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A Milano il cortometraggio sul Mosé di Michelangelo

Al Santo Sepolcro di Milano, la proiezione del cortometraggio del regista Michelangelo Antonioni dedicato al Mosé di Michelangelo Buonarroti

MILANO – Dall’11 maggio al 15 settembre,  nella cripta del Santo Sepolcro a Milano, un luogo tra i più ricchi di spiritualità e più visitati della città che dalla sua riapertura ha visto transitare, in poco meno di due anni, oltre 70.000 persone, sarà possibile ammirare Lo sguardo di Michelangelo, un cortometraggio di 15 minuti, prodotto da Istituto Luce e Lottomatica. Il film, realizzato nel 2004 dal regista ferrarese Michelangelo Antonioni, tre anni prima della sua scomparsa, può essere considerato una sorta di suo testamento spirituale. La proiezione sarà accompagnata da alcune immagini del fotografo Aurelio Amendola

L’appuntamento

L’iniziativa, curata da Giuseppe Frangi, prodotta da MilanoCard e Casa Testori, promossa dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, col patrocinio dell’Associazione Michelangelo Antonioni, sostenuta quale partner istituzionale da Regione Lombardia e dal Comune di Milano, racconta la straordinaria esperienza dell’incontro tra il regista e il Mosè di Michelangelo Buonarroti conservato nella basilica di San Pietro in Vincoli a Roma. Lo sguardo di cui si parla nel titolo è quello del regista che entra camminando nella penombra della chiesa, si arresta e rimane immobile, quasi sopraffatto, di fronte al capolavoro del Buonarroti, scrutandone i particolari e soffermandosi sull’espressione del profeta.

L’opera

Il Mosè è un marmo che “parla”, capace di trasmettere all’osservatore tutta la bellezza che l’artista gli ha regalato. In questa sua visita, Antonioni entra in completa simbiosi con la scultura, muovendo delicatamente il braccio fino a sfiorarla con la mano per coglierne lo spirito. L’uscita del regista dalla porta della chiesa, accompagnato da un misterioso coro di Pierluigi da Palestrina, fa ritornare l’autore del documentario verso la luce del sole che penetra dall’esterno.Una straordinaria esperienza che farà sentire il visitatore protagonista, trovandosi a contatto con un’opera millenaria quale la Cripta, nel totale silenzio da cui scaturisce il confronto tra la caducità umana e l’eternità dell’arte.  Il percorso espositivo sarà arricchito da alcuni ritratti fotografici del Mosé realizzati da Aurelio Amendola.

 

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