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”Il mio corpo mi appartiene”, la storia di Amina Sboui, la ragazza che ha sfidato l’Islam rivendicando la propria femminilità

È arrivato in libreria ''Il mio corpo mi appartiene'', la storia della giovanissima Amina Sboui, una ragazza tunisina che nel 2013 ha osato rivendicare il possesso della propria femminilità, cambiando radicalmente la sua vita...

Arriva in libreria il libro della ragazza che nel 2013 ha sfidato l’integralismo islamico, lottando per la libertà di parola e per il possesso del proprio corpo

 

MILANO – È arrivato in libreria “Il mio corpo mi appartiene”, la storia della giovanissima Amina Sboui, una ragazza tunisina che nel 2013 ha osato rivendicare il possesso della propria femminilità, cambiando radicalmente la sua vita. Era il 1 marzo del 2013 quando la vita di Amina Sboui cambiò. La sua foto a seno nudo ha fatto il giro del mondo. Una ragazza tunisina di appena 18 anni si mostrò così, con un messaggio tatuato sul corpo: ”Il mio corpo mi appartiene”. Un gesto forte, una presa di posizione che non poteva certo passare inosservata. Fotografandosi e mettendo l’immagine in rete Amina Sboui si è fatta portavoce del pensiero della sua generazione, di tutti quei giovani che, come lei, hanno partecipato attivamente alla Primavera araba, nella speranza di poter riuscire a vedere una libertà maggiore in un paese sempre più in mani agli integralisti islamici. Un atto in seguito al quale la giovane autrice ha provato sulla propria pelle il carcere, la vessazione e l’esilio. Amina è stata infatti costretta a lasciare la Tunisia, anche per evitare ritorsioni contro la sua famiglia. Oggi vive a Parigi. Le abbiamo rivolto qualche domanda sulla sua storia coraggiosa, sul rapporto complesso tra Islam e Occidente e sulla recente strage di Parigi.

 

Con la Primavera araba e la tua coraggiosa foto in cui rivendichi la proprietà del tuo corpo, la tua vita è radicalmente cambiata: hai dovuto abbandonare la Tunisia. Com’è stato questo passaggio?
È stato, e lo è tuttora, un passaggio della mia vita pieno di attività ed emozioni. Passo dalla depressione alla gioia, dalla vergogna alla fierezza, a volte provo rabbia. Un periodo faticoso durante il quale la mia vita è stata sicuramente stravolta, ma che ha contribuito a rendermi più matura, più aperta e più forte.

Come sta oggi Amina? Come vive e cosa vorrebbe dalla vita in futuro?
Mi sento in un momento di formazione: sto studiando e mi sto formando per la militanza, perché nella mia vita vorrei continuare a lottare, ad aiutare le persone, facendo quello che loro non osano fare.

Qual è la tua opinione sui tragici eventi di ‘Charlie Hebdo’?
Sostengo Charlie con tutto il mio cuore, condivido le loro idee e condanno questo attacco, come ogni attacco contro un luogo o una persona per le idee che professa.

Cosa pensi del contrasto tra Islam e cultura occidentale?
L’Islam deve integrarsi, come hanno già fatto la maggior parte dei musulmani. E il Corano deve essere riformulato per potersi integrare con la nostra società moderna.

 

 
20 gennaio 2015

 
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