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Margaret Atwood, ”Il mio prossimo libro? Tra cent’anni”

Tra i grandi protagonisti di Pordenonelegge, la scrittrice canadese Margaret Atwood regala al festival l’anteprima del nuovo romanzo L’altro inizio e presenta la riedizione dello storico successo L’assassino cieco...

PORDENONE – Tra i grandi protagonisti di Pordenonelegge, la scrittrice canadese Margaret Atwood regala al festival l’anteprima del nuovo romanzo L’altro inizio e presenta la riedizione dello storico successo L’assassino cieco, entrambi editi da Ponte alle Grazie. Sposata con lo scrittore Graeme Gibson e diventata il simbolo del femminismo nordamericano e dell’ambientalismo, a proposito  delle quali ha recentemente affermato “ Non sono battaglie politiche , Sono battaglie tout-court: la politica non c’entra. È sbagliato dividere la natura dall’economia. Uccidendo la natura, non avremo più un’economia’,  a Pordenone è intervistata da Tullio Avoledo.  L’incontro prende l’avvio dal nuovo romanzo. “Un opera di fantascienza – spiega la Atwood – ma anche distopica perché parla di un mondo post apocalittico, dove uno scienziato ha creato un’umanità 2.0 che dovrebbe essere la migliore di tutte perché ha messo insieme tutte le caratteristiche migliori degli animali”.

 

IL PROSSIMO LIBRO? TRA CENT’ANNI – A proposito di futuro però, per leggere il prossimo libro della Atwood, dovremo però aspettare cent’anni. Sì, perché la scrittrice canadese è la prima ad aver aderito al progetto Future Library: una foresta  norvegese che tra un secolo diventerà un’antologia di libri. L’avveniristica impresa è nata grazie all’artista scozzese Katie Paterson.
Quest’estate, appena fuori Oslo – a Nordmarka – sono stati piantati mille alberi che serviranno a produrre 100 testi. Fino ad allora un autore all’anno contribuirà a far crescere questa collezione scrivendo un’opera che rimarrà inedita fino al 2114.
I manoscritti saranno conservati in un’apposita stanza della New Public Deichmanske Library di Oslo. Quest’area, disegnata dalla stessa artista, sarà rivestita con il legno proveniente dalla foresta. I nomi degli autori e i titoli dei loro lavori appariranno su un display, ma nessuno di questi sarà disponibile per esser letto, se non prima di un secolo pieno. La cerimonia di inaugurazione di questa sala, si terrà nel 2015 e segnerà il passaggio dell’opera della Atwood all’interno della futura biblioteca. “ Per il momento il manoscritto – rivela la Atwood – è in una scatola segreta  e sigillata che non aprirò nemmeno se dovessero chiedermelo in Dogana.”

 

L’ALTRO INIZIO – Nel frattempo con L’altro inizio, Margaret Atwood chiude il cerchio della Trilogia dell’Adamo Pazzo, ampia e accuratissima riflessione sulla degenerazione di una società che ha fatto della sperimentazione genetica una vera e propria fede. Tra pagine, piene di ironia e di un tocco di macabro umorismo, la Atwood accompagna il lettore con una scrittura fortemente visiva e suggestiva. Sul pianeta Terra è tempo di contare i sopravvissuti al Diluvio Senz’Acqua, il devastante flagello scatenato dall’azione sconsiderata dell’uomo, illuso di poter controllare la propria esistenza abusando della scienza. I pochi umani scampati, accompagnati dai Craker, la specie pacifica, creata in laboratorio, tentano di riprendere la propria vita nel villaggio rifugio. Ma la convivenza di questi mondi, l’umano e il transgenico, si regge su un equilibrio molto precario, che rischia di spezzarsi sotto il peso di incomprensioni e sospetti reciproci, e delle terribili minacce di morte che continuano a giungere dall’esterno. E mentre Toby, ex Giardiniera di Dio, esperta di funghi e api, tenta di mediare tra le parti, sostenuta dalle amiche Ren e Amanda, Zeb, l’uomo che lei ama, in un disperato atto di rivincita parte alla ricerca di Adamo 1, fondatore della religione dei Giardinieri. “Negli Stati Uniti  – dice la scrittrice – è pieno di profeti e nuovi Messia”. E, a dimostrazione che questa religione, alla quale aderirebbe subito anche Avoledo,  esiste davvero, ne canta un inno.

 

Alessandra Pavan 

24 settembre 2014

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