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È già record di vendite per ”Inferno” di Dan Brown

Non stupisce l'entusiasmo con cui è stato accolto il nuovo libro di Dan Brown, ''Inferno'', uscito in contemporanea mondiale il 14 maggio a mezzanotte. L'impresa si è realizzata grazie all'opera di 11 traduttori, che da tutta Europa sono venuti a lavorare nella sede di Mondadori a Segrate in un bunker sotterraneo, in isolamento totale per evitare la fuga di notizie. Al termine dell'articolo il video con la loro intervista...

A nemmeno un giorno dall’uscita, il libro era primo nella classifica libri di Amazon e secondo in quella degli eBook Kindle

MILANO – Non stupisce l’entusiasmo con cui è stato accolto il nuovo libro di Dan Brown, “Inferno”, uscito in contemporanea mondiale il 14 maggio a mezzanotte. L’impresa si è realizzata grazie all’opera di 11 traduttori, che da tutta Europa sono venuti a lavorare nella sede di Mondadori a Segrate in un bunker sotterraneo, in isolamento totale per evitare la fuga di notizie. Tutto ciò ha contribuito ad alimentare l’alone di mistero e di trepidante attesa attorno al libro. Del resto non ci si poteva aspettare altro dall’autore de “Il Codice da Vinci”, uno dei romanzi più letti di tutti i tempi, e dei bestseller internazionali “Il simbolo perduto”, “Angeli e demoni”, “La verità del ghiaccio” e “Crypto”. Al termine dell’articolo è possibile visualizzare il video dell’intervista ai traduttori, pubblicato sul canale youtube di Mondadori.


IN VETTA ALLE CLASSIFICHE DI VENDITA
– Non erano ancora trascorse 24 ore dall’uscita, che già Amazon segnalava come il titolo avesse scalato le classifiche di vendita su Amazon.it e Kindle Store. “Inferno” è già primo nella classifica libri, mentre si attesta al secondo posto in quella dedicata agli eBook Kindle, un ottimo risultato anticipato dal record di pre-ordini: la versione cartacea è in top 100 da 28 giorni, mentre quella digitale da ormai 91.

L’AMBIENTAZIONE FIORENTINA – Il profilo inconfondibile di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo, prima di tutto, e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi che conducono a un esito raro per i romanzi d’azione: instillare nel lettore il fascino del male, addirittura la sua salvifica necessità. Non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il “David” e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita.

 

UNA CACCIA ALL’UOMO SENZA TREGUA – Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione. Alla fine di un’avventura che raggiunge momenti di insostenibile tensione, Dan Brown ci rivela come nel nostro mondo la distanza tra il bene e il male sia breve in maniera davvero inquietante, catastrofe e salvezza possano essere questione di punti di vista e anche da una laguna a cielo coperto si possa uscire a riveder le stelle.

 

 

15 maggio 2013

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