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Gabi Scardi, ”Il Teatro Continuo di Burri è un atto di affetto nei confronti di Milano”

Ai primi di ottobre il Comune di Milano, in collaborazione con La Triennale e la Fondazione Alberto Burri hanno annunciato un atteso ritorno: Alberto Burri a Milano, 25 anni dopo la demolizione del suo Teatro Continuo nel Parco Sempione...

Milano, Parco Sempione, 1973. Per poco più di dieci anni, Milano ha potuto godere dell’opera d’arte pubblica di Alberto Burri, il Teatro Continuo, progettato dall’artista in occasione della XV Triennale

MILANO – Ai primi di ottobre il Comune di Milano, in collaborazione con La Triennale e la Fondazione Alberto Burri hanno annunciato un atteso ritorno: Alberto Burri a Milano, 25 anni dopo la demolizione del suo Teatro Continuo situato nel Parco Sempione e ideato per avvicinare la cittadinanza al teatro, attraverso attività partecipative totalmente gratuite. A tal proposito, abbiamo deciso di intervistare la curatrice del progetto, Gabi Scardi.

Ci puoi raccontare brevemente la storia del Teatro Continuo a Milano? Fatti e misfatti.
Il Teatro Continuo fu concepito da Alberto Burri nel 1973 in occasione della XV Triennale, appositamente per il Parco Sempione. In quella stessa occasione venivano realizzate opere come i ‘Bagni Misteriosi’ di Giorgio De Chirico e ‘Accumulazione Musicale’ e ‘Seduta di Arman’, entrambe tuttora in loco. Le opere erano accomunate dal fatto di costituire dei catalizzatori di incontro e di socialità.
Il nucleo, di alto valore artistico e urbanistico, venne intaccato quando nel 1989, il Teatro Continuo fu smantellato. Le motivazioni sono tutt’ora poco chiare; ma vi contribuirono sicuramente una sottovalutazione dell’opera di Burri e una necessità di manutenzione che non trovava risposta.
Ora, insieme alla Fondazione Burri, ne stiamo realizzando un recupero filologico sulla base dei disegni originali. A marzo l’opera sarà presentata al pubblico.

Per una curatrice qual è la sfida maggiore lavorare a questo progetto?
Il Teatro Continuo è un’opera sobria, ma magistrale nel rapporto che sa istituire con il contesto ambientale e sociale: è capace di assumere in sé ciò che la circonda, ciò che su quella piattaforma avviene e avverrà, la vita di coloro che la vorranno frequentare, le generazioni che passano.
Il mio desiderio è che il Teatro Continuo torni ad animarsi in quel luogo, così significativo, per il quale era stato concepito, e che torni ad incarnare lo spirito di apertura e di libertà che lo ha generato.
Questo gli conferisce, ai miei occhi, grande valore.

Da cosa è nata l’idea di ricostruirlo?
L’idea nasce durante una riunione in cui si conversava di ciò che l’arte può rappresentare rispetto alla città e allo spazio pubblico e alcuni di noi, fra cui il prof. Alberto Toffoletto (di NCTM), hanno ricordato il Teatro Continuo. Da qui l’idea della ricostruzione, intesa non solo come segno di rispetto nei confronti di un grande artista, ma come atto di responsabilità e di affetto nei confronti di Milano.

Da chi è finanziato questo progetto? Le istituzioni daranno il loro contributo?
Il Comune di Milano e la Fondazione La Triennale sono i destinatari del Teatro Continuo e responsabili della sua tutela; nel recupero sono coinvolti molti Settori del Comune, oltre, naturalmente, all’Assessorato alla Cultura, e la collaborazione è piena e costruttiva. Per quanto riguarda la Soprintendenza di Belle Arti della Provincia di Milano, l’entusiasmo con cui ha accolto la proposta è stato un segno di conferma importantissimo e uno stimolo a proseguire nell’impresa; la sua stessa vigilanza ci rassicura. Il progetto è realizzato con la Fondazione Burri, custode dei disegni originali del Teatro e dell’eredità artistica del Maestro, e finanziato dallo Studio Legale Associato NCTM, che già da qualche anno, con il progetto nctm e l’arte, si occupa di supportare l’arte contemporanea.

Onde evitare che ricada nel degrado come già accaduto nel passato, prevedi attività parallele legate alla ricostruzione del Teatro Continuo? Se sì, quali?
La Fondazione La Triennale ne ha assicurato la manutenzione. Del resto nel Parco esistono altre opere, e sono costantemente sotto controllo.

Burri è tra i nostri artisti più importanti. E’ prevista una mostra a lui dedicata in occasione di Expo 2015?
La Triennale di Milano ha dedicato a Alberto Burri un’importante retrospettiva nel 2008 e il Teatro Continuo sarà presentato al pubblico a marzo 2015, in corrispondenza non solo con l’Expo, ma con il Centenario del Maestro, che nacque proprio nel marzo 1915. Milano festeggia così, condividendo con tutti i cittadini la restituzione dell’opera alla sua collocazione originaria. Poi, nell’arco del 2015, altre iniziative si svolgeranno non solo in Italia, ma nel mondo; tra l’altro il Cretto di Gibellina, straordinaria opera di land art, sarà restaurata e completata e, in ottobre, il Solomon Guggenheim di New York organizzerà la più ampia retrospettiva dedicata al Maestro.

Daniele Perra

21 ottobre 2014

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