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I 10 quadri più costosi al mondo

Grandi nomi giustificano grandi cifre? Vi siete mai chiesti quanto possano valere alcune del opere d’arte più conosciute al mondo? E, soprattutto, quanto i collezionisti siano disposti a spendere? Leggendo questo articolo capirete davvero che la passione non ha prezzo...

“C’è una logica colorata: il pittore non deve che obbedire a lei, mai alla logica della mente” (Paul Cezanne)

MILANO – Grandi nomi giustificano grandi cifre? Vi siete mai chiesti quanto possano valere alcune del opere d’arte più conosciute al mondo? E, soprattutto, quanto i collezionisti siano disposti a spendere? Leggendo questo articolo capirete davvero che la passione non ha prezzo e le cifre investite per acquistare alcuni celebri dipinti lo dimostrano. Dopo avervi proposto ieri la classifica delle 10 foto più costose in assoluto, ecco la classifica dei 10 quadri più costosi del mondo venduti all’asta stilata da Rai arte

 

10 – Ritratto di Joseph Roulin di Vincent Van Gogh 1889 (Venduto nel 1989 al costo attualizzato di 108 milioni di dollari)

L’uomo in uniforme che fissa l’osservatore del quadro è Joseph Roulin, postino di Arles e buon amico di Van Gogh nel suo soggiorno nella città di Arles. I due si conobbero nel 1888, anno in cui Vincent arrivò nella cittadina provenzale, poiché abitavano nella medesima strada. Joseph Roulin aveva 47 anni, era un uomo imponente, alto circa due metri e lavorava ai servizi postali delle ferrovie. Il pittore olandese lo raffigurò più volte, fece vari ritratti anche agli altri membri della famiglia e regalò loro diversi quadri. Vengono in mente le parole di van Gogh scritte ad Arles “…. il ritratto di un artista dovrà essere sì il più fedele possibile quanto ai lineamenti, ma per esprimere che quell’artista «sogna sogni grandiosi» … dovrà esagerare il biondo dei capelli, arrivando fino «al limone pallido», e come sfondo, anziché la banale parete di un appartamento, dipingere «l’infinito».

 

9- Nudo, foglie verdi e busto- Pablo Picasso (Venduto all’asta di New York a un anonimo acquirente per 112 milioni di dollari due anni fa)

Il dipinto raffigura Marie-Therese Walter, l’amante di Picasso, mentre sullo sfondo è riconoscibile il profilo dell’artista. L’opera, che è stata realizzata in un solo giorno, nel 1932, proviene dalla collezione privata della californiana Frances Lasker Brody, una filantropa morta a novembre, ed è stata esposta al pubblico solo una volta nel 1951. Il Picasso, venduto nella serata di inizio delle aste di primavera a New York, ha rotto il record stabilito in febbraio da una scultura di Giacometti: ‘Walking Man I’, venduta da Sotheby’s per 104,3 milioni di dollari.

 
8- L`Urlo di Edward Munch 1895 (Venduto un anno fa per 119,9 milioni di dollari)

Senz’altro il quadro più celebre di Munch ed, in assoluto, uno dei più famosi dell’espressionismo nordico. In esso è condensato tutto il rapporto angoscioso che l’artista avverte nei confronti della vita. Lo spunto del quadro lo troviamo descritto nel suo diario:
Camminavo lungo la strada con due amici
quando il sole tramontò
il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue
mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto
sul fiordo nerazzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco
i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura
e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.
Lo spunto è quindi decisamente autobiografico. L’uomo in primo piano che urla è l’artista stesso. Tuttavia, al di là della sua relativa occasionalità, il quadro ha una indubbia capacità di trasmettere sensazioni universali. E ciò soprattutto per il suo crudo stile pittorico. Il quadro presenta, in primo piano, un uomo da un aspetto sinuoso e molle che ricorda uno spirito più che una persona. L’ovale della bocca è il vero centro compositivo del quadro. Da esso le onde sonore del grido mettono in movimento tutto il quadro: agitano sia il corpo dell’uomo sia le onde che definiscono il paesaggio e il cielo.Restano diritti solo il ponte e le sagome dei due uomini sullo sfondo. Sono sordi ed impassibili all’urlo che proviene dall’anima dell’uomo. Sono gli amici del pittore, incuranti della sua angoscia, a testimonianza della falsità dei rapporti umani.

 

7- Ragazzo con pipa di Pablo Picasso 1905 (Venduto nel 2004 per 126, 4 milioni di dollari (prezzo attualizzato) secondo alcuni fu acquistato dal gruppo italiano Barilla)

E’ un dipinto (100×81 cm) realizzato dal pittore spagnolo Pablo Picasso, subito dopo essersi sistemato nella sua residenza di Montmartre (Parigi). La tela ritrae un ragazzino, conosciuto come Petit Louis, che si aggirava nello studio del pittore spagnolo. I toni grigi della pelle fanno sembrare il ragazzo malsano e contribuiscono a creare un’atmosfera decadente. Il rosso carico della corona di rose contrasta fortemente con i colori smorzati del resto.

 

6- Bal du muolin de la Galette di Pierre Auguste Renoir 1876 (Fu venduto nel 1990 al costo attualizzato di 138,7 milioni di dollari)

Renoir era maestro nel cogliere i comuni eventi quotidiani. In questo capolavoro dell’impressionismo fissa un momento della vita parigina in un’atmosfera di felice abbandono, ritraendo la spensieratezza e il gusto della Belle Époque: il Moulin de la Galette, locale allestito in un vecchio mulino, si trova in cima alla collina di Montmartre, il quartiere degli artisti. Renoir lo frequenta per sei mesi, per potervi cogliere quella sfrenata gioia che esprime il dipinto. Qui l’artista rende in modo vibrante la dinamicità e il moto che anima le figure danzanti e la folla vivace. Per via dell’assenza quasi totale del disegno, il colore ha il compito di rendere il movimento, le ombre e i riflessi. Non esiste un soggetto principale. I gruppi di persone contribuiscono a creare la profondità prospettica della scena. L’ambientazione è quasi surreale: i danzatori sembrano volteggiare nell’aria, i lampadari sembrano pendere dal cielo. La realtà è alterata, la linea di contorno sfuma, i colori si sovrappongono e si mescolano, riflettendosi negli oggetti. La luce non ha un punto di origine, tutto è dinamismo puro.

 

5- Ritratto del dottor Gauchet di Vincent van Gogh (Venduto nel 1990 ad un costo attualizzato di 146,5 milioni di dollari)

Il ritratto del dottore rientra in una fase creativa particolarmente intensa. Modello privilegiato, Guichet è caratterizzato da un atteggiamento malinconico, che riflette ‘l’espressione sconsolata dei nostri tempi’, come scriverà Van Gogh. Il solo elemento di speranza in questo ritratto severo dalle tonalità fredde, il fiore di digitale che, per le sue virtù curative, assicura un po’di conforto e di serenità. Malgrado la sua abnegazione ed il suo attaccamento nei confronti dell’artista, il dottor Gachet non potrà fare nulla per impedire il gesto irreparabile di Van Gogh che, di lì a poco, si sarebbe tolto la vita.

 

4 – Ritratto di Adele Bloch Bauer di Gustav Klimt 1907 (Venduto nel 2006 al costo attualizzato di 152,6 milioni di dollari)

L’opera è uno dei più famosi capolavori di Klimt del cosiddetto periodo “d’oro”(1905-09). Raffigura Adele Bloch-Bauer, moglie di un industriale dello zucchero di origini ebraiche.  La figura della donna si staglia su una sorta di prato dorato e finemente cesellato di tasselli colorati. Una fitta decorazione a foglia d’oro avvolge e ricopre tutto il suo corpo. In mezzo a tanta preziosità spicca il volto, che riassume l’ambiguo contrasto tra erotismo e caducità della vita, comune ai migliori ritratti di Klimt. Per realizzare l’opera, Klimt impiegò quasi 3 anni.

 

3 – Woman di William de Kooning 1953 (Venduto nel 2006 al costo attualizzato di 156, 5 milioni di dollari)

‘Woman I’, un olio del 1950/52, 192.7×147,3 cm, fa parte di una serie di ritratti di donne dove prevale la dichiarazione cruda di una sessualità aggressiva e scomposta, fatta di segni incisivi e colori violenti, che si stempererà, nell’opera successiva dell’artista, in immagini più delicate ed in un certo senso più devitalizzate. L’accanimento di de Kooning su parti e sezioni del corpo denunciano la presenza di pulsioni violente ed incontrollabili che affiorano dall’inconscio e si organizzano sulla tela in composizioni complesse e potenti, dove frammenti di esperienza emergenti dal contesto, in un discorso fortemente espressionista, evocano un dramma che resta per certi versi irrisolto ai nostri occhi di spettatori sgomenti davanti al turbine di contraddizioni di cui si nutre la poetica di questo artista.

 

2- No.5 di Jackson Pollock 1948 (Venduto nel 2006 al costo attualizzato di 159,4 milioni di dollari)

La tela, un’intricata composizione di marroni e gialli, misura 1,2 metri di larghezza per 2,5 metri di altezza.
 
1 – I giocatori di carte di Paul Cezanne 1892-1893 (Venduto nel 2011 ed acquistato dai reali del Qatar per una cifra non ufficiale che dovrebbe aggirarsi sui 254 milioni di dollari)

In primo piano due figure massicce che trasmettono un’idea di concentrazione silenziosa. La bottiglia sulla quale si riflette la luce, costituisce l’asse centrale della composizione. Essa separa lo spazio in due zone simmetriche, il che accentua la posizione contrapposta dei giocatori. Costoro sarebbero dei contadini che il pittore era solito osservare nella tenuta paterna al Jas de Bouffan, nei pressi di Aix. L’uomo che fuma la pipa è stato identificato nella persona di ‘compare Alexandre’, giardiniere del luogo. Delle cinque tele che il pittore dedica a questo tema, questa è una delle più spoglie. In quest’opera, tutto contribuisce a conferire un aspetto decisamente monumentale alla composizione, favorendo così un cromatismo dalle sontuose armonie.

18 giugno 2015

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