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Le 5 opere di street art più belle di Berlino

La street art a Berlino nacque in concomitanza con la costruzione del Muro, che separava la Germania est dalla Germania Ovest. A causa del significato simbolico del muro come mezzo di divisione, è diventato il posto più ovvio per...

Dagli anni ’60 ad oggi Berlino è annoverata tra le capitali mondiali della street art, e numerosi artisti qui hanno creato i loro pezzi più iconici, tanto che oggi esistono dei veri e propri itinerari per scoprire i più bei murales in giro per la città. Poi, se uno non potesse andare a Berlino, si ricordi che c’è sempre il Google Street Art Project che, comodomante seduti davanti al computer, ci mostra la street art più bella in giro per il mondo

MILANO – La street art a Berlino nacque in concomitanza con la costruzione del Muro, che separava la Germania est dalla Germania Ovest. A causa del significato simbolico del muro come mezzo di divisione, è diventato il posto più ovvio per i cittadini di Berlino per esprimere le proprie opinioni in merito a tutta una serie di questioni. Durante la Guerra Fredda, il lato ovest del muro di Berlino era completamente coperto di pezzi, a differenza del lato orientale che invece era vuoto, poiché la gente a Berlino Est non poteva avvicinarvisi così tanto da poterlo dipingere. È interessante notare che, dal momento in cui il muro è caduto nel 1989, un sacco di nuovi pezzi sono apparsi anche sul lato est del muro, consentendo alle persone di tracciare il cambiamento storico e politico verificatosi in Europa, e mettendo a confronto la rappresentazione contrastante di diversi temi su entrambi i lati della parete. La classifica di Artnet ci mostra così le 5 opere più significative presenti a Berlino.

ROA, street artist di Ghent (Belgio) è famoso nella scena underground per i suoi pezzi di grandi dimensioni raffiguranti animali e uccelli, realizzati con bombolette spray nei soli colori nero, bianco e grigio. Solitamente ROA tratta i temi della morte e della caducità della vita, che riflettono la natura transitoria della vita umana e della street art, che è intrinsecamente temporanea a causa della sua esposizione agli agenti atmosferici. Il murale in Oranienstrasse è stato commissionato da Skalitzers Arte Contemporanea nel 2011 per la mostra Transit.

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OS GÊMEOS, nati nel 1974, sono i gemelli brasiliani Otavio e Gustavo Pandolfo, probabilmente i fratelli più noti della street art, per le loro installazioni e murales di grandi dimensioni raffiguranti personaggi dalla pelle gialla (modello Simpson per intenderci), stranamente vestiti e insolitamente proporzionati. Nel 2005 la loro mostra alla Deitch Projects di New York ha suscitato notevole interesse e da allora hanno partecipato a mostre personali e collettive in America (New York, Los Angeles e San Francisco), in Europa, Sud America e Asia. I loro pezzi sono stati inclusi mostra sulla street art al Museum of Contemporary Art di Los Angeles nel 2011 e all’ICA di Boston nel 2012.

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JR dedica invece la sua arte agli anziani, enormi ritratti fotografici in bianco e nero che si possono ammirare in 15 luoghi in tutta la città. JR è nato in Francia nel 1983, vive tra Parigi e New York, ed è rappresentato dalla Galerie Perrotin. Dopo mostre personali negli Stati Uniti, in Asia e in Europa, tra cui il Centro di Arte Contemporanea di Cincinnati e il Museo Watari a Tokyo, la sua prossima mostra personale sarà alla Galerie Perrotin di Hong Kong il prossimo aprile.

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Tra gli artisti più acclamati e celebrati ce ne è anche uno italiano, BLU che recentemente ha dipinto l’intera facciata dell’Ex Caserma dell’Aeronautica in via del Porto Fluviale a Roma, utilizzando quasi 50 finestre per creare 27 facce diverse. Per comprendere l’opera berlinese bisogna però conoscere la storia dell’edificio che la ospita, cioè uno dei 12 ex posti di frontiera tra la Germania Est e quella Ovest. La prima opera raffigura un uomo che si sta aggiustando la cravatta, e che indossa due orologi d’oro collegati da una catena, come fossero manette. Il secondo murales raffigura invece due figure che tentano di smascherarsi reciprocamente con una mano, mentre con le dita dell’altra formano una ‘E’ (East) e una ‘W’ (West).

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Il pezzo di VICTOR ASH, portoghese classe 1968 che ora vive e lavora a Copenhagen, in Danimarca è un Cosmonauta, che sembra guardare oltre i residenti di Kreuzberg. Dipinto nel 2007, è considerato il più grande disegno stencil al mondo. Come gran parte dei suoi lavori, anche quest’opera esplora i contrasti tra l’oggetto e l’ambiente che lo abita.

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1 dicembre 2014

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