatore, Nuovo Cinema Paradiso, visitabile fino al 15 gennaio 2015 presso l’IIC di Los Angeles, abbiamo deciso di intervistare la sua Direttrice, Michela Magrì. Ecco come ha risposto alle nostre domande.

Cosa significa per lei essere direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura? Ci racconti la sua esperienza e come è giunta fin qui.

La mia formazione parte da un altro settore: sono un avvocato, e la mia carriera al servizio del Governo Italiano è cominciata all’età di 30 anni, nel settore della Giustizia. Ma sono sempre stata una persona curiosa e aperta al nuovo, per cui quando si è presentata l’opportunità ho deciso di dedicarmi al settore culturale. Sono arrivata all’Istituto Italiano di Jakarta, in Indonesia, come addetta alla promozione culturale, poi qui a Los Angeles, dove ora ricopro il ruolo di Direttore reggente, e presto ritornerò a Jakarta in qualità di Direttore dell’IIC. In questi anni ho fatto esperienza di luoghi e contesti socio-culturali molto diversi, cosa che mi ha permesso di capire quanto la lingua e la cultura Italiana siano amate nel mondo, portandomi ad apprezzarle ancora di più e a volerle condividere, attraverso il lavoro che svolgo, con sempre maggiore entusiasmo.

Quali eventi organizzate nel vostro Istituto? Ho visto che puntate molto sul cinema, come mai?
Gli Istituti Italiani di Cultura sono presenti in 61 Paesi del mondo per promuovere, sotto la guida di Consolati ed Ambasciate, il patrimonio culturale Italiano, con l’organizzazione di corsi di lingua ed iniziative di vario genere, spesso in collaborazione con importanti enti ed organizzazioni locali.
L’IIC di Los Angeles, trovandosi nella terra del cinema per eccellenza, dedica particolare attenzione alla promozione del cinema italiano. Questa città ruota intorno al settore dell’entertainment, e qui vivono e lavorano i nomi più importanti del settore, nonché i grandi appassionati di cinema. Di conseguenza, il pubblico è particolarmente attento e sensibile quando se ne parla, e le possibilità di esportare il nostro cinema contemporaneo e di creare contatti e collaborazioni tra l’Italia e gli Stati Uniti sono più alte che nel resto del mondo. E’ per questo che tra i nostri eventi figurano molte iniziative lgate al cinema; il nostro obiettivo è quello di portare qui il meglio delle produzioni italiane contemporanee perché possano arrivare agli occhi di chi sa bene apprezzarle, che sia lo studente appassionato di cinema o il grande produttore hollywoodiano.

Per quanto riguarda la letteratura invece, tra i tanti autori italiani, classici e moderni, qual è quello più letto in California?
La letteratura italiana vanta autori incredibili ed è difficile stabilire quali siano quelli più amati dal pubblico. C’è chi vuole scoprire i grandi autori del passato, come Dante o Manzoni, e chi invece è più attratto dalla letteratura contemporanea, con Eco, Tabucchi, Camilleri… Noi cerchiamo di avvicinare il nostro pubblico sia alla letteratura del passato che a quella più recente, organizzando convegni e conferenze, ad esempio su Cesare Beccaria e su Dante Alighieri, o incontri diretti e videoconferenze con gli scrittori, tra cui Erri De Luca, Dacia Maraini, Sandro Veronesi, giusto per citarne qualcuno.
Aderiamo poi a progetti speciali quali il Premio Strega, a cui questo IIC, che è ufficialmente parte del comitato elettivo, partecipa con un gruppo di lettori esperti e appassionati, che ogni anno si riuniscono per commentare e votare i libri candidati.
Bisogna poi tenere presente che la possibilità di disporre dei testi in lingua inglese contribuisce molto alla diffusione della letteratura italiana all’estero. Per questo gli IIC svolgono anche il ruolo di tramite per l’assegnazione di contributi concessi dal Ministero degli Affari Esteri per la traduzione di testi dall’italiano all’inglese, cosicché questi possano essere fruiti anche fuori dai nostri confini.

Per un americano, quali sono gli ostacoli principali da affrontare nell’apprendimento della nostra lingua? Come li aiutate?
Non direi che ci siano ostacoli particolari; gli americani che vogliono imparare l’italiano sono molto motivati e lo fanno per le più svariate ragioni. Gli Istituti di Cultura sono una grande risorsa per loro; infatti, mentre gli studenti possono usufruire dei programmi di italiano presso le scuole e le Università locali, coloro che voglio imparare la nostra lingua per motivi di lavoro, per viaggiare e capire meglio la nostra cultura, per poter leggere la letteratura italiana direttamente in lingua originale, o semplicemente per amore per la nostra lingua, trovano in noi un punto di riferimento. La scuola Lingua Viva, che opera sotto la nostra supervisione, è pienamente consapevole delle loro diverse esigenze e per questo ha sviluppato corsi di lingua di vario livello e di diverso tipo, concentrandosi anche sul business, sulla letteratura e sull’eno-gastronomia.

Con la continua evoluzione dei mezzi di comunicazione (internet, smartphones ecc.) qual’è secondo voi il futuro della lingua italiana? E’ una lingua morta oppure no?
I nuovi mezzi di comunicazione in realtà possono rivelarsi una grande opportunità per la circolazione della cultura e della lingua. Possono stimolare la curiosità, possono spingerci a coltivare interessi che prima non avremmo potuto coltivare, e rendere tutto più accessibile. Tanto per fare un esempio, questo IIC, viste le grandi distanze che caratterizzano la città di Los Angeles, sta elaborando un programma che permetterà agli studenti che lo desiderano di seguire le lezioni direttamente online dal proprio computer, senza dover arrivare fin qui. Questo certamente sarà un grande vantaggio per chi fino ad ora non aveva avuto l’opportunità di seguire i nostri corsi per motivi pratici.
Inoltre, questo Istituto ha pensato di avvalersi della tecnologia anche per diffondere altri aspetti della cultura, creando ITALY ART LA. Si tratta di un’app gratuita per smartphone, che funge da guida virtuale alla scoperta delle tracce d’Italia nella metropoli californiana. L’idea è nata da un progetto dell’Ambasciata Italiana a Washington, che qualche anno fa aveva pubblicato un opuscolo con le stesse finalità. Noi abbiamo abbracciato l’idea, focalizzando però sulla città di Los Angeles e sul suo patrimonio artistico. Proprio in questi giorni lanceremo il quarto “itinerario”, dedicato all’immigrazione italiana del Novecento, e altri due sono in progetto per il 2015. Grazie a quest’app, molti saranno ingrado di notare quegli elementi di italianità altrimenti nascosti, e soprattutto potranno farlo con una guida virtuale.
Ecco vede, noi non promuoviamo soltanto la lingua e la cultura, ma anche la tecnologia!

27 novembre 2014

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