Sei qui: Home » Libri » Isabella Pesarini, ”Vi racconto le difficoltà di pubblicazione per i piccoli scrittori”

Isabella Pesarini, ”Vi racconto le difficoltà di pubblicazione per i piccoli scrittori”

Scarsa visibilità, pubblicazioni spesso a pagamento, lunghi tempi di attesa. Sono queste le maggiori difficoltà da parte di un piccolo scrittore segnalate da Isabella Pesarini, ingegnere milanese che affianca allo stesso tempo l'attività di scrittrice e blogger...

 La giovane scrittrice e blogger racconta la sua esperienza e analizza la situazione degli scrittori emergenti

 

MILANO – Scarsa visibilità, pubblicazioni spesso a pagamento, lunghi tempi di attesa. Sono queste le maggiori difficoltà da parte di un piccolo scrittore segnalate da Isabella Pesarini, ingegnere milanese che affianca allo stesso tempo l’attività di scrittrice e blogger. Nel 2010 crea il suo blog, Peregrinando, appartenente alla famiglia HotMag, portale di blog fondato e diretto dallo scrittore Paolo Roversi. L’anno seguente, pubblica il suo primo romanzo: “Lady Noire”, edito da Arduino Sacco Editore, mentre a marzo 2012 esce per ARPANet l’antologia di racconti “Viaggio nei sogni metropolitani”. Le abbiamo rivolto alcune domande sulla sua ultima opera e su alcuni temi legati alla promozione della lettura e alla fase storica attuale.

 

Nel suo libro, lei parla di Milano, una città in cui tutto è possibile. Cosa vuole comunicare con quest’opera?
Milano è la città delle possibilità: è una metropoli europea, qualsiasi cosa ha il suo spazio. A Milano è possibile esercitare ogni tipo di mestiere, anche quello che sembra apparentemente più folle, ma che, se sviluppato con un programma pensato, trova a Milano tutte le potenzialità per divenire realtà con un’identità ben forte. Quando dico che “a Milano tutto è possibile” intendo trasmettere un messaggio di possibilità. A Milano chiunque può mettersi in gioco: dall’ex-carcerato che vuole reintegrarsi nella società all’impiegato stufo della routine del suo mestiere e alla ricerca di emozioni più forti a un giovane scrittore che scopre nelle biblioteche rionali l’accesso ai circoli letterari.
 
Quali sono le difficoltà oggi di chi si approccia alla scrittura nel veder pubblicato il proprio libro?
Le difficoltà sono tante e di diverso tipo. In primis, la visibilità è un grosso problema. Quando si pubblica il primo libro, lo si affida all’editore, credendo che sarà lui a gestire le varie relazioni necessarie affinché si sappia che quel libro è stato pubblicato. Questo è possibile con le grandi case editrici, che si servono dei grandi distributori, ma pubblicare con una grande casa editrice al primo libro è molto raro. Un’altra questione spinosa sono le pubblicazioni a pagamento. Si tratta di un contratto in cui l’autore si impegna a comprare un certo numero di copie oppure a versare direttamente dei contanti per coprire le spese di pubblicazione a una casa editrice. Con grande rammarico ho constatato con la mia diretta esperienza come anche alcuni nomi noti di editori si servano di questa tecnica. In ultimo, ma non meno importante, l’autore alle prime armi deve far fronte alle tempistiche terribilmente dilatate per la valutazione del manoscritto da parte delle case editrici. Quindi, ad ogni aspirante scrittore, consiglio di avere tanta pazienza e di investire il tempo dell’attesa con lo scrivere un altro libro!
 
Quali sono i canali di comunicazione più importanti per promuovere un libro? All’interno della rete, qual è il modo secondo lei più efficace?
È fondamentale scatenare la curiosità dei media: radio, TV, giornali, blog, associazioni culturali, gruppi culturali sui social network. Siamo fortunati a vivere in un momento storico in cui la comunicazione raggiunge chiunque per mezzo della rete. Eppure credo che non esista un unico metodo efficace, ognuno ha la possibilità di trovare il mezzo più adatto alle sue esigenze. La novità della rete, oltre al fatto che raggiunge veramente ogni parte del globo, è soprattutto il ventaglio di possibilità che essa offre, così che ogni autore possa scegliere l’ambiente che meglio gli si adatta.
 
In Italia si legge sempre meno. Secondo lei da cosa dipende?
La mia impressione personale dimostra esattamente il contrario! Fino a tre-quattro anni fa effettivamente si è registrato un calo nelle vendite in libreria, non si vedeva gente in giro col libro in mano. Ora la gente ha ripreso questa abitudine! In metropolitana, sui mezzi pubblici, nelle file di attesa, al parco, al mare, in viaggio, si vedono molte persone leggere, e non solo le riviste più frivole: si è tornati a comprare i quotidiani, a immergersi nella lettura dei libri, chi in versione cartacea chi col lettore e-book. Un’altra iniziativa che quasi tutte le case editrici, piccole e grandi, stanno adottando è rappresentata dalla versione digitale del libro.

Come vede la fase storica attuale?
Nonostante dovunque si parla di crisi in ogni ambito, la fase storica presente è una grande opportunità. Stiamo vivendo un momento di cambiamento epocale, qualsiasi cosa sta cambiando! L’editoria, per esempio, da cartacea a digitale, i paradigmi scientifici, la storia stessa, gli equilibri economici, lo stesso sistema di scambio economico e monetario, le relazioni sociali, in cui la rete sta giocando un ruolo guida, mettendo in comunicazione tutte le culture del mondo nello stesso momento e quasi in ogni angolo della Terra. Molte persone stanno avvertendo la necessità di fermarsi per porsi delle domande, di carattere spirituale. Non credo che si tratti di una coincidenza. Ogni cambiamento porta delle difficoltà, queste sono necessarie per far evolvere la nostra persona, per metterla di fronte a delle sfide che può superare solo se cambia approccio. Credo anche che ci sia bisogno di energia giovane per far fronte alle difficoltà che ogni momento di cambiamento impone.

 

8 luglio 2012

© Riproduzione Riservata