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Edgar Degas, il pittore che amava ballerine e cavalli

La maggior parte delle opere di Degas possono essere attribuite al grande movimento dell'Impressionismo, nato in Francia negli anni '60 del diciannovesimo secolo in reazione alla pittura accademica dell'epoca. Gli artisti che ne facevano parte...

Ballerine dai muscoli scattanti, cantanti sul palcoscenico, cavalli in corsa… il pittore francese Edgar Degas ci racconta la vita moderna nella Parigi del 19° secolo. Una vita fatta di ippodromi, di caffè-concerto, di musica e di balletti all’Opéra. Lo fa in un modo nuovo e con tecniche sperimentali e spesso si serve di procedimenti presi in prestito dalla fotografia

MILANO – La maggior parte delle opere di Degas possono essere attribuite al grande movimento dell’Impressionismo, nato in Francia negli anni ’60 del diciannovesimo secolo in reazione alla pittura accademica dell’epoca. Gli artisti che ne facevano parte come Claude Monet, Paul Cézanne, Pierre-Auguste Renoir, Alfred Sisley, Mary Cassatt, Berthe Morisot, Camille Pissarro, stanchi di essere regolarmente rifiutati al Salone Ufficiale si erano riuniti in una società anonima per mostrare la loro arte al pubblico. In genere le caratteristiche principali dell’arte impressionista sono il nuovo uso della luce e i soggetti all’aperto. Gli impressionisti riuscirono a rivoluzionare la pittura, accorgendosi che l’occhio umano non riceve dalla realtà un’immagine dettagliata, ma un insieme di colori che poi la mente rielabora in forme distinte

LE INQUADRATURE FOTOGRAFICHE – Tra le innovazioni tecnologiche dell’Ottocento, la fotografia è quella che più profondamente condiziona la pittura e in particolare l’arte di Degas. Per l’artista, questa tecnica è un mezzo utile allo studio del movimento, come il disegno. Degas vuole fissare istantaneamente l’espressione del moto dei corpi. Per fare questo affronta molti temi. Fa ritratti, alcune composizioni storiche, ma soprattutto si cimenta nei soggetti ispirati alla vita contemporanea: dal mondo del teatro agli ippodromi. Nel tempo il suo repertorio si arricchisce di temi tratti dalla vita quotidiana: le stiratrici e le donne intente alla toletta. Le sue figure, così naturali nei gesti e negli atteggiamenti, non sembrano mai in posa.

BALLERINE, CHE PASSIONE – Nato a Parigi nel 1834, dopo un viaggio in Italia e in America a New Orleans, Degas torna definitivamente nella sua città dove entra a far parte del gruppo dei pittori impressionisti. Dal 1860 frequenta il teatro dell’Opéra di Parigi, e passa molto tempo nel foyer (ossia il luogo dove si riunisce il pubblico negli intervalli) e soprattutto dietro le quinte, dove scopre un mondo di nuovi soggetti. Uno dei suoi primi dipinti sul tema delle ballerine è Lezione di danza (1863), che mostra una classe di aspiranti ballerine attorno al maestro. Nel quadro l’Étoile (la ‘stella’), cioè la prima ballerina, la figura è colta, come in una foto istantanea, nella posizione dell’arabesque (‘arabesco’), ossia in equilibrio su una gamba mentre l’altra si solleva dietro, con le braccia alzate e i veli mossi del tutù.

DEGAS E I CAVALLI – Durante un soggiorno fuori Parigi, Degas scopre il fascino dei cavalli e degli ippodromi. È da queste osservazioni che attinge, quando esegue le sue prime rappresentazioni di cavalli al galoppo, come Alle corse: Partiti!. Nel 1862 conosce Manet e ne diventa amico. Manet lo presenta ai suoi giovani amici, i futuri pittori impressionisti. E Degas porta Manet alle corse di cavalli, tipica espressione della ricca borghesia dell’Ottocento: non è un caso che siano Degas e Manet, appartenenti entrambi all’alta società, i primi artisti a occuparsi di corse di cavalli.

 

27 settembre 2014

 

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